di ALESSANDRA FONTANA
“Terre delle nocciole, una prospettiva per il futuro”, si chiama così l’incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Mezzanego, in Valle Sturla. Una terra che nella nocciola crede fortemente tanto da aver fondato e registrato il marchio Nocciole Misto Chiavari che raggruppa i preziosi frutti delle valli del Tigullio. L’appuntamento è stato organizzato dal Parco dell’Aveto e dal Comune di Mezzanego guidato dal sindaco Danilo Repetto che ha sottolineato: “Importante incontro con il Vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana e con il Presidente del Parco Tatiana Ostiensi per fare il punto sui progetti del Gal VerdeMare a favore della nostra nocciola Misto Chiavari. Grazie alle dottoresse Claudia Fiori e Paola Caffa che hanno illustrato i risultati dei bandi GAL sul recupero dei noccioleti e sul riconoscimento del paesaggio rurale a terrazzamenti di nocciole. Un grazie a tutti i partecipanti. Anche nella prossima programmazione del GAL saranno garantiti sostegni alla nostra nocciola”.
Ed è questa la vera vittoria per i produttori della zona. Proprio a Mezzanego opera l’instancabile Cooperativa agricola Isola di Borgonovo di cui ci siamo occupati qualche settimana fa, che con fatica e impegno ha recuperato terreni e creato valore per il territorio. Una strada difficile da percorrere ma non impossibile grazie all’impegno di diverse realtà coinvolte sul territorio.
“Questo è un percorso che parte da lontano – spiegano dal Parco dell’Aveto – dai primi Nocciola Day, che risalgono a oltre dieci anni fa e che hanno fatto conoscere o riscoprire le cultivar locali anche fuori dalle nostre valli, ai primi contatti con Slow Food, culminati con il riconoscimento del policultivar delle nostre nocciole nell’Arca del Gusto (i prodotti tipici a rischio scomparsa, da tutelare) e soprattutto con la creazione di una specifica Comunità del Cibo, che ha dato amplissima visibilità al nostro prodotto”.
L’impegno del Parco è proseguito poi con l’idea di candidare il paesaggio “Terrazze a noccioleto del Tigullio” al Registro nazionale dei paesaggi rurali storici, non solo per il suo valore culturale e di potenziale attrazione turistica, ma anche per il ruolo determinante che i terrazzamenti ben mantenuti hanno nel contrasto al dissesto idrogeologico. “Da non trascurare le opportunità anche premiati, in termini di sovvenzioni, che hanno i paesaggi inseriti nel Registro”, precisano sempre dal Parco che ha contributo anche all’inserimento della nocciola tra gli elementi da valorizzare e sostenere nella Strategia di Sviluppo Locale del GAL VerdeMare Liguria, fin dalla sua prima costituzione, e che si è concretizzata nel bando per il recupero dei noccioleti abbandonati. “Un’azione che ha avuto molto successo tra le aziende agricole e i proprietari dei noccioleti, e che auspichiamo trovi ancora spazio nella nuova programmazione, così da rafforzare la filiera e incentivare produzione, che oggi non riesce a soddisfare le tante richieste del mercato”. Lunga vita alla nocciola e ai produttori che si impegnano per valorizzare i prodotti del territorio.