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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Paolo Odone, un anno dopo: a Genova un convegno per ricordare un uomo di talento e cultura che amava profondamente la Liguria

Presidente della Camera di Commercio e dell’Ascom di Genova, ovvero due tra gli incarichi principali della vita economica della città, è mancato esattamente un anno fa, l’11 aprile del 2023
Paolo Odone, già presidente di Ascom Genova e dell'Aeroporto di Genova
Paolo Odone, già presidente di Ascom Genova e dell'Aeroporto di Genova
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di ALBERTO BRUZZONE

“Grazie per l’intervista, mi hai fatto fare una bella figura, questa mattina mi hanno già chiamato in molti”. Paolo Odone era questo, un vero gentiluomo, dentro e fuori dal lavoro, dentro e fuori dalla rappresentanza istituzionale. Uno che teneva ai rapporti interpersonali, e che li curava uno per uno, con i media ma non solo. Amava la Francia, ma in fondo era un po’ inglese nell’animo, e non solo perché portava le camicie blu con il colletto bianco a contrasto, ma anche e soprattutto per l’aplomb, per le capacità diplomatiche, per l’eleganza nei modi, per la cortesia e la propensione all’ascolto.

Presidente della Camera di Commercio e dell’Ascom di Genova, ovvero due tra gli incarichi principali della vita economica della città, Paolo Odone è mancato esattamente un anno fa, l’11 aprile del 2023. Nella stessa giornata, oggi, sarà ricordato al Palazzo della Borsa di via XX Settembre, dalle 9,30 in poi, nell’ambito dell’iniziativa intitolata ‘Paolo Odone: visione, cultura, genialità’, organizzata da Ascom Confcommercio con patrocinio e sostegno da parte di Camera di Commercio e Liguria Digitale.

Visione, cultura, genialità: tre parole che ricorrono nei ricordi di chi lo ha conosciuto bene e, soprattutto, di chi ci ha lavorato fianco a fianco per molti anni. Il primo che viene in mente non può che essere Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova: l’anno scorso, a ricordare l’amico Paolo, si commosse ripetutamente; quest’anno, stima e commozione sono rimaste invariate, così come l’affetto.

“Era mio fratello, più grande nel senso dell’età, visto che aveva vent’anni più di me; più piccolo nel senso della vitalità, delle idee, della continua voglia di fare, dell’entusiasmo e dell’energia che sapeva mettere in ogni progetto. Sapevamo che avremmo rimpianto Paolo, non pensavamo che l’avremmo rimpianto così tanto”. Caviglia dice una grande verità: quante volte, in questo primo anno da quando non c’è più, si è sentito dire “chissà cosa avrebbe detto Odone”, “chissà cosa avrebbe fatto Odone”, specie sui temi più caldi della vita cittadina, dalle controverse vicende dell’aeroporto ‘Colombo’ (di cui Odone fu consigliere di amministrazione) alle nuove aperture di supermercati e alle attività commerciali nel nuovo Waterfront (tanto cara a Odone era l’idea di un vettore su rotaia per collegare il Centro e la Foce).

“È proprio così – prosegue Caviglia – Paolo era una fucina di idee. Ma mi fa piacere constatare che tanto di quello che avrebbe detto o avrebbe fatto viene portato avanti nei gruppi di lavoro che furono costituiti proprio da lui. Ecco allora che Odone non c’è più fisicamente, ma esiste il suo pensiero”.

Tra le ‘creature’ di Odone, che la stimava moltissimo, c’è Manuela Carena, attuale presidente di Federmoda Genova: “Mi aveva voluta all’interno della giunta di Ascom, anche perché mi diceva sempre che eravamo simili a livello caratteriale. Per me Paolo è stata una ‘scuola’ professionale pazzesca, oltre che un caro amico. Non ho mai conosciuto nessuno così innamorato della sua città: Paolo conosceva Genova e i genovesi nel profondo, sicché il tempo trascorso con lui era sempre prezioso. Riusciva quasi sempre a mettere tutti d’accordo, con una battuta e con il suo spirito”. 

Caviglia ricorda “riunioni anche complicate, poi arrivava Paolo con una frase in genovese e la tensione si scioglieva: aveva un carisma e una visione decisamente fuori dal comune”.

All’evento al Palazzo della Borsa ci saranno anche alcune degustazioni “delle ricette che amava Paolo, perché era anche un bravissimo cuoco”. Anni fa, nell’imminenza del Natale, regalava agli amici il suo pandolce, “rigorosamente preparato secondo la ricetta tradizionale genovese”. Anche il sindaco Bucci ne aveva ricevuto uno: “Ho lavorato per te tutta la notte”, aveva scherzato Odone, uno dei pochi in città ad aver lo spessore per entrare in contrasto con una personalità forte come l’attuale primo cittadino, quando la situazione lo richiedeva.

Per la Giunta Comunale ricorda Odone l’assessora al Commercio, Paola Bordilli: “Ho avuto il grandissimo onore di conoscere e lavorare con Paolo, cogliendone la sua immensa cultura, il suo essere imprenditore lungimirante e, soprattutto, il suo infinito amore per la nostra città per la quale sognava sempre il meglio, con i piedi per terra ma sempre con il pensiero verso alti obiettivi. Che sia di esempio a tutti noi sempre, esempio di visione passionaria e professionale”.

Anche Elena Manara, consigliera comunale e per anni in Camera di Commercio, ha parole di affetto: “Voglio ricordare Paolo come un uomo veramente di cultura, aperto come gli aristocratici del XVI secolo, con una visione della città a 360 gradi. Mi chiamava la ‘storica’ e questo mi manca tanto. Parlavamo della grandezza di Genova nel secolo d’oro dei genovesi e dei palazzi dei Rolli: perché Paolo Odone è stato tra gli artefici del loro riconoscimento Unesco e soprattutto è tra i fondatori della manifestazione ‘Rolli Days’, oltre ad aver pensato a creare l’Albo delle Botteghe Storiche di Genova”.

Una passione riconosciuta da tutti, indipendentemente dalle idee politiche. Odone era trasversale, amato da destra e da sinistra. “Manca e mancherà sempre – chiude Caviglia – Paolo non potrà mai essere sostituito”.

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