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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Abbigliamento Boggiano, raffinatezza nella semplicità: dal 1965 una perla del commercio chiavarese

La famiglia può contare su un tandem imbattibile: Elia accoglie, consiglia e alla fine accontenta il cliente, per tutto l’altro c’è sua mamma, a 80 anni ancora capace di qualunque rammendo
Abbigliamento Elio, la bottega della famiglia Boggiano a Chiavari
Abbigliamento Elio, la bottega della famiglia Boggiano a Chiavari
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di DANILO SANGUINETI

Avere la stoffa. Adatta perché buona, giusta perché onesta, migliore perché duratura. Parliamo di abbigliamento e allo stesso tempo di attitudine precipui in un negozio – ‘Abbigliamento Elio di Boggiano & C’, in via Giuseppe Bontà, 35 – che incarna, con spirito evergreen, la filosofia che fece (fa?) di Chiavari la capitale commerciale del Tigullio: competenza, solidità, affidabilità. 

Nella odierna ‘Città dei Portici’, dove si mascherano apponendovi l’etichetta Boutique le effimere giravolte delle più disparate categorie merceologiche, Abbigliamento Elio è uno scoglio sul quale si infrangono le mode che durano il tempo di una stagione (di sfilate). Chi entra sa che troverà quel che cerca, e non è detto che sia l’indumento ambito. Un’occhiata agli scaffali e ai banconi in solido legno ed è un salto nel passato: niente neon, niente plastiche, nostalgia forse, ma anche rimpianto.

È una epifania di qualcosa che è sempre più raro trovare: una cura, una serietà, una raffinatezza nella semplicità, un gusto nella normalità. Il negozio è ancora una colonna portante, tra le più solide in circolazione, del settore abbigliamento, pensato per chi si veste e cerca, al contrario di chi indossa e pretende la haute couture, capi e pezzi di indubitabile buon taglio e impeccabile confezione. Lo fa senza sforzo, lo ha sempre fatto dal giorno che aprì nell’ormai lontano 1965, quando ad accogliere i clienti c’era il padre dell’attuale titolare, Elia Boggiano. Un cambio di vocale e si risale al fondatore. “Mio papà si chiamava Elio Boggiano e decise di dare il suo nome al negozio badando al sodo come era sua abitudine. Non ci stette troppo a pensare, voleva che la gente sapesse da chi andava e chi vi avrebbe trovato”.

In cinquantotto anni l’insegna è rimasta quella e mai si è mossa da dove si trova. “Io ci sono cresciuta dentro – sorride la signora Elia – e con mia mamma che mi dà una mano siamo intenzionate a continuare, anche se non è affatto semplice”. Il perché è intuibile. “Le condizioni esterne e quelle nostre particolari sono radicalmente mutate rispetto al 1965. Basta pensare ai costi odierni, non solo degli articoli che vendiamo ma anche della struttura nella quale operiamo. Noi siamo in affitto e per quanto con i proprietari il rapporto sia ottimo – erano antichi amici di papà – bisogna fare i conti con l’adeguamento al costo della vita. Quando l’esercizio accanto al nostro ha chiuso (vendeva stereo e hi-fi, specializzato in autoradio n.d.r.) abbiamo chiesto al proprietario di affittarlo per poter espandere la zona espositiva. Abbiamo anche aperto un varco per collegare i due locali: abbiamo retto quattro o cinque anni poi siamo dovuti tornare… all’antico perché le entrate non compensavano le uscite”.

Il ripiegamento strategico ha però consentito di conservare la più rinomata caratteristica di Abbigliamento Elio. Che è… “la continua ricerca di un miglior rapporto qualità prezzo nel proporre abbigliamento uomo e donna. Abbiamo taglie regolari e calibrate, oltre a biancheria intima e per la casa. Oggi valutiamo con ancora maggior cura cosa proporre. Per esempio fino a qualche anno fa tenevamo anche indumenti per il bambino, adesso sarebbe impossibile data la concorrenza e dei grandi negozi specializzati in materia e del commercio on line”.

Il nodo che avviluppa il dettagliante, il negoziante al minuto che per differenziarsi dai colossi interni e stranieri è costretto a calibrare fino a misure infinitesimali il proprio target. “Ci siamo imposti uno standard di qualità che soddisfi le persone che da anni, parecchie da decenni, si rivolgono qui. Persone mature, lo dico senza problemi. I ‘giovani’ seguono altre strade, lo sappiamo benissimo. Noi preferiamo vendere oggetti ‘buoni’, direi solidi, non smerciare porcherie che al primo lavaggio diventano inutilizzabili o al meglio inguardabili. Lo stesso vale per le tovaglie, le lenzuola o i pigiami”.

La famiglia Boggiano può contare su un tandem imbattibile: Elia accoglie, consiglia e alla fine accontenta il cliente, per tutto l’altro c’è sua mamma, a 80 anni ancora capace di qualunque rammendo, di ogni intervento riparatore, allarga, stringe, o meglio acconcia dato che è di origine toscana. “È vero lei è insostituibile. I nostri clienti sanno che se il capo comprato dovesse nel tempo avere dei problemi lei lo sistemerà senza fallo. Ed è un bonus che ci permette di fidelizzare il cliente: si blocca la zip, si spacca la cerniera, e invece che buttare, tornano da noi. Pensi che facciamo pagare il lavoro solo a coloro che ci portano oggetti e capi non acquistati qui”. Come la Rolls Royce o la Lamborghini da Abbigliamento Elio hai il tecnico pronto per le riparazioni degli articoli ‘fuoriserie’. 

Perché questi abiti durano. “Giacche e giacconi che sfidano il tempo. Una garanzia di qualità dovuta anche ai rapporti instaurati nel tempo con i fornitori. Io passo ore al telefono con le ditte per avere le merci giuste in tempo. Certo che è più facile ordinare on line, sono la prima a saperlo, ma compri a scatola chiusa e non è detto che una taglia, un modello, calzi a pennello solo perché così hai visto sul catalogo elettronico. Qui si prova e si riprova, io cerco di consigliare quasi sempre con estrema soddisfazione del cliente”. Che infatti torna e ritorna. “Questo ci ha permesso di resistere a quanto accaduto negli ultimi dieci anni. Oltre ai cambiamenti nelle modalità c’è stata la pandemia, le chiusure. Abbiamo passato la bufera ma dopo non è più stato come prima: il giro di affari si è ridotto, la gente compra meno e quando sceglie bada prima di tutto al risparmio. Pensi che quando c’era ancora papà (è mancato nel 2022 n.d.r.) in negozio avevamo anche preso una commessa, nella stagione delle festività avevamo i banconi sommersi da articoli. Oggi siamo io e mia mamma e facciamo grande attenzione a cosa ordiniamo”.

La famiglia Boggiano non era solo Elio: erano 8 fratelli, venivano da Semovigo. Una sorella Palmira aveva aperto un negozio di abbigliamento in piazza Mazzini, Elio che navigava, prima le aveva dato una mano e poi deciso di aprire il suo personale commercio. Elia Boggiano ne è l’erede e ne è fiera. “La sento come una missione. Portare avanti il negozio mi permette di restare in contatto con il mio genitore, il mio retaggio”.

Elia lì in via Bontà sta ottimamente e intende rimanerci, fornendo a ciascuno secondo i suoi bisogni e prendendo in base alle sue possibilità. I due barbuti profeti del socialismo scientifico rieditati nella Chiavari del ventunesimo secolo? Strano ma non impossibile per un negozio che inalbera la insegna sessantenne con giustificata fierezza. Bandiera vecchia onor di capitano e pure di commerciante.

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