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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Un nuovo cammino unirà Lavagna e la Pianura Padana, lungo un itinerario studiato nel 1976

Il sentiero è già risegnato, tabellato e tracciato con GPS nel versante piacentino e in procinto di essere completato nel versante ligure
Il gruppo escursionisti appennino Otp-Gea
Il gruppo escursionisti appennino Otp-Gea
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di ALESSANDRA FONTANA

L’entroterra riparte dalla propria ricchezza: la natura incontaminata, i sentieri, la voglia di respirare l’aria pulita e di affrontare cammini tra sorprese e certezze. “A breve un altro cammino attraverserà le nostre montagne, per unire la Pianura Padana al nostro mare: da Piacenza Lavagna, lungo un itinerario studiato nel 1976 da un gruppo di escursionisti piacentini – fa sapere il Consorzio Valli del Parco dell’Aveto presieduto da Gianluigi Puiè – Nato in un periodo storico in cui i sentieri erano davvero in abbandono, questa via è stata percorsa dal 1978 ad oggi da tanti gruppi di giovani guidati ogni anno dagli ‘anziani’ esperti. Nel 2018 l’itinerario è stato segnato nel versante piacentino, e ora, grazie all’incontro al Passo del Bocco per sancire il patrocinio dei Comuni di Santo Stefano d’AvetoBorzonascaMezzanegoNe Lavagna e del Parco dell’Aveto, sarà segnato fino alla meta”.

Infatti, come spiega con soddisfazione il Gruppo escursionisti appennino Otp-Gea: “La marcia quest’anno riscopre il suo storico percorso del 1976, già risegnato e tabellato e tracciato con GPS nel versante piacentino e in procinto di essere completato nel versante ligure (sono di questi giorni i contatti con i sindaci dei dimenticati piccoli comuni montani liguri che accolgono l’antico percorso dei nostri vecchi), e coniuga il passato dei ‘magnifici 11’ scopritori di allora (Maramotti senior e amici) con le nuove generazioni, in una esperienza che supera i confini del tempo: chi fa la marcia rimane cambiato per sempre: è successo a noi che ora da adulti accompagniamo e succede ai ragazzi di oggi , dando loro degli insegnamenti operativi e affettivi ineguagliabili”.

E proprio lo scorso fine settimana, complice il ponte del 25 aprile, Dario Maramotti, insieme ai compagni di viaggio, ha effettuato la marcia. Ma questa non è l’unica novità che riguarda i sentieri delle nostre vallate, infatti proprio nei giorni scorsi un grosso intervento, che ha reso la percorrenza più facile e sicura, è stato effettuato nelle scorse settimane lungo il ‘Sentiero della Resistenza’, proprio poco prima del 25 aprile, anniversario della Festa della Liberazione. L’itinerario ha una lunghezza di circa ventidue chilometri e per percorrerlo occorrono, secondo il passo e l’allenamento di ciascuno, da sette a otto ore di cammino; il punto di partenza è Borzonasca, in Valle Sturla e quello finale è Rezzoaglio, in Val d’Aveto, ma ovviamente può essere percorso anche in senso inverso.

Il ‘Sentiero della Resistenza’ fu scelto a suo tempo dal Cai e dalla Fie, con il patrocinio dei Comuni interessati e dell’allora Provincia di Genova, come tracciato simbolo nel Parco dell’Aveto di tutte quelle vie, mulattiere e percorsi che i partigiani hanno utilizzato durante la loro lotta per la liberazione. Come tutti i sentieri di lunga percorrenza può anche essere svolto in tappe più brevi, separate, approfittando di alcuni punti in cui si incrocia o è possibile scendere sulla strada carrozzabile (es. Campori, Bertigaro/Villa Jensi). I due capoluoghi d’arrivo e partenza e le località sul percorso citate prima sono servite dal servizio autolinee Amt. Sia a Borzonasca sia a Rezzoaglio è possibile (e raccomandabile) fare acquisti nei negozi di paese o nei bar, per le provviste, approfittando per introdurre nello zaino qualche prodotto tipico. Necessaria una scorta sufficiente di acqua. Una sosta gustosa raccomandabile è fattibile presso l’agriturismo presente a Villacella (anch’essa località raggiungibile con l’auto): un’ottima occasione anche per visitare il bel borgo ricco di storia e antiche testimonianze.

Il tracciato interessato dal ‘Sentiero della Resistenza’ in buona parte si sviluppa su una delle vie di comunicazione e commerciali più antiche ed importanti dei nostri monti: questa via dal Tigullio chiavarese risaliva l’entroterra del levante ligure genovese verso il nord piacentino-padano attraverso le Valli Sturla e Aveto, e di lì si immetteva in Val Trebbia. Vista la lunghezza del percorso, il dislivello non banale (si valica il crinale principale ligure, marittimo-padano ai 1125 m slm del Passo delle Rocche, incrociando l’Alta Via dei Monti Liguri) e l’attraversamento di aree lontane da abitati – con poca o nulla copertura telefonica – la necessità di effettuare piccoli guadi, il parco raccomanda, come sempre in montagna, di affrontare l’escursione con la massima prudenza, consapevolezza delle proprie condizioni fisiche, dotazione adeguata di vestiario e attrezzature (specialmente le calzature), informandosi preventivamente sulle condizioni meteo del giorno. Il tracciato interessato dal ‘Sentiero della Resistenza’ in buona parte si sviluppa su una delle vie di comunicazione e commerciali più antiche ed importanti dei nostri monti: questa via dal Tigullio chiavarese risaliva l’entroterra del levante ligure genovese verso il nord piacentino-padano attraverso le Valli Sturla e Aveto, e di lì si immetteva in Val Trebbia.

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