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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Nuova vita per gli istituti Tecnologici Superiori. In Liguria dopo l’alta formazione trova lavoro l’86,5%: è record nazionale. Torrielli: “Stiamo diventando protagonisti”

Un uomo al lavoro con una intelligenza artificiale
Un uomo al lavoro con una intelligenza artificiale
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di ALBERTO BRUZZONE

Una formazione post-diploma che guarda al mondo del lavoro e al territorio, creando tecnici specializzati in settori strategici come sicurezza digitale, transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità. È legge la riforma degli Its – i nuovi Istituti Tecnologici Superiori – che ha ottenuto il sì pressoché unanime delle Camera (387 sì, nessun voto contrario e 6 astenuti). È uno dei punti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’istruzione, sottolinea il ministro Patrizio Bianchi, per il quale “cominciamo insieme una nuova fase per dare al Paese una formazione migliore”.

Gli Its sono attivi da una decina d’anni, con tassi di occupazione posto titolo di studio molti alti: secondo i dati del monitoraggio nazionale 2022, su 5.280 diplomati, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021. Ora, la riforma gli cambia nome da Istituti Tecnici Superiori a Istituti Tecnologici Superiori. L’obiettivo è potenziare la formazione tecnologica con nuovi percorsi e raddoppiare il numero degli iscritti.

Possono iscriversi alle Academy giovani e adulti in possesso di un diploma o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale. I percorsi di studio avranno durata biennale o triennale e l’attività formativa sarà svolta per almeno il 60% dell’orario da docenti provenienti dal mondo del lavoro; ci saranno stage aziendali e i tirocini formativi, per almeno il 35% del monte orario e potranno essere svolti anche all’estero, sostenuti da borse di studio.

Cambia la governance: per dare vita a un nuovo Its sono necessarie una struttura formativa accreditata da una Regione, un ateneo o un’istituzione dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, o un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico o un ente di ricerca, e una o più imprese legate all’uso delle tecnologie di cui si occuperà l’Its Academy. È previsto un fondo presso il Ministero dell’Istruzione per finanziare il nuovo sistema di Istruzione tecnologica superiore, con una dotazione di 48 milioni annui.

“Con il via libera di Montecitorio è legge una delle riforme più importanti del Pnrr – ha scritto Bianchi su Twitter – Definiamo un quadro solido e nazionale che rafforza la rete degli Its e amplia l’offerta formativa. È un passo avanti per il sistema di istruzione e per il nostro sviluppo industriale”.

Parla anche Guido Torrielli (presidente Its Italy): “Gli Istituti Tecnologici Superiori avranno un ruolo da protagonisti nell’offerta formativa italiana”. Secondo Torrielli, che è ligure e presiede Its Italy da un anno circa, “dopo un lungo e articolato lavoro di preparazione e di rifinitura di questa legge, possiamo finalmente dire con orgoglio che è stato formalizzato un vero e proprio modello italiano degli Istituti Tecnologici Superiori. Per troppi anni abbiamo guardato all’estero, grazie a questo passaggio importante gli Its italiani sono oggi pienamente maturi per avere un ruolo da protagonisti nell’offerta formativa del nostro Paese, al pari della scuola e dell’università”.

Torrielli sostiene che “la riforma consentirà inoltre di dare avvio ai progetti legati ai fondi messi a disposizione dal Pnrr. Sarà necessario ora procedere con grande rapidità sia sul fronte degli investimenti che sul piano dei decreti attuativi, così da poter raggiungere gli obiettivi ambiziosi che l’intero sistema Its si è dato e soddisfare la grande domanda di specializzazione del sistema produttivo italiano. Voglio ringraziare tutti coloro con cui abbiamo collaborato in questi anni per raggiungere il risultato, e in particolare i ministri Patrizio Bianchi e Mariastella Gelmini, i parlamentari Valentina Aprea, Serse Soverini, Gabriele Toccafondi, Indire e Confindustria, che hanno creduto e reso possibile questa nuova stagione della formazione terziaria professionalizzante, riconosciuta sempre più come un valore imprescindibile per lo sviluppo del Paese”.

La riforma degli Its ha tenuto in ottima considerazione l’esperienza degli Istituti liguri, a cominciare dall’Accademia Italiana della Marina Mercantile di Genova, orientata alla formazione dei professionisti del mare e della mobilità sostenibile, con corsi specifici per allievi ufficiali di coperta e macchina, tecnici della logistica, tecnici del trasporto ferroviario (operatore polifunzionale), tecnici della cantieristica (ship manager e supervisore e installatore impianti di bordo) e corsi dedicati al settore crocieristico, come quelli per commissario di bordo, cuoco di bordo e pasticcere di bordo.

Oltre ad esso, in Liguria esistono altri cinque corsi di alta formazione professionalizzante:

  • Fondazione Its per le nuove tecnologie per il made in Italy a La Spezia: tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici – tecnico superiore della produzione manifatturiera;
  • Fondazione Its per l’Efficienza Energetica a Savona;
  • Fondazione Its tecnologie dell’informazione e della comunicazione-Accademia Digitale: tecnico superiore per i metodi e le tecnologie per la gestione dei sistemi hardware/software per l’industria 4.0 a Genova;
  • Fondazione Its-Accademia ligure dell’agroalimentare: tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni nella filiera olivicola-olearia a Imperia;
  • Fondazione Its Turismo Liguria – Academy of Tourism, culture and hospitality a Santa Margherita Ligure: 1) tecnico superiore per la promozione e il marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali mediante le nuove tecnologie digitali ed i social network; 2) tecnico superiore della ristorazione e di cucina per l’hotellerie 4.0.

Gli ultimi Its elencati sono specificamente vocati su due eccellenze liguri: la biodiversità e il turismo, settori trainanti della nostra regione, che è al secondo posto in Italia per tasso di occupazione relativo agli studenti che hanno concluso percorsi Its.

Lo dice il monitoraggio nazionale Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) relativo ai corsi terminati nel 2020. La nostra regione ha una percentuale di occupati pari al 86,5% dei diplomati ed è preceduta in questa speciale e lusinghiera classifica soltanto dal Molise, che però ha avuto monitorato solo un corso e a fronte di una media nazionale che si assesta al 79,9%. Complessivamente nel periodo più ampio, compreso tra il 2013 e il 2020, nel tasso di occupazione la Liguria con l’85% è al terzo posto dopo Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nella classifica complessiva della qualità dei percorsi Its terminati nel 2020 il nostro territorio si colloca in quarta posizione dopo Molise, Piemonte ed Umbria ricevendo una valutazione di 8,9/10 a fronte di una media italiana di 7,9.

Dall’analisi del monitoraggio Indire emerge anche che la Liguria è il territorio con il più alto tasso di iscritti provenienti da fuori regione (55,2%) a testimonianza dell’attrattività dei corsi proposti dalle sei fondazioni Its presenti sul territorio ligure: Made in Italy della Spezia, Ict Digitale e Accademia della Marina Mercantile a Genova, l’Its per l’efficienza energetica di Savona e i due ultimi nati, l’Its Turismo del Tigullio e l’Accademia Ligure dell’Agroalimentare di Imperia.

“Questi dati – dichiara l’assessore alla Formazione di Regione Liguria, Ilaria Cavo – sono una risposta efficace a chi chiede di accorciare il divario tra domanda e offerta nel mondo del lavoro. Confermano il trend degli ultimi anni e la bontà degli investimenti che questa amministrazione ha compiuto nel settore degli Istituti Tecnici Superiori. Dal 2016 a oggi stati stanziati 12 milioni del Fondo Sociale Europeo. Nella prossima programmazione Fse si prevedono altri 20 milioni per finanziare i corsi delle fondazioni esistenti mentre per il Pnrr da un’analisi dei fabbisogni rispetto ai laboratori emerge una richiesta in Liguria pari a circa 24 milioni di euro”.

Secondo Ilaria Cavo, “il sistema regionale degli Its è già pienamente adeguato e pronto alle novità introdotte dalla nuova legge. Nel nostro territorio non sono presenti più di un Its per area tecnologica e grazie anche agli emendamenti approvati in Senato e sostenuti con forza da Regione Liguria si è evitata una eccessiva impronta scolastica delle fondazioni Its, la cui capacità nella programmazione dell’offerta formativa risulta rafforzata dal potenziamento del ruolo delle imprese”.

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