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Giovedì 11 settembre 2025 - Numero 391

L’Expo Fontanabuona salvata in extremis da una morte quasi sicura

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di DANILO SANGUINETI

All’Ufficio Complicazioni Cose Semplici avranno fatto le capriole di gioia. La cancellazione-barra- reintegro della 34esima edizione dell’Expo Fontabuona è esemplificativa di come in Italia, ancor meglio dalle nostre parti, escogitare percorsi tortuosi per coprire itinerari corti e pianeggianti sia un’arte che non conosce crisi.
Il grido di dolore lanciato due settimane fa da Marisa Bacigalupo, presidente dell’Agenzia di Sviluppo GAL di Genova, sembra abbia trovato ascolto nelle orecchie sensibili o meno (spesso a seconda delle convenienze politiche ed economiche) di chi di dovere.
Una serie di affannati summit ha portato a una soluzione improvvisata, si spera non raffazzonata e soprattutto efficace. Nel ‘Paese dei Burosauri’ è buona norma conservare un pizzico di scetticismo. La parola fine sarà messa quando le cifre promesse diventeranno moneta sonante, le previsioni sono ottimistiche.
Il macigno messo sulla strada degli organizzatori era stato scorto per tempo da Bacigalupo, da sempre attenta alle problematiche delle valli, preoccupata per le sorti della ‘sua’ Fontanabuona. “Tutto parte da un cambio di normativa. Sino al 2015 i fondi venivano erogati direttamente dalla Regione al GAL che poteva anticipare sino al 50 per cento della somma approvata agli organizzatori. Da quest’anno invece la Regione Liguria riceve dal GAL l’elenco delle richieste, stanzia la somma (147mila euro per la gestione corrente N.d.R.) e ne affida la ripartizione alla Camera di Commercio. E’ evidente che si sono allungati in maniera sensibile i tempi per arrivare a liquidare i finanziamenti. E, fattore di ancora maggior preoccupazione la Camera di Commercio può erogare il contributo solo dopo aver preso visione del consuntivo delle spese, ossia a manifestazione conclusa”.
A metà giugno ancora non c’era una dichiarazione ufficiale sull’entità del contributo, anche se Paolo Corsiglia, rappresentante della Camera di Commercio, assicurava in via informale il GAL che la cifra sarebbe stata la stessa dell’anno precedente, ossia 18mila euro, dei quali due terzi forniti dalla Regione e il restante terzo dalla stessa Camera.
Il tempo per allertare i comuni che aderiscono alla fiera campionaria della Fontanabuona e contattare gli espositori, sembrava essere troppo poco per impedire il patatrac.
Lunedì 18 giugno la Giunta della Camera di Commercio ufficializza lo stanziamento di 18mila euro. Una settimana dopo a Chiavari nella locale sede della Camera di Genova il conclave per salvare la manifestazione: presenti Corsiglia e Bacigalupo per Camera e GAL, i sindaci o i delegati dei comuni di S. Colombano Certenoli, Coreglia, Neirone, Moconesi, Cogorno, i rappresentanti dell’Ascom Chiavari, del Cra di Genova e Chiavari, sentito anche il delegato della Cisl.
La fumata è grigia, quasi bianca. Si escogita la tipica soluzione all’italiana, chiedendo alle associazioni e ai comuni di farsi carico dei ritardi e degli equivoci.

Ancora Bacigalupo: “L’importante è che sia stata trovata una via per salvare l’edizione 2018 dell’Expo. In pratica la somma necessaria sarà anticipata dai partecipanti alla riunione e da altri che vengono interpellati in questi giorni. Una parte della cifra arriverà da alcuni sponsor e dalle quote versate dagli espositori. Naturalmente occorrono verifiche interne tra tutte le associazioni e i comuni coinvolti, che debbono avere assicurazioni che quanto verseranno verrà loro rimborsato con i soldi di Regione e Camera di Commercio. Speriamo di chiudere entro la settimana prossima e poter annunciare ufficialmente le date dell’Expo: da giovedì 30 agosto a lunedì 2 settembre”.
In corso anche le verifiche presso il GAL – il consiglio di amministrazione dell’organismo è dimissionario, dovrebbe avere una proroga per mettere a posti i conti dissestati dai cambiamenti normativi – per poi ricevere il via libera definitivo lunedì 2 luglio dalla riunione della Camera di Commercio.
Il ‘tutto è bene quel che finisce bene’ non può però far abbassare la guardia. L’Expo rappresenta un’ultima bandiera, un troppo parziale sospiro di sollievo per la Fontanabuona, zona che sta vivendo momenti di estrema difficoltà economica, con la crisi di un intero ecosistema produttivo che non accenna a terminare, anzi morde con sempre maggior cattiveria imprese, negozi, famiglie. La via che porta al rilancio della Fontanabuona presenta tante di quelle buche da far invidia alle strade di Roma. Ed è bene che politici e imprenditori continuino a interrogarsi sul da farsi per invertire la tendenza.
Il ‘Red Carpet’, tanto caro ai piani alti della Regione Liguria, per l’Expo di Calvari ha rischiato di tramutarsi nel ‘Miglio Verde’, l’ultima passeggiata dei condannati a morte.

L’INTERVISTA DI MARISA SPINA A MARISA BACIGALUPO DEL GAL

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