di DANILO SANGUINETI
Uno sport più polveroso del canottaggio a sedile fisso non c’era. Regole antiche, complicate, fatica tanta, retribuzione poca. Disciplina per pochi: spingere una lancia di foggia particolare, il gozzo ligure – in legno nella versione originale, pesante diverse centinaia di chili, lunghezza misurata in palmi (22) – con un remo pure di dura scorza, non flessibile, come attrezzo, seduto su una panca, sempre, di legno, senza neppure l’ausilio di un carrellino, è impresa da fachiri più che da atleti.
La storia
Salvato da chi vuole mantenere viva la tradizione. Nel Tigullio un Palio Marinaro c’è da 82 anni, ha avuto ben 58 edizioni. Pensato nel 1936, fermato dalla guerra e dalla mancanza di fondi, poi risorto nel 1973. Voglia di tornare all’antico, si contatta l’ultimo dei grandi maestri d’ascia, Luigi Olivari, detto ‘U Muscun’, che disegna appositamente per il Palio un nuovo gozzo in legno da 22 palmi, dimensione tipica del gozzo ligure, imbarcazione nata e modificata nel corso dei secoli specificatamente per la pesca costiera nel mare regionale.
Sette meraviglie in legno consegnate alle sette sorelle: Portofino, S. Margherita Ligure, S. Michele di Pagana, Rapallo, Zoagli, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.
Il palio si articola su quattro prove, alternando di anno in anno le località: Chiavari, Sestri Levante, Rapallo e S. Margherita Ligure un anno e Zoagli, S. Michele di Pagana, Lavagna e Paraggi (valida quale prova di Portofino Mare), l’anno seguente. Negli anni Novanta alla prova regina si affiancano le gare per i gozzi in vetroresina, identici in dimensioni e disegno a quelli in legno ma assai più leggeri. Su di essi equipaggi Junior (nessuno che abbia meno di 18 anni può sedersi sul gozzo in legno, tanto è eccessivo lo sforzo richiesto), poi Senior, e infine Femminili. Quattro atleti e il timoniere. Si rinuncia all’arrivo con ‘la Scimmia’, ossia la vittoria attribuita non a chi taglia per primo il traguardo in mare ma a chi, dopo aver portato la barca a riva, spediva il timoniere in cima ad un palo dove era sistemata una bandiera.

Largo ai giovani
Il Palio torna d’attualità ma anche questa seconda vita si perde nelle nebbie della ripetitività e della eccessiva litigiosità. Le edizioni rotolavano via senza eccessiva attenzione, con defezioni in serie, di comuni organizzatori, di società partecipanti, di atleti iscritti. La svolta tre anni fa, quando l’Associazione Amatori Palio che racchiude i rappresentanti delle sette città, delle società sportive e degli organizzatori) fa largo a energie nuove e ciò che più conta fresche. Ed è una svolta ‘rosa’. Il presidente dell’AAP diventa Carolina Birindelli che chiama al suo fianco Barbara Possagnolo di Tigullio Wedding&Events affinché curi la Promozione e la Direzione Artistica.
Dal 2016 a oggi il Palio torna sulla cresta dell’onda. La pace scoppia tra i gozzi. Una dopo l’altro le società ritornano all’ovile, il calendario torna a essere sulle quattro giornate e ogni singola gara diventa un evento per ognuna delle città coinvolte. Nel Palio 2018, edizione n°59, che ha appena archiviato due delle quattro prove, altre innovazioni, due particolarmente significative.
Il presidente Birindelli: “Abbiamo fatto il possibile per dare ancora maggiore visibilità a questi atleti che si allenano duramente per molti mesi. Abbiamo pensato di iscrivere la competizione al calendario nazionale della FICSF, in modo da richiamare nel Tigullio anche equipaggi provenienti da ogni parte di Italia. Naturalmente questo nelle prove in vetroresina, ossia con il tipo di gozzo riconosciuto dalla Federazione Canottaggio a Sedile Fisso. Poi siamo riusciti a riportare il Palio nel Borgo di Portofino dopo diverse edizioni. La cerimonia di presentazione sabato 16 giugno in Piazzetta ha avuto un successo di pubblico travolgente, ottima la partecipazione anche alla prova del giorno successivo, organizzata proprio da Portofino nella Baia di Paraggi”.
S’inserisce Barbara Possagnolo: “Sia alla gara, che alla premiazione, ancora nel Borgo, erano presenti migliaia di spettatori. Stesso discorso domenica 24 giugno a Rapallo, nonostante il meteo non favorevole come nella prima giornata. La pioggia che ha ostacolato le ultime due regate non ha tenuto lontano dalla passeggiata a mare centinaia di spettatori, molti dei quali turisti del tutto digiuni di questa disciplina”.
Riflette il presidente Carolina Birindelli: “Ogni volta l’interesse del pubblico cresce. Tante persone ci avvicinano e ci fanno domande sugli scafi, sulle gare, sulla storia. Un bell’incitamento per il progetto di rilancio della nostra tradizione”.
L’inarrestabile Possagnolo è già protesa verso l’ultima e decisiva prova domenica 22 luglio a Zoagli: “Non solo le gare, dalle ore 15 alle ore 17,30, iniziando con gli Junior maschili per arrivare al gran finale con gli scafi in legno da 22 palmi. Apriremo con il corteo in costume, una parata di atleti, dirigenti, arbitri che la presidente Birindelli ha ripristinato e che conquista gli spettatori. Poi chiuderemo con la spettacolare ascesa ai castelli da parte delle ‘Scimmie’, altro momento che funziona come irresistibile acchiappaturisti. Contiamo di frantumare i record di presenze degli anni precedenti”.
E quindi sotto con i remi, la forza è niente senza controllo… e senza intelligenza.