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Giovedì 11 dicembre 2025 - Numero 404

Csi, ovvero Che Spettacolosa Impresa

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CSI è l’acronimo di Centro Sportivo Italiano. Guardando ai risultati ottenuti dal 2000 ad oggi si potrebbe anche pensare che a sigla stia per Che Spettacolosa Impresa. L’associazione di ispirazione cattolica che raggruppa le società sportive ha sfondato ogni barriera, visibile o meno, rivelandosi ecumenica oltre le stesse speranze dei fondatori.
Nel Tigullio il Csi vanta l’affiliazione di 80 club che coprono l’intero gruppo delle discipline olimpiche e si estendono a rappresentanze insospettabili, tipo il Gruppo Sbandieratori di Lavagna. Il segreto del loro successo è spiegato con un filo di legittimo orgoglio dal presidente di lungo corso, Cristiano Simonetti. Ha preso il volante venti anni fa e ha mantenuto non solo in perfetta efficienza la macchina, ha aggiunto ‘sotto il cofano’ parecchi cavalli in più.

Si educa attraverso lo sport
“Io e il consiglio direttivo abbiamo sempre presente la massima del CSI ‘Educare attraverso lo sport’. La missione della nostra associazione fondata sul volontariato – senza scopo di lucro, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia, nel servizio delle persone e del territorio – si è rivelata vincente sotto ogni punto di vista. Garantiamo organizzazione e serietà, diamo copertura assicurativa e prospettive di crescita a ogni sport, a ogni sodalizio che si rivolge a noi, senza distinzioni o preferenze”.
Da Moneglia a Recco, dalla costa alla Val d’Aveto, nello stesso territorio coperto dalla Diocesi omonima, oggi come oggi vanta 7000 tesserati, manda avanti diversi tornei in proprio e partecipa con diverse formazioni ai campionati organizzati dalla singole federazioni nazionali. Sarebbe già tanto, diventerà tantissimo nei prossimi mesi. Il presidente Simonetti alza per un attimo il coperchio e fa vedere quello che bolle in pentola: “Proprio perché non vogliamo lasciare nessuno indietro, abbiamo pensato di concentrare i nostri sforza sulla Val Graveglia, territorio ampio che presenta una realtà umana e sportiva molto variegata, anche se fino a oggi un po’ troppo frazionata”.


La novità

Nasce la Polisportiva ValGraveglia con base nel Centro Sportivo Conscenti. “Il campo posto nel Comune di Ne funzionerà da collettore per i ragazzi della vallata che vogliono fare sport, calcio soprattutto ma non solo. Grazie alla collaborazione con società importanti tipo l’A.S.D. Entella (nostra affiliata) possiamo proporre alle famiglie un’esperienza piena e affidabile”. Oltre al campo di Conscenti sono curati dal CSI Chiavari anche il Palazzetto dello Sport di Carasco e la palestra delle Scuole Mazzini a Chiavari. “Dove si pratica il calcio, il volley, la ginnastica e tanto altro. I nostri tornei di calcio giovanile, di calcetto, di pallavolo registrano stagione dopo stagione numeri sempre più lusinghieri”.
Simonetti e i suoi consiglieri hanno anche avviato un programma di ‘interscambi’ con le federazioni. “Partecipiamo a diversi campionati giovanili e con una squadra ‘grande’ alla Prima Divisione femminile di volley. Sempre rimanendo fedeli alla politica dei costi prossimi allo zero, arruolando solo dilettanti nel purissimo senso del termine”.
Meno appariscente eppure fondamentale anche l’assistenza per i club. “Nell’ultimo decennio per le società non professionistiche i costi delle coperture assicurative, diventate obbligatorie per legge, si sono rivelati insostenibili. Facendo rete e affidandosi a esperti del settore, il CSI garantisce il pieno rispetto della normativa vigente e contemporaneamente permette di calmierare i prezzi. Ecco perché chi fa sport o attività fisica vede nell’affiliazione alla nostra associazione un’ancora di salvezza”.
C’è poi la sezione dedicata allo sport per portatori di handicap. “L’intesa con i vari enti consolidata, l’ultima ma solo in ordine di tempo con l’associazione sordomuti, che partecipa al nostro campionato di Dodgeball, sono le perle della nostra corona”.
Il bilancio è così in attivo che Simonetti si può concedere una battuta: “Non ci bastava far correre, saltare, volteggiare, tirare calci, intrecciare i guantoni, nuotare. Ora facciamo pure meditare (Yoga) e sventolare (gli sbandieratori di Lavagna). Forse manca una scuderia di Formula Uno, per il resto siamo a posto”.

(d.s.)

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