di ANTONIO GOZZI
Il Sindaco di Chiavari in un recente video sulla diga Perfigli si rende protagonista di un attacco al sottoscritto sul tema dell’intervento edilizio in corso, da parte di una società del Gruppo Duferco, nella cosiddetta area De Carlo.
Gli argomenti utilizzati non sono nuovi, avendo già costituito oggetto di analoghi attacchi nei miei confronti da parte della lista Avanti Chiavari.
È bene fare chiarezza sulla questione una volta per tutte, sperando che serva a interrompere la strumentalizzazione e la diffamazione. Se ciò non sarà sufficiente, ci saranno le aule dei Tribunali.
Ancora una volta, gli argomenti utilizzati dal Sindaco Di Capua sono surreali. Vediamoli nel dettaglio.
- Non sono mai stato proponente a Chiavari di interventi edilizi. Mi sono semplicemente limitato a rilevare, una volta autorizzate a terzi, operazioni già approvate dall’Amministrazione Comunale e già caricate di pesanti oneri di urbanizzazione. È stato così per l’intervento in corso Lima ed è stato così per la cosiddetta operazione De Carlo di cui si parla nel video. La precisazione è importante perché, come forse non tutti sanno, il valore principale di queste operazioni si crea con l’autorizzazione edilizia e non con il lavoro industriale che si fa a valle della stessa, e che è molto più povero rispetto al plusvalore che incassano i proponenti.
- L’intervento in questione non è stato proposto da noi, ma dalla famiglia e dall’impresa De Carlo, che dopo moltissimi anni anche di vessazioni ricevute dall’allora Amministrazione Agostino, era riuscita finalmente a ottenere l’approvazione del progetto nel 2017. Siamo intervenuti per amicizia e sostegno alla famiglia De Carlo, anche se sapevamo che l’intervento era difficile, tecnicamente complesso e all’interno di un contesto particolarmente delicato.
- Il Sindaco Di Capua attacca un intervento edilizio regolarmente autorizzato nelle sue varie fasi anche dalla sua Amministrazione, che sullo stesso ha incassato importanti oneri di urbanizzazione; anzi ci ha chiesto di non utilizzare la facoltà (che avremmo avuto) di rateizzarli, ma di versarli tutti anticipatamente, così da consentire il restauro delle facciate di palazzo Rocca; cosa che abbiamo fatto volentieri.
- Il Sindaco dice che “abbiamo forzato” un vincolo della Soprintendenza. È singolare che venga utilizzato un argomento del genere in una clip propagandistica. Se un Sindaco è a conoscenza di irregolarità è il caso che intervenga con i poteri che la legge gli consente e gli impone, non con parole in libera uscita in un video. In realtà il Sindaco non agisce perché non c’è nessuna irregolarità e non c’è stata alcuna forzatura del vincolo della Soprintendenza. Questo vincolo esiste (ed è una prima assoluta: il vincolo monumentale su un uliveto) e verrà rigorosamente rispettato. Non solo non abbiamo “forzato” il vincolo, ma lo abbiamo accettato anche se è arrivato dopo la conclusione della Conferenza dei servizi che aveva approvato l’intervento, e dopo gli accordi con la famiglia De Carlo, che abbiamo rispettato nonostante il vincolo “postumo”. L’ottemperanza al vincolo “postumo” della Soprintendenza ci ha obbligato a ridurre i volumi. Tale riduzione di volumi, per altro minimale, ha costituito oggetto di apposita variante approvata proprio dall’Amministrazione Di Capua. Altro che forzatura!!
- Il vincolo della Soprintendenza consiste nella conservazione del magnifico uliveto dell’ex convento, nella sua manutenzione e nella sua apertura al pubblico in particolari occasioni. Siamo stati nominati custodi del vincolo e la fiducia accordataci dalla Soprintendenza forse deriva dal fatto che, come i chiavaresi sanno, mantengo e coltivo in altra parte della città un uliveto urbano che per la sua importanza e bellezza viene visitato anche dall’estero. Grazie a noi verrà ben tenuto un altro polmone di verde al centro della città.
- Il nostro intervento edilizio è destinato prevalentemente a famiglie chiavaresi che hanno già acquistato o prenotato parte degli appartamenti in costruzione; queste saranno in totale 16 per circa 1300 mq complessivi. Si tratta quindi di un intervento di non grande dimensione (si pensi che quelli previsti sia in via Trieste ex area Italgas, sia quello sull’area Ginocchio in via Bontà sono quasi il triplo di questo), rispettoso del contesto e quasi invisibile perché tutto sviluppato all’interno dell’area dell’ex-monastero, e che non graverà sul quartiere perché dotato di tutti i parcheggi e i posti macchina necessari ai nuovi residenti. Stiamo cercando di fare del nostro meglio anche dal punto di vista architettonico grazie alla collaborazione degli architetti Pinna e Buoncoraggio.
Conclusione: forse dà fastidio un imprenditore, animatore e sostenitore di molte iniziative economiche, sportive e culturali in città, ma che non fa parte del coro, che ha la sua visione del mondo e con un suo giornale critica l’Amministrazione Comunale quando se lo merita. Secondo la filosofia di Di Capua e dei suoi amici forse dovrei lavorare e tacere anche quando vedo cose che secondo me non vanno bene.
Non è così e non sarà così caro Sindaco, stai sereno e fattene una ragione: le Amministrazioni passano, Chiavari resta.