di ALBERTO BRUZZONE
Secondo la maggior parte dei medici, in Italia e anche all’estero, il traguardo dell’immunità di gregge rispetto al Covid 19 verrà raggiunto se almeno l’80% della popolazione si sarà vaccinata. Se questo dato è attendibile, allora si può tranquillamente dire che a Portofino l’immunità di gregge è stata ampiamente raggiunta nei giorni scorsi, visto che il comune della Riviera di Levante è stato tra i primi ad arrivare in fondo al percorso di immunizzazione.
Parliamo di numeri piccoli, ma intanto è singolare “come possiamo rappresentare un esperimento anche rispetto a realtà più grandi”, come sostiene con orgoglio e soddisfazione il sindaco, Matteo Viacava.
“Siamo in tutto 385 residenti e, di questi, il 94% ha ricevuto il vaccino. Nei prossimi giorni, verranno eseguiti gli ultimi quarantadue richiami, poi possiamo dire che il percorso è da considerare concluso. E questo perché c’è un 6% di persone che non hanno voluto vaccinarsi. Secondo me è un peccato, un’occasione persa verso la collettività, ma non voglio giudicare scelte fatte a titolo personale. Fatto sta che, a Portofino, siamo ampiamente oltre la soglia della cosiddetta immunità di gregge”.
È un traguardo che, nello splendido comune del Tigullio, è stato raggiunto “grazie all’impegno di tutti. Abbiamo allestito uno ‘spoke’ vaccinale presso il teatrino, proprio al centro del borgo, e questo continuerà comunque a essere operativo per i turisti, sia per quanto riguarda i vaccini, grazie all’accordo tra Regione Liguria e Regione Piemonte, a cui dovrebbe aggiungersi anche la Regione Lombardia a breve, sia per quanto riguarda i tamponi. È fondamentale poter continuare a garantire un servizio rapido e puntuale, non solo alla popolazione residente, ma anche agli ospiti, italiani e internazionali, che avranno poi bisogno di eseguire un test molecolare per poter tornare a casa”.
Secondo il sindaco Matteo Viacava, a Portofino “è stata alta l’adesione alla campagna vaccinale anche da parte dei ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Voglio ringraziare l’Asl 4 per l’impegno profuso”. E proprio dall’Asl 4 arriva un’altra interessante novità, perché Portofino, proprio a partire da oggi, sarà uno dei primi comuni del Levante genovese ad avviare la sperimentazione della telemedicina. “Un infermiere è a disposizione della cittadinanza tutte le mattine. Al momento, lo studio medico si trova presso il teatrino, ma poi, in autunno, ne allestiremo uno vero e proprio. Quando siamo rimasti isolati, a seguito del crollo della provinciale 227 – ricorda Viacava – abbiamo sfruttato la tecnologia per garantire ai nostri ragazzi la continuità didattica. Ora, mi fa piacere che la stessa tecnologia possa ritornare utile anche in ottica sanitaria, perché la telemedicina, in cui credo fermamente, è una delle lezioni e delle risorse che dovrebbe averci lasciato questa pandemia”.
‘Portofino Punto Salute’, questo il nome del progetto, intende rappresentare la prima fase di un percorso di sperimentazione di un modello digitalizzato e integrato tra ospedali, territorio, domicilio e ambiente, applicabile in maniera diffusa ai servizi sociosanitari dell’Asl 4 ligure. Il prototipo infatti riassume, su piccola scala, quelli che potranno essere alcuni dei servizi – fruibili in modo integrato e anche a distanza – per la prevenzione, la diagnosi e la cura nel prossimo futuro.
“Le due prospettive che andiamo a integrare in questo progetto sperimentale – spiega il direttore generale di Asl 4, Paolo Petralia – sono da un lato la messa in rete tra diversi modelli e tecnologie innovative in campo medicale e, dall’altro, la riorganizzazione dei percorsi e dei processi di prevenzione, riabilitazione e cura per essere fruibili anche a distanza. L’obiettivo è mettere a disposizione entrambe queste prospettive – servizi socio sanitari e tecnologia – in modo simultaneo, per il maggior numero di persone e il più vicino possibile, per fornire loro in modo tempestivo e sicuro le risposte di salute di cui hanno bisogno”.
Il prototipo intende dimostrare in termini di modello integrato: televisita, teleconsulto, telemonitoraggi, teleriabilitazione, sensoristica avanzata domiciliare, sistema multiparametrico di monitoraggio per attività esterne e ambientali e tante altre possibili attività di gestione a distanza, dal coordinamento della presa in carico delle persone e delle comunità, alla riconciliazione farmaceutica, fino alla raccolta di dati a fini di studio di popolazioni.
In questa prima fase il progetto prevede l’ospedale di Lavagna (hub ospedaliero della Asl 4 Ligure), il ‘Punto Salute di Portofino’ temporaneamente ubicato al teatrino e un’automedicale della continuità assistenziale che verrà testata e progressivamente inviata sul territorio della Asl 4. Sarà fin da subito avviato anche uno studio di popolazione sul movimento e il cammino, in collaborazione con l’Università di Genova, attraverso l’elaborazione dei dati raccolti a distanza durante le attività outdoor e monitorate da remoto. Un prototipo che offre da subito risposte sanitarie alla comunità di Portofino, ma anche un progetto che potrà estendersi all’intera Asl 4.