di DANILO SANGUINETI
La gestione del presidente Federico Bianchi ha impresso un deciso cambio di marcia e si caratterizza per un dinamismo e una capacità innovativa che sta portando la Lega Navale Italiana, sezione di Chiavari e Lavagna, nel novero delle società più in vista. Una società che intende la vela in senso meno elitario e più inclusivo di quanto si pensi (e di come la intendono altri sodalizi). Nessun snobismo, pragmatismo a manetta, si guarda avanti, si punta a far diventare la vela uno sport per tutti, quasi di massa, come nei paesi nordici e anglosassoni in genere. Una politica che potrebbe rivelarsi vincente anche in tempi medio brevi.
Lo sta a indicare il successo delle ultime iniziative, rivolte ai giovani, a coloro che hanno disagi fisici o mentali, mettendo l’accento sul lato agonistico-sportivo. Il presidente Bianchi: “Nei periodi con limitazioni dovute alla precauzioni sanitarie, la nostra principale preoccupazione è stata quella di mantenere i corsi, sia per i giovani, sia per i grandi, che per i disabili. La nostra sezione poteva farcela solo continuando la tradizione, insegnando e aumentando la base di tesserati. Non era semplice, la nostra sede era ‘inagibile’ perché andavano rispettati il distanziamento e le altre misure di contenimento della pandemia. Ci siamo arrangiati allestendo spazio dedicati all’aperto, tenendo le lezioni in streaming”.
Un mix di buona volontà e intelligente sfruttamento delle nuove tecnologie che ha pagato. “Era fondamentale mantenere i contatti, ci siamo sentiti via Zoom, con le newsletter ogni socio ha sempre avuto accesso a ogni nostra attività ed è stato informato su ogni appuntamento. Direi che usciamo da un anno davvero complicato non so se più forti, ma certamente più consapevoli delle nostre capacità”.
Il fiore all’occhiello degli ultimi mesi è l’acquisto di cinque scafi della classe Hansa, progettate per essere condotte da persone disabili, nelle prime versioni con equipaggio doppio (un assistente e il pilota) e ora anche per singolo. Il lavoro di squadra vale anche nel consiglio direttivo: Bianchi conta sull’operato del vicepresidente Ferdinando ‘Ditto’ Galletti, figura di spicco nel panorama velistico sportivo per le sue innumerevoli vittorie e la passione, responsabile sezione vela, di Giorgio Costa che ha gestito, con massima attenzione alla sanificazione, la sala attrezzi che hanno a disposizione gli atleti, di Fausto Ladavas, segretario, dei consiglieri Enrica Bertini, Enrico Pibiri, Susanna Nicolini, Monica Corte, Umberto Verna.
Quest’ultimo, che ha preceduto Bianchi al vertice del sodalizio e ora segue tutte le iniziative del settore paralimpico, dà un voto alto ai suoi ragazzi e ragazze: “Quello che mi ha stupito è il loro entusiasmo unito a un impegno e una costanza ammirevoli. Importantissimo il rapporto con chi li accompagna nelle uscite in mare, fatto di fiducia e stima reciproca”.
La LNI Chiavari e Lavagna ha tra i suoi tesserati una super agonista come Eleonora Ferroni che punta ai campionati tricolori delle classi Hansa che si terranno a Porto San Giorgio e soprattutto ai mondiali della specialità ospitati da Palermo in ottobre.
“Nel frattempo va avanti il progetto ‘Incontro alla Persona’. Vogliamo proporre a persone con ‘problemi’ uscite in mare a vela così come in canoa, un’esperienza rivolta sia a chi ha limiti psicologici come fisici”.
LNI Chiavari Lavagna è, giusto ricordarlo, anche canottaggio. Gli equipaggi seguiti da Susanna Nicolini stanno ritrovando la forma, un’operazione non semplice dopo mesi e mesi di inattività. I videocorsi e gli allenamenti ‘a secco’, prima individuali e da qualche mese anche collettivi, hanno tentato di sopperire, ma solo da quando sono tornati in acqua, a vogare controcorrente, si è potuto fare realmente sul serio. Ora iniziano le gare ‘vere’, in un’estate ricchissima di appuntamenti importanti. Il presidente Bianchi pensa soprattutto ai più giovani: “Dalla chiusura delle scuole abbiamo subito iniziato i corsi per i bambini, dalle ore 9 alle ore 12, cinque giorni su sette con istruttore della Fiv e istruttore della Lega Navale. Verranno portati fuori con gommoni, distanziati e poi lavoreranno in barca singola. Abbiamo ampi spazi esterni da gestire, abbiamo allestito gazebi e tende in modo da sfruttare le aree esterne”. Lega, un nome di un collettivo, un destino.