di ALBERTO BRUZZONE
Non ci sarà la focaccia pucciata nel caffelatte, ma ci saranno le trenette al pesto, con tanto di patate e fagiolini, e soprattutto ci saranno quegli scorci tipicamente liguri che diventeranno ancora più noti in giro per il mondo.
La nostra regione si prepara a un bagno di notorietà che sarà anzitutto nazionale, ma indubbiamente pure internazionale, grazie al film d’animazione ‘Luca’, il nuovo prodotto della Disney Pixar che è realizzato dal regista Enrico Casarosa, genovese che da moltissimi anni vive negli Stati Uniti e lavora stabilmente per il colosso americano dei cartoons, e che uscirà in esclusiva, sulla piattaforma Disney Plus (la registrazione è obbligatoria e si paga un abbonamento mensile) a partire da domani, venerdì 18 giugno, dopo aver saltato la programmazione cinematografica (e questo con non poco rammarico, va detto, da parte degli esercenti, che speravano in questa pellicola per un po’ di rilancio dopo il periodo di chiusure provocato dalla pandemia).
‘Luca’, come annunciato nelle scorse settimane, quando iniziavano a circolare le prime indiscrezioni, è il prodotto di punta della Disney Pixar per il 2021 ed è un omaggio che Enrico Casarosa ha voluto fare alla sua terra, a quei luoghi, cioè, dove trascorreva le vacanze da bambino e da dove è partita tutta la sua carriera.
Il suo lavoro è stato presentato nei giorni scorsi all’Acquario di Genova, in una proiezione per beneficenza, ed è effettivamente un clamoroso e poderoso ‘spot’ per la nostra regione, a partire dall’ambientazione nelle Cinque Terre, ma non solo: perché gli elementi liguri, all’interno di ‘Luca’, sono ovunque, nella pasta al pesto con trenette e fagiolini, nelle insegne, nella splendida rappresentazione dei borghi marinari, nei colori, persino nello spirito.
Chi meglio di un ligure avrebbe potuto fare tanto? Nessuno, si capisce: “A dire il vero – racconta Enrico Casarosa, che oggi ha 49 anni e ha parlato alla stampa nel corso della presentazione ufficiale a Palazzo Ducale – la focaccia pucciata nel caffelatte era presente nelle storie, ma poi non l’abbiamo inserita. Ad ogni modo, per me è una vera emozione ritornare a Genova, perché come ogni ligure ho il mare dentro. La dedica è a tutti i liguri naturalmente, ma quella speciale è per Alberto, il mio migliore amico, qui con me oggi. È stato bellissimo rivederlo. Questo film parla degli amici importanti che ci fanno credere in noi stessi e ci aiutano ad andare a cercare i nostri sogni”.
Casarosa ammette: “Ho voluto esaltare il mio mare e farlo vedere al mondo, con tanti dettagli, come la musica di Bennato e la pasta al pesto con i fagiolini e le patate”. La storia si svolge sotto e sopra il mare, lungo le spettacolari scogliere delle Cinque Terre, amate dagli americani, e tra i ‘caruggi’ del borgo Portorosso (chiaro riferimento a Monterosso) Luca e Alberto ne combinano tante anche a bordo di una Vespa, nel tentativo di nascondere la loro diversità e il loro incredibile segreto.
“Uno dei temi è la diversità di comunità che non si conoscono e di questo hanno paura – dice Casarosa – Luca ha grande curiosità e questa è la risposta ai problemi, voler conoscere il mondo degli altri. L’altro tema è che non tutti ti accetteranno, bisogna circondarci di amici e di persone giuste per superare i problemi”.
Con ‘Luca’, prosegue il filone abbracciato dalla Disney Pixar ormai da qualche anno: ovvero proporre storie che contengono un messaggio intergenerazionale, storie cioè capaci di parlare sia ai più piccoli che agli adulti, e dove ognuno può cogliere le differenti sfumature.
“Sono partito dalla Liguria che avevo 24 anni – ricorda Casarosa – Poi tanti piccoli passi, a cominciare dalla scuola a New York: ho cercato di mettere piede negli studi televisivi, mi sono occupato di piccole serie e, a poco a poco, ho imparato tanto, finché non ho fatto storie mie e fumetti miei. Poi, nel 2002, sono arrivato alla Pixar. Come si fa? Ci vuole pazienza, tanta passione per raccontare le nostre storie”.
‘Luca’ è già in odore di Oscar, dopo che Casarosa lo aveva sfiorato qualche anno fa con il cortometraggio ‘La luna’ (è stato inoltre storyboard artist di capolavori arcinoti come ‘L’era glaciale’, ‘Up’, ‘Cars’, ‘Ratatouille’ e ‘Gli incredibili 2’). La lavorazione di questo ultimo cartoon è durata cinque anni, e la pandemia certo non ha aiutato. “Però la creatività e la flessibilità di tutti ha consentito di rimanere vicini anche da casa – è il pensiero della produttrice Andrea Warren – Dal salotto andavo tutti i giorni a Portorosso”.
Alla presentazione erano presenti alcuni dei doppiatori italiani: Orietta Berti, Marina Massironi e Saverio Raimondo. “Il film parla di apertura in tutti i sensi, prima quella del cuore – osserva Marina Massironi – Oggi che facciamo fatica a frequentarci di nuovo, un film come questo aiuta”.
E Orietta Berti, voce del personaggio Concetta Aragosta, aggiunge: “Il film è bellissimo, mi ha fatto anche commuovere. Parla di diversità, di persone che sembrano diverse dentro e fuori, ma se le guardi bene, dentro si assomigliano”. La sorella di Concetta, Pinuccia Aragosta, è invece doppiata da Luciana Littizzetto: “Siamo due sorelle un po’ burbere – scherza Orietta Berti – Io non sono così nella realtà, ho un carattere più dolce, ma mi è piaciuto fare la burbera”.
L’amicizia sullo sfondo, e così non poteva mancare quel bambino, oggi uomo, da cui è partito tutto: l’amico del cuore di Enrico Casarosa. Si chiama Alberto Surace, è un pilota dell’Aeronautica Militare, attualmente residente a Roma.
“Con Enrico, siamo amici da quando avevamo undici anni, ci siamo aiutati a vicenda in realtà. Una volta, ero io quello che trascinava di più, come si vede nel film, poi ci sono stati momenti in cui è stato lui a prendere l’iniziativa e anche questo si vede. È una bellissima storia di amicizia, nella quale emergono i nostri caratteri complementari. Uno all’inizio un po’ più coraggioso, un po’ più libero, e questo nel film in principio sono io, l’altro ha così tanta voglia di provare altre cose che alla fine le fa. A vent’anni c’è stata una separazione necessaria per cercare le nostre strade e anche questo è rappresentato nel film. Lui a scuola era sempre a disegnare, si vede dov’è arrivato”.
Nel film, Luca e Alberto sono due pesci, due “mostrilli”, come li chiama Casarosa che, uscendo dall’acqua, prendono le sembianze di due bambini di undici anni. Quanto può portare lontano, una bellissima amicizia d’infanzia.