Dal Comitato di via Trieste a Chiavari riceviamo e pubblichiamo questo intervento, relativo agli ultimissimi sviluppi circa il futuro dell’area dell’ex Italgas.
Ex Italgas: cosa si prepara per Chiavari?
Nel febbraio 2020 il Sindaco informava i cittadini che stava trattando con Italgas per cercare di realizzare posti auto e spazi verdi in una zona molto gravata dal traffico. Non essendo pervenuta alcuna notizia, il Comitato chiedeva in data 6 luglio 2020 al Sindaco informazioni in merito.
Il 13 gennaio 2021 il Comitato apprendeva finalmente dal Sindaco che il progetto di edilizia residenziale era stato bocciato e si stava trattando con la proprietà per acquisire l’area in questione.
Il 31 marzo 2021 l’ufficio stampa del Comune comunicava che il primo cittadino Marco Di Capua, a seguito di un colloquio avvenuto a Milano il giorno precedente con la dirigenza Italgas, riteneva fondamentale realizzare in quell’area spazi verdi e parcheggi.
Il 29 aprile 2021, durante il Consiglio comunale, il Sindaco ribadiva nuovamente la gratuità dell’area e l’impegno a non edificare. A sorpresa, pochi giorni dopo iniziavano a circolare voci di possibili acquisti dell’area da parte di varie società, ma il Comitato, rassicurato dalle dichiarazioni nel Consiglio comunale del 29 aprile, non dava credito a tali voci anche se, di lì a poco, suo malgrado si doveva ricredere.
A questo punto ci si chiede: dove sono finite le promesse del Sindaco?
Pare proprio essersi manifestata ancora una volta la volontà della Giunta di dare spazio a costruttori privati che continuano a cementificare la città. Sembra tramontata l’ennesima opportunità di ampliare gli spazi verdi e decongestionare il centro cittadino dall’aumento inevitabile del traffico a seguito della concentrazione di uffici nel palazzo dell’ex tribunale.
Si dice che con l’incasso degli oneri si vogliono dare ulteriori servizi alla cittadinanza, quando invece il servizio migliore sarebbe quello di evitare altre costruzioni in una zona già ampiamente edificata.
Oggi è fondamentale la voce dei 1400 aderenti al Comitato che chiedono insistentemente i servizi necessari e non inutile cemento!