(r.p.l.) “Anche a Chiavari si può”. In questa frase – buttata lì in un discorso dal premier Monti nel 2013 durante una visita allo stand di Wyscout al Meeting di Rimini – è nascosta un’amara verità: la difficoltà di fare impresa innovativa in provincia, sfidando in una competizione impari l’attrattività tirannica delle metropoli che avocano a sé talenti, competenze ed energie.
Da queste basi nel febbraio 2016, a Chiavari, parte l’avventura di Wylab. Un’esperienza all’avanguardia nata grazie all’intuizione di un gruppo di imprenditori capitanati da Antonio Gozzi, capaci con lungimiranza e passione di creare un incubatore di start up sport-tech, il primo in Europa, in una cittadina di neanche 30.000 abitanti.
Sembrava un’utopia, un sogno irrealizzabile. Dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, all’ex allenatore Marcello Lippi, tanti volti noti erano presenti nel giorno dell’inaugurazione, in città si respiravano curiosità e quasi un velo di diffidenza per l’avvio di un progetto così ambizioso.
Da quel giorno l’incubatore chiavarese ha fatto parecchia strada: più di 500 startup valutate, 11 startup in portafoglio, 2 milioni di investimenti diretti e più di 120 i posti di lavoro creati, oltre al merito di essere una delle poche realtà del territorio ad aver realizzato spazi e opportunità di sviluppo per i giovani.
Una lunga e costante ascesa prima della meritata consacrazione arrivata ieri proprio nel cuore dello sport italiano al Foro Italico di Roma dove è nato il Campus tecnologico di Wesportup, una finestra sul futuro che trae ispirazione da altre realtà internazionali e che ha come punti di riferimento Sport England e Sport Australia 2030.
Nel nuovo acceleratore promosso da CDP Venture Capital insieme a Sport e Salute, con l’obiettivo di selezionare e finanziare nei prossimi 3 anni 30 startup che sviluppano prodotti, servizi e applicazioni in ambito sport e wellness, Wylab avrà un ruolo centrale, di grande importanza (nella foto in alto, Fabio Pompei, Ceo Deloitte; Federico Smanio, AD Wylab; Enrico Resmini, AD CDP Venture Capital; Roberto Fusilli, Managing Director Renault; Vittoria Gozzi, Presidente Wylab; Vito Cozzoli, Presidente Sport e Salute; Gabriele Benedetto, Ceo Telepass; Antonio Gozzi, Fondatore Wylab; Alceo Rapagna, Global Strategy Officer Startupbootcamp; Nazareno Mengoni, Co-founder Startupbootcamp).
Wylab affiancherà il programma Startupbootcamp, organizzazione internazionale che gestisce numerosi acceleratori internazionali, mettendo a disposizione il proprio know-how e la preparazione di Federico Smanio, amministratore delegato dell’incubatore chiavarese, destinato al ruolo di responsabile del programma.
Le competenze di Wylab saranno determinanti sia nella fase di scouting, con un vero e proprio lavoro di ricerca tra le realtà emergenti più interessanti del settore, sia nella fase di accelerazione vera e propria grazie al contributo di mentor e professionisti che da anni collaborano con l’incubatore chiavarese.
“Questo è un momento davvero importante e bello per noi, il riconoscimento di un lavoro portato avanti da sei anni – commenta Vittoria Gozzi, presidente di Wylab – Siamo la dimostrazione che anche da una cittadina di provincia come Chiavari si può fare un lavoro di qualità sulle startup. WeSportUp offre al nostro Paese l’occasione di accelerare i processi di ricerca e sviluppo dell’industria dello sport e del benessere e fungerà da centro di gravitazione delle startup e di tutte le iniziative legate all’innovazione. Scontiamo un gap importante con i Paesi europei più evoluti, l’obiettivo è ridurre questa distanza”.
Una grande soddisfazione per Wylab ma anche un progetto fondamentale per la competitività del Paese quindi. “Lo sport italiano si prende un’altra medaglia che non aveva: essere nel ranking dei Paesi che possono crescere nello sport-tech. Questa è una medaglia che possiamo prenderci tutti insieme, frutto di un gioco di squadra. Sono molto contento di essere qui, non è stato facile. Oggi siamo tutti degli innovatori, questo è il valore che ci lega fortemente”, è il messaggio di Vito Cozzoli, presidente e ad di Sport e Salute.
Da Chiavari, all’Italia, al mondo. Wylab cresce e fa crescere le imprese del domani. L’incubatore ligure ha saputo anticipare 6 anni fa un’esigenza di futuro quanto mai attuale e ora si lancia in una nuova sfida difficile e complessa, ma se l’esperienza chiavarese ci lascia un insegnamento è che con obiettivi chiari e progettazione si possono vincere anche le partite sulla carta più difficili.
E la sfida non si ferma qui, Vittoria Gozzi lo dice con chiarezza: “Wylab continuerà il lavoro svolto finora sul suo portafoglio, ad oggi abbiamo investito oltre due milioni di euro su dieci startup sport-tech. Alle altre offriamo servizi, consulenza su prodotto e tecnologia, ausilio nella ricerca di capitale. Non facciamo più la chiamata classica da incubatore, sono le startup a cercarci. Ogni settimana incontriamo quelle più interessanti. Abbiamo creato strumenti per facilitare il coworking nella nostra sede. Siamo in procinto di avviare la seconda edizione di Nowtilus insieme a Crédit Agricole e Fondazione Carispezia, progetto che mette al centro l’economia del mare, e stiamo focalizzando i nostri sforzi sulla formazione avanzata, in particolare sui temi della digitalizzazione e della data analysis. Il nostro corso Football Data Analysis è alla sua quinta edizione e ci chiedono di svilupparlo all’estero. Da questo nocciolo duro stiamo ragionando per sviluppare master di alta formazione su temi sport-data”.
Nelle stanze di via Gagliardo resterà vivo quel catalizzatore capace di muoversi all’interno di un ecosistema complesso costituito da federazioni, leghe, club, brand sport-tech, investitori, startup e centri di ricerca con la missione di portare l’innovazione nell’industria dello sport. Forse Monti aveva ragione e ieri a Roma è arrivata un’altra conferma: non solo a Chiavari, anche in Italia si può.