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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390
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Wylab sempre più esempio virtuoso. Il Politecnico di Milano, nell’ambito dell’osservatorio Digital Innovation nello Sport, ha promosso, qualche giorno fa, il convegno dal tema ‘Innovazione e formazione: dalle start up l’upgrade per lo sport?’.

Al centro della discussione il ruolo delle start up per il futuro sostenibile del nostro sport. Relatori il condirettore di Sky De Bellis, il presidente di Italia Start Up Pichi e la responsabile sviluppo attività di formazione Coni Minelli. Federico Smanio, esperto di marketing sportivo e responsabile area digital della Lega di serie B, ha usato parole chiare: “Sono stato veramente orgoglioso di aver toccato con mano una realtà fantastica, che ho definito la Silicon Valley dell’innovazione sportiva in Italia, risultato della sinergia vincente tra imprenditorialità, creatività, passione per il calcio e la comunità territoriale. E’ proprio Chiavari con l’Entella il paradigma di quello che dovrebbe essere un club di calcio. “Mes que un club”, non è soltanto una caratteristica del Barcellona”.
Si allargano i confini per l’incubatore di imprese nato a Chiavari il 4 febbraio 2016. Con un investimento di un milione di euro da parte degli azionisti, senza alcun aiuto pubblico, che ha permesso di riqualificare lo storico palazzo che aveva ospitato per anni il liceo ‘Delpino’, chiuso a settembre 2015 per le nuove norme legate alla sicurezza. Una superficie di 1500 metri quadrati che rischiava concretamente di restare abbandonata, mentre oggi ospita l’unico incubatore certificato della Liguria, in grado di far nascere nuove imprese capaci di ripetere il successo di Wyscout, la piattaforma tecnologica che contiene il più grande database calcistico esistente, utilizzato da oltre 1500 club professionistici a fini di scouting, match analysis e preparazione delle partite.
Stefano Tambornini è il direttore di Wylab, che si divide tra incubatore e una zona di coworking, oltre a organizzare corsi di formazione (digital e di autoimprenditorialità).
“Siamo partiti circondati da un certo scetticismo, ma noi difendiamo il nostro territorio e il Tigullio. Abbiamo lavorato intensamente, perché nella vita le buone idee non bastano. Occorre farle diventare realtà e questo è il nostro mestiere. Vogliamo dimostrare che in Liguria si può fare impresa e innovazione e che i giovani qui sono potenzialmente più creativi di come vengono dipinti. Il caso di Wyscout è già molto emblematico per la nostra regione, ma partendo dalla conoscenza del settore, dal network internazionale e dal supporto degli imprenditori acquisiti da Wyscout, vogliamo far crescere altre start up di successo”.
Sport e tecnologia, l’equazione torna?
“Il mercato si sta muovendo nella giusta direzione, spinto da un andamento in crescita per ricavi da sponsor e diritti televisivi. C’é più attenzione sui temi tecnologici. Il settore dello Sport Tech è in rapidissima espansione. Lo sport più in generale si confronta giornalmente con la necessità assoluta di affidarsi alla tecnologia e all’innovazione per molteplici attività come migliorare costantemente le performance degli atleti, diminuirne gli infortuni ed accelerare i tempi di recupero, migliorare l’esperienza globale a livello di entertainment, e usufruire di piattaforme e servizi che facilitino e migliorino tutti i processi che riguardano il business, la comunicazione e le attività sportive. Appare abbastanza evidente che, con l’aumentare degli interlocutori e dei dati a nostra disposizione, si vada sempre di più verso la digitalizzazione e e il rinnovamento del settore”.
Ma le istituzioni latitano. Il mondo delle start up viene spesso dimenticato.
“Non esiste una vera politica industriale a favore delle start up. L’ultimo governo avrebbe potuto fare molto di più. Prendiamo il caso della Francia che dista un centinaio di chilometri dal Tigullio: gli investimenti sono quindici volte superiori a quelli del nostro paese”.
Le vostre start up stanno, comunque, acquisendo quote di mercato importanti.
“Wesii ha ricevuto il primo investimento di 250.000 euro (tra gli investitori anche Banca Patrimoni Sella), cresce e ha volumi interessanti. Idem per Dinamytick,  che si occupa del biglietto dinamico. Dopo l’esperimento vincente con la Virtus Entella, ha siglato un contratto con due squadre di pallacanestro, in particolare l’Auxilium Torino, che ha appena vinto la Coppa Italia. Sta avendo anche un successo importante SportClubby, un’app nata per facilitare il contatto tra strutture sportive e clienti, favorendo la nascita di community. Hanno sfruttato un ‘buco’ nel mercato”.
A dicembre c’è stata la terza call for application.
“Abbiamo ricevuto oltre quattrocento domande, quindici sono state selezionate. Cinque le stiamo portando avanti”.
Piace molto anche la start up sul materiale tecnico per l’acqua del campione di canoa polo Luca Bellini.
“LB9 non è classica la soluzione digitale, ma rappresenta un modello, per molti aspetti, da ripetere. E’ il classico grande sportivo che si vuole costruire un futuro mettendo a frutto le esperienze agonistiche. Conosce bene il mercato, capisce le opportunità e ha scelto un team eccezionale. Le vendite stanno aumentando, per il Black Friday ha fatto un ‘sold out’ completo”.
Non solo sport, è nato anche ‘Tigullio crea impresa’.
‘Tigullio crea impresa’, lanciato due settimane fa, rappresenta la versione 2.0 di ‘Chiavari crea impresa’, avviata in sinergia con il Politecnico di Milano, contest completamente gratuito per imprese ed artigianato. Quest’anno abbiamo coinvolto i comuni di Portofino, Santa Margherita, Rapallo, Chiavari, Sestri Levante. La chiusura è programmata per fine maggio. Vogliamo diffondere l’educazione all’imprenditorialità, il progetto è abituare i ragazzi a valutare, tramite strumenti oggettivi, la sostenibilità di un’idea. L’obiettivo è creare microimpresa diffusa”.
Il sogno nel cassetto?
“Vorremmo consolidare le ultime quattro start up di Wylab ed implementare i rapporti internazionali per allargare il mercato. Stiamo parlando con investitori istituzionali finanziari per valutare, in presenza di opportunità interessanti, di andare oltre i 25000 euro garantiti dal nostro incubatore. Wylab è pioniere nello sport tech, ma per spingere sull’innovazione è importante fare squadra con gli attori del sistema, dalle istituzioni prestigiose come il Politecnico di Milano, il Coni e la Scuola dello Sport alle Federazioni e ai club sportivi”.
La sfida per il settore dello sport tech è lanciata e Wylab vuole continuare la sua scalata.

MATTEO GERBONI

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