di ROSA CAPPATO
È andata nuovamente deserta l’asta per l’ex ospedale di Recco, immobile storico sulle alture di Megli, meglio conosciuto come ‘Villa Ansaldo’. L’asta si è chiusa il 30 dicembre scorso, parte di un ampio bando regionale che riguardava dieci immobili, facenti parte del portafoglio immobiliare di Arte (Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia). Con decreto dell’Amministratore Unico Paolo Gallo (n. 457 del 22 novembre 2024) è stato approvato il Bando-Invito ad offrire, relativo alla cessione a libero mercato di 10 unità immobiliari riguardanti i Comuni di: Genova, Arenzano, La Spezia, Levanto, Masone, Recco, Ronco Scrivia e Varazze.
Il 27 novembre è stato pubblicato il Bando, con termine di scadenza per presentare l’offerta il 30 dicembre. Dall’azienda riferiscono che gli esiti del 31 dicembre 2024 sono: Via S. M. in Bethlem 4 – Varazze, è stato provvisoriamente assegnato per 1.701.000 €; Via San Pietro 4 – Arenzano, è stato provvisoriamente assegnato per 1.330.000 €; Via Ugo Botti 13 – La Spezia, è stato provvisoriamente assegnato per 361.000 €.
“Gli importi derivanti dai cespiti in questione verranno portati in riduzione dei mutui attivati per l’acquisizione del più ampio portafoglio immobiliare, oggetto di trasferimento da Regione Liguria ed ASL Liguri nel 2011”. Non sono invece pervenute offerte per gli immobili in Via Podestà 1-3-5-7, Masone (base d’asta 320.000 €); Viale Casanova 2A, Genova (base d’asta 280.000 €); Via Don Polleri 5, Recco (base d’asta 270.000 €); Via XX Settembre 174, La Spezia (base d’asta 105.000 €); Loc. Panigasse, Ronco Scrivia (base d’asta 40.000 €); Via Rigazzara 60, La Spezia (base d’asta 35.000 €); Località Lavaggiorosso, Levanto (base d’asta 12.000 €).
Villa Ansaldo di Recco, dunque, è ancora in attesa di proprietario. La struttura ha una storia lunga e in origine aveva un nome diverso: si chiamava Villa dell’Alloro. Di epoca ottocentesca, con affreschi sui soffitti, si sviluppa su tre piani fuori terra, in stato di abbandono. Il corpo indipendente è alle spalle di quello principale. Il complesso è dotato di ampio terreno circostante (30.452 mq), con ulivi e palme, attraversati da una strada carrabile pubblica. La proprietà ha accesso carrabile e l’immobile è soggetto al diritto di prelazione, in quanto di interesse artistico, storico, archeologico o etno-antropologico. Frutto di un lascito, in passato sull’ex ospedale c’era persino un vincolo testamentario da rispettare, firmato da Giovanni Ansaldo, recchelino e viceprefetto di Genova negli anni ‘30. La palazzina è stata rifugio per persone bisognose, volontà rispettata per diversi decenni dopo la guerra e volta al supporto degli anziani più indigenti.
Negli anni ‘80 il Comune di Recco modificò il vincolo, da sanitario a residenziale. Fino agli anni ‘90 è stata utilizzata come da lascito, ma successivamente è finita in abbandono, anche per l’impossibilità di adeguare la Villa alle norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Difficile poi è stato progettare migliorie, perchè parco ed edificio sono sotto tutela della Soprintendenza. L’ipotesi di farne una residenza per anziani di lusso è così tramontata, come quella di realizzare una sorta di polo turistico ambientale. Di asta se ne parla già dal 2012.
Dalla Regione l’ex ospedale è passato ad Arte, che anche a marzo dello scorso anno l’ha messa all’asta, per 298.000 €. A novembre, ecco l’ultimo bando. “Gli esiti dell’asta dello scorso 31 dicembre sono da valutarsi positivamente – dichiara l’amministratore Unico di Arte Paolo Gallo – in relazione alla natura ed alle caratteristiche dei beni in questione (ex strutture ospedaliere e scolastiche dismesse) per i quali l’azienda da tempo aveva proposto la vendita”.
Oggi Villa Ansaldo, insieme agli altri beni con asta deserta, resta comunque in vendita. Dall’ente si sottolinea che: “Sono mantenuti in vendita secondo le disposizioni del Regolamento aziendale in materia di alienazione di immobili senza vincoli di destinazione, ovvero, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, che prevede la pubblicazione sul sito aziendale (già avvenuta) degli immobili che l’azienda intende vendere. A seguito di tale pubblicazione, è possibile manifestare interesse all’acquisto (in conformità a specifica modulistica) e, nel caso in cui tale manifestazione sia ritenuta valida e conforme alla regolamentazione, ne viene data comunicazione sul sito aziendale: decorsi 15 giorni dalla pubblicazione, in mancanza di altre offerte, si procede all’assegnazione del cespite all’unico offerente”.
Nel caso, invece, di ulteriori offerte entro il termine dei 15 giorni dalla pubblicazione della prima, si apre una seconda fase, un po’ articolata. A tutti i proponenti, entro 10 giorni dallo scadere del termine fissato per la presentazione delle proposte d’acquisto, viene comunicato l’importo della miglior proposta ricevuta dall’Azienda e gli stessi vengono convocati ad una seduta, nel corso della quale possono consegnare una nuova proposta, in aumento rispetto a quella che indica il miglior prezzo. Nel corso della seduta si provvede all’apertura delle nuove offerte e all’aggiudicazione provvisoria a favore del soggetto che ha offerto il miglior prezzo. Qualora due o più proposte contengano lo stesso prezzo, si procede a sorteggio, alla presenza degli offerenti intervenuti, e all’aggiudicazione al proponente sorteggiato.
Se, poi, nessuno partecipa alla seconda fase, il bene viene aggiudicato al miglior proponente della prima fase o, in caso di proposte di prima fase di pari importo, si procede a sorteggio e all’aggiudicazione al proponente sorteggiato. Infine, qualora l’aggiudicatario finale rinunci successivamente all’acquisto, il bene viene aggiudicato al soggetto che ha presentato la seconda migliore offerta valida. Per i cespiti attualmente in vendita situati a La Spezia, Levanto, Recco e Ronco Scrivia, i relativi introiti verranno portati a diminuzione del debito. Gli introiti relativi ai beni localizzati a Masone e a Genova Cornigliano consentiranno, invece, di finanziare interventi manutentivi sul patrimonio abitativo di proprietà di Arte.