(r.p.l.) Sino al prossimo 12 ottobre, presso la Sala Garaventa della Società Economica di Chiavari, in via Ravaschieri, è allestita la mostra ‘Variazioni su Giobbe’, personale che nasce come naturale completamento dell’omonimo libro che Sandro Frera ha pubblicato qualche mese fa.
Da tempo Sandro Frera legge e rilegge il Libro di Giobbe, la vicenda, come noto, di un innocente cui capitano le peggiori disgrazie. Il Libro di Giobbe è stato commentato da una lunghissima serie di autori. Sandro Frera, giungendo dopo così tante riflessioni, esprime innanzi tutto un contributo ‘visivo’ e leggero, trovando poi una maggiore consistenza solo al termine di un lungo percorso di riflessione personale.
E proprio perché il libro è stato ragionato da ogni punto di vista, anche il contributo di Sandro Frera si è espresso con diverse tecniche ed un ricorso al figurativo fin qui non presente nelle sue opere precedenti.
Alla serie di disegni a matita che illustrano i vari capitoli del Libro si sono unite altre tre diverse serie in acrilico, passando dalle illustrazioni più immediate, colorate, figurative ad altre più dense.
Il cammino cercato è quello di una rappresentazione di ciò che è essenziale della storia: la ricchezza e la tranquillità iniziale e la disperazione successiva. La depressione seguita dalla ribellione. Gli amici che divengono tribunale.
E poi le parole. Le parole dette e contraddette dagli amici e da Giobbe nella loro ripetitività hanno una evidente assonanza col diluvio di parole a cui siamo sottoposti ogni giorno e di conseguenza hanno riempito molte delle opere qui esposte. L’uso delle parole rappresenta una naturale prosecuzione della precedente mostra del 2023, Le parole dipinte.
Come scrive Anna Torterolo, storica dell’arte, nella sua presentazione: “Qui le parole scorrono, ripetute, cancellate, affondate in un paesaggio-colore; così incuriosiscono chi guarda inducendolo ad attribuire ad ogni vocabolo uno spessore nuovo grazie alle vibrazioni cromatiche e al ritmo del gesto. Le parole diventano poesia per spartito musicale e sembra di sentirne l’eco, che arriva da un mondo così remoto ed eppure è presente. Superfici bidimensionali si fanno profonde. Come pagine in cui il senso è solo apparentemente evidente, ma è in realtà misterioso come tutti i segni che intaccano la “buccia” multicolore della vita, come fascinosi ma illeggibili palinsesti. Astrazione? Figurazione? Possono le due strade essere perentoriamente divise? Anche nella astrazione più radicale e mistica, resta il gesto dell’artista, restano la sua mano e la sua carne, la sua parabola esistenziale. Come in Giobbe”.
La mostra è visitabile, a ingresso libero, in questi orari: venerdì, sabato e domenica dalle ore 10,30 alle ore 12,30 e dalle ore 17,30 alle ore 19,30; lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 17,30 alle ore 19,30.
