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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Val Graveglia, gli studenti di architettura in visita all’antico ponte romano che collega Nascio e Cassagna

Il sogno sarebbe quello non solo di restaurarlo ma anche illuminarlo per le passeggiate serali. I dettagli spiegati da Giampiero Lombardini, docente di Urbanistica all’Università di Genova
L'antico ponte romano che collega Nascio e Cassagna in Val Graveglia
L'antico ponte romano che collega Nascio e Cassagna in Val Graveglia
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di ALESSANDRA FONTANA

Lezione all’aperto e viaggio nella storia della Val Graveglia per gli studenti di Architettura dell’Università degli Studi di Genova. Una manciata di giorni fa gli allievi si sono recati a Nascio, splendida frazione della Val Graveglia, proprio per approfondire i temi legati al recupero dell’antico ponte romano che collega le frazioni di Nascio e Cassagna e lo splendido sentiero che le unisce.

Il sogno sarebbe quello non solo di restaurarlo ma anche illuminarlo per le passeggiate serali. Uno dei fiori all’occhiello della Val Graveglia è proprio questo angolo di paradiso che ora è finito anche sotto la lente degli aspiranti architetti.

“Lo sviluppo di metodologie e strumenti di indagine, progettazione strategica e valutazione per la valorizzazione del territorio, del contesto storico-architettonico, paesistico ed urbanistico, per lo sviluppo locale sia degli ambiti dell’entroterra che per l’ambito costiero”, è questo il programma didattico che sta coinvolgendo nel percorso di Laurea in Scienze dell’Architettura, per l’attività del Laboratorio di Urbanistica, gli studenti della facoltà di Architettura dell’Ateneo genovese.

Il Dipartimento intende, così, impegnare gli studenti in un percorso di studio “sul campo”, con approfondimenti mirati sui territori, con la consapevolezza che per un migliore esito dell’attività didattica debbano essere coinvolte, senza alcun onere, le realtà locali amministrative e associative nonché i singoli cultori del paesaggio, dell’arte e della storia, attenti custodi delle singole peculiarità.

I dettagli del progetto sono stati spiegati da Giampiero Lombardini, docente di Urbanistica all’Università di Genova: “Il Dipartimento intende replicare sul Levante quanto già sperimentato negli anni in altri territori con risultati oltremodo soddisfacenti sul grado di preparazione deli allievi, diventati poi ottimi professionisti”.

Sotto la guida di Angiolino Barreca, nella sua funzione di consulente del Dipartimento, il progetto continuerà lungo l’intero percorso di studio, includendo ulteriori caratteristiche architettoniche e paesaggistiche del territorio, che potranno suggerite dalla sindaca Francesca Garibaldi, dal vice Fabrizio Podestà e dall’assessora Maria Stella Mignone. Inoltre, sono in fase di approfondimento possibili collaborazioni con il delegato regionale del Fai, Domingo Tonini, e con l’architetto Roberto Spinetto. La parola d’ordine del progetto è infatti “coinvolgere”. Un imperativo, una speranza per il futuro delle valli.

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