di ALBERTO BRUZZONE
Tutto iniziò con una telecamera singola, un videoregistratore VHS e un ripetitore a Cogorno. Pareva un’impresa titanica, decisamente proibitiva, e invece Teleradiopace ha compiuto nei giorni scorsi trentacinque anni di vita, è una delle aziende editoriali più floride della Liguria, ha cresciuto e continua a crescere generazioni di giornalisti e di tecnici ed è la prima emittente nella regione come contatti unici.
Artefice di questo capolavoro, sin dagli inizi, è don Fausto Brioni, parroco di San Giacomo di Rupinaro dal 2008 e, ancor prima, responsabile di altre parrocchie e, ancor prima, perito elettronico specializzato in telecomunicazioni, accanto agli studi svolti in seminario. “Sono un volontario”, si schermisce don Fausto, ma niente sarebbe stato senza di lui e il suo impegno in televisione, in veste di direttore, rimane costante e quotidiano.
Teleradiopace è come una figlia, è come la seconda vocazione, dopo quella a seguire Gesù e a sposare la Chiesa. “Era il 1990 – ricorda il sacerdote chiavarese – quando l’allora vescovo di Chiavari, monsignor Daniele Ferrari, tornò da una assemblea della Cei che si era svolta a Roma dicendo che era il momento di fare qualcosa nel campo della comunicazione. Io ero un giovane prete e ricordo ancora quella chiamata. Pensammo a un giornale della Diocesi, poi a una emittente radiofonica, ma esisteva già Radio Aldebaran. Allora il vescovo mi disse: ma come si fa a fare la televisione? E siccome io ero un perito specializzato in comunicazioni, presi tutte le informazioni e tornai a riferire”.
All’epoca, don Fausto conobbe Telepace, un’emittente della provincia di Verona: “Ricordo il viaggio per andare a conoscere il loro lavoro, era l’aprile del 1990. Poche settimane dopo, il 23 maggio, iniziò il nostro viaggio. Ebbene sì, ho acceso Teleradiopace a Chiavari e sinora quel segnale non è mai stato spento. Dico sempre che siamo come partiti da Betlemme. Oggi ci sono quindici dipendenti, abbiamo una diffusione su tutta la Liguria, abbiamo oltre venticinquemila fan su YouTube e tre canali sul digitale terrestre. Sono fiero di quanto abbiamo creato tutti insieme e di quanto riusciamo a portare avanti. E, come sempre, chiediamo di essere sostenuti dalla generosità delle persone perché noi non siamo una televisione commerciale”.

Sono passati tre vescovi, dopo monsignor Ferrari: “Sono arrivati monsignor Careggio, poi monsignor Tanasini e ora monsignor Devasini. Tutti hanno sempre creduto in Teleradiopace e tutti ci hanno sempre sostenuto ad andare avanti”.
Don Fausto non ha dubbi: “Le persone ci vogliono bene, anche perché facciamo un’informazione di qualità, sempre corretta e mai urlata. Questo è il nostro stile e vi teniamo moltissimo”. Quattro telegiornali quotidianamente, il sito Internet costantemente aggiornato, oltre 33mila video disponibili sul canale YouTube.
E poi, c’è lo stile, c’è l’indirizzo dell’emittente: “Siamo naturalmente a servizio della Chiesa, con un’ampia programmazione dedicata alla preghiera, all’informazione ecclesiale, alla formazione spirituale e religiosa. Abbiamo una trasmissione quotidiana e nei tempi forti delle celebrazioni liturgiche, forniamo servizi di approfondimento sulle tematiche sociali e culturali odierne. Svolgiamo inoltre servizi alle comunità e alle istituzioni per la promozione del territorio e delle sue attività, facciamo promozione attiva del mondo del volontariato e della partecipazione alla vita civile, con particolare attenzione alle realtà più piccole e alle persone più fragili. Mettiamo in campo una costante attività di protezione civile e informazione di servizio”.
I numeri dicono molto di più di tante parole: un milione e 270mila contatti netti nel 2023, un milione e 26mila contatti netti nel 2024, staccando nettamente le altre emittenti liguri. Da quella sola telecamera e il VHS sono trascorsi trentacinque anni: sembra una vita, e in fondo lo è, ma è così straordinariamente meravigliosa da essere solamente una piccola parte.