di DANILO SANGUINETI
Viene da domandarsi quali siano le virtù nascoste dell’acqua di Recco. È “l’unica spiegazione” del perché la città al centro del Golfo Paradiso abbia un costante travolgente successo in una miriade di discipline sportive. Recco ha diritto a un titolo, quello di “Città dello Sport” che molti insediamenti urbani si attribuiscono in maniera più o meno arbitraria. Nel paese della Pro Recco Pallanuoto e di tutte le altre realtà plurivincitrici a diversi livelli è una onorificenza pienamente meritata. Ne fa fede il successo delle gare di triathlon tenutesi sabato 12 e domenica 13 luglio. Successo, si badi bene, ottenuto anche con un capolavoro organizzativo che ha permesso di ovviare a condizione meteo particolarmente avverse.
Il Triathlon Olimpico Internazionale di Recco è diventato negli anni una delle competizioni più attese nel panorama sportivo ligure, capace di richiamare atleti da ogni parte del mondo.
Quest’anno c’era poi l’assoluta novità dell’Aquathlon classico, valido come prova finale del circuito nazionale. Sul rinnovato lungomare Bettolo, con il patrocinio del Comune di Recco e di Regione Liguria, si sono presentati quasi 400 atleti. Sabato con cielo e mare clementi la prima edizione dell’Aquathlon è andata in porto. Gli atleti si sono sfidati in una formula “run-swim-run”. La gara imperniata su una prima frazione di corsa di 2500 metri, seguita da 1000 metri di nuoto nelle acque antistanti la città e, infine, l’ultima, decisiva corsa di 2500 metri fino al traguardo. Era la quarta ed ultima prova del neonato Circuito Aquathlon 2025.
La prova ha sancito la vittoria del team toscano Team Star anche grazie al punteggio realizzato dai suoi numerosi atleti al via. Nella gara maschile il vincitore Filippo Lisi, Team Star, ha regolato Marco Ratto, Sardegna X Sports, secondo e il compagno di squadra Davide Faldini giunto terzo. In campo femminile, dominio del Valdigne Triathlon che ha piazzato tre atlete ai primi tre posti; nell’ordine: Costanza Antoniotti, Laura Ceddia e Alice Ventre. Tanti i giovanissimi in starting list, protagonisti di uno sport per molti di loro propedeutico al triathlon.
Domenica tutta un’altra sinfonia. Il clou, la diciannovesima edizione del Triathlon su distanza olimpica: quindi 1500 metri di nuoto, seguiti da 44 km in bicicletta sulle strade nell’entroterra, per poi concludere con 10 chilometri di corsa, ad anello di 2,5 km da ripetere 4 volte, sul lungomare Bettolo. L’allerta meteo, ancorché gialla, mandava all’aria il programma. La gara, che vedeva iscritti numerosi atleti stranieri, veniva annullata dai giudici perché non ritenuta sicura per i partecipanti: ad un’ora dalla partenza si scatenava infatti un temporale con tuoni, lampi e scrosci d’acqua che impediva lo svolgimento della frazione in acqua. Dopo la decisione di optare per un duathlon, giungeva dai volontari a presidio delle strade, la notizia che fiumi d’acqua avevano portato sul percorso detriti e rami.
Cancellata la gara, l’organizzazione a cura di “Qualitry”, per salvare in qualche modo la giornata agonistica, organizzava una podistica di 5000 metri molto gradita dagli atleti tanto da convincerne molti a correrla. Tagliato il traguardo, come premio l’organizzazione ha proceduto con il tradizionale “Pasta Party” a base di focaccia al formaggio di Recco, lasagne al pesto e crostata. Insomma a Recco non la danno vinta neppure a Giove Pluvio.