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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Torna la discoteca in Val d’Aveto: il bel progetto di Giorgio Fugazzi insieme ai suoi amici di un tempo

Era il 1976 quando la ‘discoteca di Caselle’ aprì i battenti: un’ex stalla rimessa a nuovo per creare un punto di incontro per i ragazzi di allora
Il gruppo di amici che ruota intorno alla discoteca di Caselle
Il gruppo di amici che ruota intorno alla discoteca di Caselle
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di ALESSANDRA FONTANA

“Il terzo tempo lo abbiamo inventato a Caselle. Dopo le agguerritissime partite, tutti a ballare in discoteca”. Così Giorgio Fugazzi, fondatore insieme ad altri soci del Liquorificio Fabbrizii a Rezzoaglio, in Val d’Aveto, ripercorre un tempo lontano che ha eco, e nuovo slancio, anche nel presente.

Era il 1976 quando la ‘discoteca di Caselle’ aprì i battenti: un’ex stalla rimessa a nuovo per creare un punto di incontro per i ragazzi di allora (e di oggi). Insieme all’amico Raffo, Fugazzi ha fatto funzionare la discoteca fino al 1983: “Poi siamo diventati grandi – racconta con un pizzico di malinconia – Quando andavamo lì ci guardavano tutti, arrivavano ‘i ragazzi’ a rompere la tranquillità del paese. Una sera un signore, con tanto di bastone, chiese: ‘Chi è il responsabile?’ Mi portò fuori e mostrò le luci dei lampioni: seguivano i bassi della musica. Le nostre luci assorbivano tutta l’energia!”.

Lo racconta tra le risate Fugazzi, che qualche tempo dopo scoprì che nessuno riusciva più a guardare la televisione quando la discoteca era in funzione: “Allora trovammo l’accordo: potevamo accendere tutto quando andavano a dormire, intorno alle dieci e mezza di sera”. Quarant’anni dopo, nel 2016, i ragazzi di una volta si sono ritrovati per festeggiare l’anniversario dell’inaugurazione: nuove rughe ma stessi sorrisi, certe cose non cambiano mai, come l’amore per la Val d’Aveto. “Io e mia moglie Laura abbiamo comprato un nuovo impianto, adeguato ai tempi moderni e continuiamo a far funzionare la discoteca quando possiamo. Abbiamo riscoperto così gli amici di Villanoce”.

Sì perché a Caselle ci si andava dopo le partite di calcio tra falli al limite del consentito e sfottò tra paesi: “C’erano i ragazzi di RezzoaglioVicosoprano e Villanoce, eravamo lì tutte le sere”. Divisi dal tifo, uniti dalla voglia di stare insieme. Sono ormai diversi anni che i tornei non si disputano più, altri tempi e altre regole: “Non avevamo superalcolici – era la condizione posta dai nostri genitori – c’erano solo birre. Facevamo feste mascherate, feste con i genitori… e si ballava persino il tango. Mio zio lo chiedeva sempre”.

Serate in cui la musica da discoteca si alternava a quella da liscio, mentre Fugazzi mixava, e lo fa tutt’ora, i quarantacinque giri: “Due di noi, due belli grossi per la verità, andavano in giro a chiedere le offerte e con quelle compravamo i dischi da mettere”. A quasi cinquant’anni di distanza, “perché non è vero che si diventa più saggi con l’età”, le sere d’estate Caselle si rianima. La piccola frazione di Santo Stefano, raggiungibile passando da Rezzoaglio direzione Santo Stefano, qualche settimana fa, il 26 agosto, ha ospitato un’altra serata in onore dei vecchi tempi: dopo il memorial di bocce Lino Fugazzi, la giornata di festa è proseguita a Caselle.

Per trovare la discoteca nessun cartello, nessuna indicazione, proprio come allora è sufficiente seguire la musica. Trentenni e cinquantenni si sono mescolati in pista grazie alle note intramontabili degli anni Ottanta. Fugazzi e Cabona hanno scelto concretamente di investire a Rezzoaglio con il Liquorificio Fabbrizii, una scommessa che sta facendo fare alla Val d’Aveto il giro del mondo e chissà, magari in nome di quei vecchi tempi, qualcuno spera che la discoteca possa riaprire ogni sera.

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