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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

europa

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Se per i cittadini la difesa dell’industria europea non è una priorità si aprono prospettive di declino economico e sociale

Si fa una grande fatica in Italia, ma in Europa se possibile ancora di più, a far comprendere il valore dell’industria come architrave dello sviluppo economico e dell’inclusione sociale

Il Piano Mattei, una grande sfida e opportunità per l’Italia e le sue imprese

Il ruolo delle università italiane e in particolare delle grandi università delle città mediterranee: Genova, Napoli, Palermo e Bari sarà strategico. Progetti di collaborazione con Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco devono essere al centro dell’azione dei nostri atenei

I grandi vecchi dell’illusione rivoluzionaria che stanno dietro l’ambientalismo estremista

Se oggi per un colpo di bacchetta magica tutta l’industria europea chiudesse facendo sparire le sue emissioni di CO2, che son più o meno il 3,5% di tutte le emissioni mondiali (!), ciò non servirebbe a nulla

Quale maggioranza politica e quale programma per l’Europa?

L'Unione è condizionata dall’intreccio di tre estremismi: un estremismo ambientalista e a tratti declinista, un estremismo mercatista e globalista, un estremismo della finanza che ha trasformato anche l’ambiente in un asset class

Deve essere la crescita il vero obiettivo dell’Europa (altro che decrescita felice!): bravo Starmer

La crescita non è né di destra né di sinistra. È l’unico mezzo che abbiamo per combattere il declino europeo e la miseria che ne seguirà se non si cambia strada

Il tema della leadership nei destini dell’Europa

Oggi noi europei paghiamo l’incapacità di comprendere la realtà e i suoi radicali cambiamenti; paghiamo la nostra presunzione e la sottovalutazione delle nostre debolezze; e paghiamo l’atteggiamento di chi per troppo tempo si è considerato il primo della classe

Elezioni Europee, solo Brando Benifei rappresenterà la Liguria all'Europarlamento

Non ce l'hanno fatta il candidato di Fratelli d'Italia Stefano Balleari e il candidato della Lega Francesco Bruzzone

A Parigi si pensa al futuro dell’Europa. Riflessioni sul forum economico Confindustria/Medef

Ho scritto più volte, e lo ripeto, che nessun Paese del mondo è mai diventato grande per la funzione di consumo. Tutte le grandi economie del globo lo sono diventate per la loro capacità di produzione e di creazione di valore

Competitività, autonomia strategica, mercato unico: le grandi questioni che l’Europa ha davanti se vuole veramente cambiare

Ridare competitività al sistema industriale europeo significa, tra l’altro, fare enormi investimenti in innovazione e nelle transizioni energetica e digitale

Gli estremismi del green deal: la mancanza di coraggio degli industriali europei ha peggiorato la situazione

La politica non è stata capace di visione e di guida e, opportunisticamente, ha pensato di seguire e/o cavalcare l’onda di un ambientalismo populista e estremista che vede nelle imprese il problema invece che la soluzione

L’Europa e il dilemma del libero mercato

Il Vecchio Continente con molta umiltà deve chiedersi cosa è che non ha funzionato, e comprendere che non sarà mai più il centro del mondo che dice a tutti cosa devono fare, ma dovrà guadagnarsi un futuro con tanta fatica e tanto dolore

Il miracolo dell’industria manifatturiera italiana

Bisogna convincere l’Europa che l’industria e le imprese sono il principale attore della crescita economica, dell’innovazione, dell’inclusione sociale