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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

europa

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L’assemblea di Confindustria a Bologna. Ridare centralità all’industria

La base confindustriale è sempre di più insofferente rispetto alle scelte europee della passata legislatura, improntate ad un approccio estremistico e ideologizzato della transizione energetica ed ambientale

Il 25 Aprile non può essere la festa dei “pacifisti della resa”

La pace non è gratis e per difendere i nostri valori dalle minacce di autocrazie aggressive e violente la deterrenza di una forza militare moderna ed efficiente è indispensabile

Perché il Mediterraneo allargato è il futuro dell’Italia. Riflessioni sul Piano Mattei

Il 2024 è stato l’anno della predisposizione dell’architettura giuridica e degli strumenti finanziari da parte di Cassa Depositi e Prestiti, SACE, SIMEST. Il 2025 deve essere l’anno della messa a terra delle molte iniziative progettate e nascenti

Il ruolo dell’Italia e i suoi interessi nazionali nel mondo che cambia

Combattere il pessimismo interessato di chi dice che l’Italia non ce la può fare

Una marcia dei 40.000 a Bruxelles per far capire all’Europa che se non si cambia l’industria muore

Oggi occorrerebbe far sentire alla politica e alla burocrazia guardiana comunitaria, che sempre di più, isolata nella torre di cristallo, sembra la vera padrona del vapore, la rabbia di tutti quelli che lavorano nelle imprese industriali e che si sentono totalmente abbandonati

Parlerò finché avrò fiato in gola

In una fase così difficile come l’attuale, chiedere ai produttori di energia elettrica e ai “rinnovabilisti” di avere un po’ di spirito patriottico non mi pare una bestemmia

Caro energia: i grandi produttori, avendo guadagnato moltissimo negli ultimi anni, dovrebbero seriamente aiutare l’industria italiana a superare la crisi invece di fare polemiche

I nuovi schemi contrattuali sono possibili già da oggi. Anche Bruxelles si è accorta che se si va avanti per inerzia tutto il processo va a sbattere. Per questo sta pensando a nuove configurazioni del mercato

Draghi torna a farsi sentire: “L’Europa ha posto con successo i dazi a se stessa. Fate qualcosa!”

Il mondo corre veloce e non aspetta le incertezze europee. Molte imprese e imprenditori europei, anche italiani, vogliono andare ad investire in Usa

Riflessioni da Dubai sulle imprese famigliari

L’eredità, ossia il patrimonio lasciato dalle generazioni precedenti, viene raccolto e rivisitato in maniera completamente nuova dai giovani talenti, anche se la cultura e l’identità dell’impresa durano nel tempo

Continuare a parlare di “grave crisi” di uno dei sistemi industriali più forti del mondo è un inutile pessimismo intellettuale

Questa visione è da sempre molto diffusa tra opinionisti e commentatori, che vedono costantemente il bicchiere mezzo vuoto e che sono inflessibili critici nei confronti dell’economia italiana

Grande confusione sotto il cielo, ma non si può dire che tutto va bene

Il quadro macro si sta facendo ogni giorno più complesso. Un elenco di fatti accaduti nell’ultima settimana lo dimostra

La partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa. Inclusione e competitività. Le novità in Finanziaria di cui nessuno parla

Il segretario della CISL Luigi Sbarra ha dichiarato che l’obiettivo è favorire “un diverso rapporto tra capitale e lavoro”. C'è bisogno di cooperazione tra attori sociali per cercare di salvare i sistemi industriali europei