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Giovedì 27 novembre 2025 - Numero 402

Suncolors di Zoagli, l’arte e l’immensa passione del tappezziere secondo Marco Olcese

Dietro l’attuale eccellenza c’è uno studio lungo e più variato di quanto si possa pensare. “Nella bottega di mio padre sono entrato che neppure camminavo”
Suncolors di Zoagli, azienda attualmente guidata da Marco Olcese
Suncolors di Zoagli, azienda attualmente guidata da Marco Olcese
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di DANILO SANGUINETI

Va da sé che in questa epoca complicata, dove l’apparenza è dirimente, ci sia parecchio da nascondere o comunque velare. Se la copertura è artistica, esteticamente godibile, ancor meglio: tendaggi, tapparelle, velari da far calare su spettacoli non esaltanti, ed altre coperture meno appariscenti ma fondamentali (per esempio quelle salva-glutei per la turba dei “Couch Potatoes”) restano di moda, semmai sono le esibizioni di buon gusto ad essere più rare. Per coloro che conservano un senso estetico accettabile c’è un nome al quale affidarsi: “Suncolors” di Zoagli, azienda che il titolare Marco Olcese ha ricevuto in consegna dal padre e che ha saputo conservare, migliorare ed adattare fino a portarla ai giorni nostri in piena salute. 

Il 44enne maestro tappezziere la presenta con l’orgoglio riservato alla creatura prediletta. “La Suncolors ha sede a Zoagli (via Aurelia 160 A), opera nel settore della tappezzeria in stoffa e decorazioni di interni”.

Dietro l’attuale eccellenza c’è uno studio lungo e più variato di quanto si possa pensare. “Nella bottega di mio padre sono entrato che neppure camminavo. E ci sono rimasto fino all’adolescenza. Poi decisi di fare delle esperienze nell’edilizia. Rientrato alla base attorno ai 25 anni avevo accumulato un bagaglio di conoscenze che mi sono tornate utilissime quando ho fondato Suncolors perché ero in grado di offrire un ventaglio di servizi che la concorrenza non aveva”.

Nel 2012 il via di un viaggio in pieno svolgimento. “Operiamo soprattutto a Zoagli, Rapallo e Chiavari, ma abbiamo clienti anche fuori dal Tigullio occidentale. Ci rivolgiamo prevalentemente a privati e attività commerciali, offrendo sopralluoghi e preventivi gratuiti per studiare nel dettaglio, insieme al cliente, gli interventi più adatti”.

Cosa facile a dirsi, molto più ardua a farsi. “Il guaio è che soprattutto la sezione tendaggi esterni e tapparelle soffre di una stagionalità acuta. In sintesi da maggio a settembre, quando la stagione si fa da calda a soffocante, siamo subissati da chiamate di coloro che vogliono “il fresco”. Corriamo da una parte all’altra ma non possiamo sdoppiarci, soprattutto siamo costretti a fare in fretta. Mentre un po’ di programmazione – che a me sembrerebbe abbastanza logica dato che le regole astronomiche dell’alternarsi delle stagioni (in soldoni che l’estate arriva sempre… a dispetto della precessione degli equinozi N.d.r.) sono sempre valide – consentirebbe al cliente di risparmiare e a noi di formulare preventivi a scelta multipla e di lavorare con maggiore calma, sicuramente con miglior modo”. Perché alla Suncolors ci tengono, parecchio, alla qualità. “Vogliamo essere affidabili e puntuali”. 

Le tende da sole sono uno dei principali prodotti forniti ed installati con possibilità di automazione e personalizzazione. Poi ci sono le tende da interni, le tapparelle di alta qualità, anche qui con possibilità di motorizzazione, le zanzariere di ogni tipo che, visto come butta sul fronte del cambiamento climatico, stanno diventando un mezzo di protezione sanitaria. 

Infine c’è quello che rende Suncolors una azienda di top gamma. Il titolare svela a cosa è servita la sua esperienza nel campo dell’edilizia. “Le tinteggiature sono un nostro punto di forza. Negli anni ci siamo specializzati negli interventi decorativi più raffinati. Il nostro staff fornisce lavorazioni di notevole bellezza estetica, come stucchi veneziani, marmorino, velature e decorazioni perlescenti per arrivare al trompe-l’oeil. In più operiamo sull’anticatura mobili e sulle capature”. 

Una poliedricità che stupisce anche chi è del mestiere. Eclettismo che non fa perdere di vista le specialità della casa. “Era e resta la tappezzeria in stoffa. Il servizio è in grado di dare nuova vita ad arredi di grande bellezza ma ormai rovinati dal passare del tempo, o con rivestimenti non più legati al gusto del cliente. Stiamo parlando di seggiole, poltrone, divani, puff, copriletti, tovaglie, cuscini e cuscinetterie varie, mantovane e altro ancora. Insomma siamo la vera alternativa alla ristrutturazione, permettiamo in modo meno costoso di “rivestire” a nuovo la propria casa”. 

Diversificare (persino un piccolo spazio dedicato alla decorazione delle selle da moto!) rende? “Diciamo che fa andare avanti. Oggi Suncolors procede con sicurezza ma siamo consapevoli che operiamo in un settore in grande trasformazione”. 

Il mestiere del tappezziere non è condannato, ma è sotto pressione: le catene commerciali e la produzione di massa riducono alcuni ad operare nelle nicchie di mercato. Per fortuna l’artigianato specializzato resta richiesto e può prosperare con strategie mirate. “Indubbiamente – riflette Marco Olcese – resiste la domanda complessiva, ma la distribuzione della domanda sta cambiando: prodotti standardizzati e a basso costo sono sempre più offerti da grandi catene e produttori di massa con prezzi più bassi e tempi di consegna rapidi. Allo stesso tempo, alcuni segmenti mostrano opportunità di redditività per chi si specializza. Competenze manuali, personalizzazione e restauro rimangono vantaggi competitivi chiave: lavori su pezzi d’epoca, riparazioni complesse, finiture su misura e materiali pregiati non sono facilmente sostituibili dalla produzione di massa. Inoltre, la carenza di nuove leve nel settore crea una domanda per artigiani qualificati, aumentando il valore delle competenze specialistiche”.

Ecco la ricetta vincente di Suncolors: “Io parlo chiaro ai clienti: questo offro e questo chiedo. Se loro non hanno tempo, o la voglia o il modo di spendere tot, sono io il primo a indirizzarli presso un Leroy Merlin o un Ikea”. 

Il futuro dei tappezzieri insomma dipenderà dalla capacità di comunicare il valore artigianale e adattarsi a segmenti di pubblico dove la qualità e la personalizzazione contano. “Lo dico da zoagliese e quindi ligure doc. Qui da noi quando si arriva alle cifre da spendere spesso sono dolori. Non a caso io opero in un territorio zeppo di seconde case e di proprietari che spesso hanno i mezzi per volere qualcosa di più del lavoro dozzinale. Gente magari di una certa età, che apprezza lo stile e il gusto”.

In fondo si tratta di questo: lo iato tra le generazioni, le inevitabili discrepanze tra chi può mettere le mani al portafoglio e chi deve tenere i piedi ben piantati per terra sono discriminanti sulle quali un artigiano scrupoloso e convinto della bontà dei suoi prodotti, che non si rassegna ad “arrabattarsi”, deve fare i conti, letteralmente. Marco Olcese segue l’onda. Un altro figlio di tappezziere, un certo Jean Baptiste Poquelin che rifiutò la carica di “Tapissier du roi de France” per inseguire la sua musa, da questi borghesi forse gentiluomini avrebbe saputo ricavare materiale per un’altra opera immortale. Tagliati e cuciti con la parola e poi… sipario (di stoffa pregiata, naturalmente).

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