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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Stato dell’Unione: qual è lo stato di salute degli Stati Uniti?

Questo appuntamento fisso della politica americana stavolta ha una rilevanza diversa per Joe Biden, nel pieno di una tesissima campagna elettorale
Il presidente americano Joe Biden durante il discorso sullo Stato dell'Unione
Il presidente americano Joe Biden durante il discorso sullo Stato dell'Unione
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di BENEDETTA AGRILLO *

Congresso riunito, telecamere puntate e politici tirati a lucido. Anche quest’anno è arrivato il momento del discorso sullo Stato dell’Unione tenuto dal Presidente in carica, in cui viene fatto il punto sullo stato di salute degli Stati Uniti in diretta nazionale[1].

Biden ha fatto il suo ingresso in un coro di applausi e qualche voce di dissenso, abbracciando e stringendo mani mentre si dirigeva verso la sua postazione; alle sue spalle, la Vicepresidente Kamala Harris, leader del Senato, seduta accanto al Repubblicano Mike Johnson, speaker della Camera. 

Il Presidente sorride, ma percepisce il peso che avranno le parole che pronuncerà in quell’aula. Questo appuntamento fisso della politica americana stavolta ha una rilevanza diversa per Joe Biden, nel pieno di una tesissima campagna elettorale, e reduce vittorioso da un Super Tuesday che l’ha appena confermato come candidato ufficiale alla Presidenza 2024. Stavolta lo Stato dell’Unione è parte del suo sforzo elettorale. 

Nomi importanti vengono menzionati da Biden, che apre citando Roosevelt e Lincoln, due ex Presidenti che in momenti storici difficili hanno dovuto richiamare l’attenzione della nazione sulla crisi dei valori. Lui in quel Congresso vuole fare lo stesso, invitando i cittadini americani a riflettere sull’importanza di esportare all’estero il concetto di democrazia americana. Necessario quindi un supporto materiale sul fronte russo-ucraino, e umanitario in quello israelo-palestinese, specificando che l’impegno statunitense non si evolverà in una presenza fisica delle forze militari americane sul territorio. 

Ucraina e Palestina sono stati due temi focali per definire la futura rotta della politica estera di Biden e cosa aspettarsi da una sua eventuale rielezione. 

«La storia sta guardando»[2] dice Biden, ribadendo la ferma posizione degli Stati Uniti contro di Putin, e sottolineando che, a differenza del suo predecessore, non avrebbe più permesso al leader russo di proseguire impunito nell’oppressione del popolo ucraino.

“Predecessore”, è il termine che Biden ripete durante tutto il suo discorso per parlare di Donald Trump senza nominarlo direttamente. È a lui che fa riferimento il Presidente quando parla di libertà sotto attacco anche negli Stati Uniti, ricordando l’assalto a Capitol Hill di quel folle 6 gennaio 2021 come il giorno in cui si è tentato di cancellare la democrazia in America. Esplodono applausi di consenso, con una standing ovation di Kamala Harris, e un’espressione contrariata di Mike Johnson, che scuotendo la testa per quasi tutto il tempo della durata del discorso, ha cercato di palesare il suo disaccordo. 

Biden parla di un altro dramma che si sta consumando ai confini del Paese; la crisi migratoria che concentra migliaia di profughi al di là del filo spinato, in territorio messicano, mentre aspettano un’occasione per poter entrare negli Stati Uniti. Si rivolge ai legislatori Repubblicani, chiedendo di approvare il decreto bipartisan proposto il mese scorso[3], che offre una gestione più stringente degli accessi, bilanciata da nuove forze di sicurezza intermedie che possano garantire una maggiore attenzione ai diritti dei migranti. Un mix tra “salvare vite” e “riportare ordine ai confini”. Mentre il Presidente va avanti nel suo discorso, si sente una voce di protesta levarsi tra i Repubblicani che si oppongono a questo decreto; è Marjory Taylor Greene, Deputata della Georgia che per l’occasione sfoggia il cappello MAGA in aula.  

Nell’audience di questo evento è presente anche Kate Cox, una giovane donna che ha attirato l’attenzione pubblica americana su di sé, per aver denunciato come lo Stato del Texas le abbia fatto rischiare la vita a causa di una gravidanza pericolosa. Essendo il Texas uno stato con leggi antiabortiste, Kate si è vista costretta a dover raggiungere quello più vicino con garantito il diritto all’aborto per evitare lo scenario peggiore. Questa è una prassi adottata ormai da moltissime donne americane dopo che nel 2022, la Corte Suprema ha vanificato le conquiste della storica sentenza Roe v. Wade. Ennesima libertà negata da un rinvigorito conservatorismo statunitense. Biden su questo tema ha ringraziato Kamala Harris per essersi battuta per i diritti delle donne, sottolineandone un fondamentale ruolo di garante democratico, svolto durante la sua vicepresidenza. Mentre i democratici si riuniscono per accompagnare le parole del Presidente con fragorosi applausi e Alexandria Ocasio-Cortez sorride, i volti impassibili dei Repubblicani vengono ripresi dalle telecamere, mentre non si scompongono dai loro posti.   

Finalmente Biden passa a uno degli argomenti più attesi dello Stato dell’Unione; la diagnosi sull’economia americana, che la nazione aspetta come se fosse il giorno della marmotta, per scoprire quanto tempo manca alla fine di varie crisi e recessioni. 

Sebbene la narrativa di Trump abbia cercato in questi quattro anni di allarmare il Paese sulla presunta tragica situazione economica in cui la “Bidenomics” avrebbe trascinato l’economia americana, i numeri riportati dall’attuale Presidente rivelano un altro scenario. Disoccupazione ai minimi storici, 15 milioni di nuovi posti di lavoro in tre anni, l’avvio di tantissime piccole e medie imprese da parte di minoranze afroamericane e ispaniche. È l’immagine di un’America che sprizza salute da tutti i pori, e che si è riappropriata della sua posizione di leader del mercato globale.

Biden incensa anche l’Obamacare, come una delle migliori riforme sanitarie che continua a dare i suoi frutti, e ringrazia la moglie Jill per l’impegno a favore di iniziative nel campo della sanità, rivolte alle donne.

Il Presidente decide di concludere con un po’ di autoironia, scherzando sulla sua età, e facendo l’occhiolino a tutti i sostenitori di Trump che lo vogliono troppo vecchio e fisicamente provato per un altro mandato. 

Biden vede la sua anzianità come una garanzia di esperienza, grazie a una lunga carriera nelle prime linee della politica americana. Insomma, il Presidente non è al suo primo rodeo, ma ciò non toglie che la sua sia una visione proiettata verso obiettivi futuri, che si lascia alle spalle l’America del passato. In effetti quando parla di cambiamento climatico e strette sulle armi sembra di sentire idee nuove, delle quali ci si era dimenticati durante i quattro anni di presidenza Trump. 

Sicuramente Biden ci ha provato, ed è in parte riuscito a risollevare gli animi della nazione. Questo Stato dell’Unione è andato bene ai fini elettorali, ma alcune amare verità rimangono; prima fra tutte, un Presidente già così anziano non trasmette una sufficiente affidabilità al Paese. Ormai il dado è tratto, e dopo le ultime settimane di primarie, si è ufficializzata la candidatura di Biden come unico Democratico in gara. Ora il partito dovrà concentrare le proprie forze per mantenere integra la credibilità del suo candidato fino alla sfida finale di novembre.

(* laureata in Scienze Politiche, studiosa del panorama sociopolitico internazionale)


[1] https://www.youtube.com/watch?v=cplSUhU2avc

[2] https://time.com/6898705/read-president-joe-bidens-2024-state-of-the-union-address-full-transcript/

[3] https://www.cbsnews.com/news/biden-state-of-the-union-immigration-border-bill-marjorie-taylor-greene-laken-riley/

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