di DANILO SANGUINETI
Il Paese esce da un periodo durissimo, anni di lutti e lotte. Un’epoca di transizione, si intuisce che sono possibili sconvolgimenti epocali, che niente sarà più come prima e che sfide enormi richiederanno risposte forti. Italia 1921. Apre a Lavagna la ditta Solari, mobili per la casa, produce e vende oggetti solidi e di pregio, affidabili ed eleganti. Italia 2021. Una sensazione di deja vu. Un secolo dopo – un’era sociologica più tardi per una Nazione che è passata non indenne attraverso diverse rivoluzioni, alcune dichiarate e altre no – Solari Arreda è ancora lì, ed ha acquisito in 100 anni il diritto e il lusso di ignorare le mode, o meglio di anticipare o costeggiare, non subire il trend, l’imperativo stilistico di oggi che diventa il condizionale di domani e l’assurdo di dopodomani.
Giusto a metà del viale alberato più lungo e maestoso di Lavagna, corso Buenos Aires (n° 39 e 43/45), c’è una bottega poi esposizione oggi showroom e ufficio progetti di un’azienda che gode di ottima salute, che sa fronteggiare i tormenti di un mondo alle prese con incertezze inaudite e riesce a cavarne spazi per inedite opportunità. Il segreto è offrire qualcosa in più della concorrenza. Qui siamo oltre l’arredatore di maniera, siamo nel campo del design avanzato.
Se scegli Solari ti affidi a chi immagina per te, ti cuce una casa su misura, elabora la tua vita e la dota di un ‘guscio’ rispondente anche alle più complicate aspettative. Esigenze che nel mondo contemporaneo sono avvertite da un numero sempre crescente di persone. Basta un’occhiata alle ‘real tv’ di mezzo mondo: ci sono decine di programmi dove interior designer, costruttori e artigiani che possiedono un grado di specializzazione mostruoso sfornano soluzioni strepitose in tempi sorprendentemente ridotti. Ed è una ‘realtà’ che ha preso campo anche da noi. Solari è la casa di chi vuole una casa fuori dal comune. Il ‘capomastro’ è un Solari di terza generazione, Filippo, orgoglioso nipote e figlio dei fondatori e continuatori della ditta che celebra i suoi primi cento anni: “Per noi è un qualcosa di veramente speciale. Nel 1921 Lazzaro Filippo Solari fondava la Solari Arredamenti che oggi è gestita dalla terza generazione, rappresentata dal sottoscritto. E qualcosa di solido e allo stesso tempo di fantastico”.
Il percorso diacronico della ditta è un racconto quanto mai esplicativo della sua filosofia. “Lazzaro Filippo, detto ‘Filo’, mio nonno, era un artigiano. Maestro intagliatore di grande bravura e modestia. Aveva bottega in via dei Devoto, sempre a Lavagna: realizzava con legni pregiati mobili in stile barocco di rara bellezza”.
La seconda generazione raccoglie il testimone dopo la guerra. Nel 1950 subentrano i figli di ‘Filo’, Augusto ed Enrico. I tempi sono cambiati, i Solari aprono il ventaglio delle scelte. “Viene aperta un’esposizione di mobili in corso Buenos Aires a Lavagna, qui dove siamo ancora oggi. L’azienda inizia a consolidare la sua posizione e notorietà sul mercato”.
Il trasloco da via dei Devoto è laborioso perché va di pari passo con l’allargamento degli interessi. “Nel 1972 anche la falegnameria viene trasferita in corso Buenos Aires. Lì le vecchie attrezzature cedono il posto a nuove, più al passo con i tempi e con le esigenze produttive. Negli anni Ottanta viene aperto un nuovo negozio, sempre in corso Buenos Aires, e un centro cucine”.
Il centro operativo è pronto, tocca a Filippo, negli anni ’90 subentra al padre Augusto. “Introduciamo nuove, più moderne attrezzature contribuiscono ad accelerare i tempi di produzione e ad abbattere i costi della manodopera. L’azienda opera con soddisfazione e competenza sia nel settore dell’arredamento civile sia nell’arredamento nautico. Anzi quest’ultimo diventa il settore dove riesce adesprimere il meglio del proprio know how”.
Era quasi fisiologico che in una strada così lunga non ci fosse una svolta tortuosa. “La crisi economica del 2008 colpisce duro diversi settori, tra gli altri la nautica. La cantieristica navale è in ginocchio, diverse realtà locali con le quali c’è una fattiva collaborazione, si sgretolano pezzo dopo pezzo. È quasi un obbligo diversificare, si decide di rafforzare il settore commerciale, investendo maggiori risorse nel negozio arredo”.
Il mutamento visto come un’opportunità, non una condanna. Una lezione che tanti, troppi, da queste parti ignorano, addirittura deridono. Tra essi non c’è Solari Arreda. Filippo con il costante supporto della moglie Monia si era cautelato per tempo. “In un certo senso noi avevamo la rete di protezione. Eravamo da tempo interessati alla progettazione di interni e al servizio ‘ristrutturazioni chiavi in mano’. Abbiamo ampliato l’offerta, messo nel ‘pacchetto’ tutti i prodotti del settore serramentistico. Ci siamo specializzati nei prodotti più innovativi, nei materiali e nelle nuove tecniche di posa”.
La ditta si rimette in marcia. “Nel 2012 dedichiamo una delle due esposizioni esclusivamente al settore serramenti e porte. Il riscontro da parte del pubblico è immediato e importante. Ciò permette all’azienda di rafforzare le collaborazioni esistenti e intraprenderne di nuove con le maggiori imprese del settore. Un quadriennio dopo, nel 2016 viene ripensata l’altra esposizione, quella dedicata all’arredo: viene dato ampio spazio al settore cucina, bagno e materiali, anche in questo caso puntando sulla collaborazione con importanti brand di riferimento del settore”.
La metamorfosi controllata rende l’azienda molto più resiliente agli imprevisti e agli ostacoli, ancor prima che ‘resilienza’ diventi di uso comune. Usufruisce della tecnica e dell’arte di ingegneri, designer, ha geometri e tecnici pronti a rispondere a ogni esigenza del cliente. Evitato il contraccolpo dovuto all’esplosione a inizio 2020 della pandemia. E quando arrivano gli incentivi per far ripartire l’economia in corso Buenos Aires sono rapidi a scattare dai blocchi di partenza.
“L’introduzione delle agevolazioni per le ristrutturazioni, gli ecobonus, il risarcimento al 110% dei lavori edilizi hanno dato una scossa al nostro settore”. Solari Arreda fa la sua parte. “Il momento è positivo. Oltretutto non abbiamo neppure bisogno di incontrare i clienti o di farli venire nei negozi. La tecnologia ci dà una mano: video call, scambio di documenti per via telematica, le nostre squadre possono lavorare in massima libertà. E tutto senza rinunciare a informare il cliente, dargli conto di ogni passaggio, soprattutto capire cosa vuole e fargli vedere che cosa otterrà. Grazie ai programmi di rendering mostriamo al pc cosa accadrà a casa sua, e slide dopo slide arrivare a un’intesa perfetta su ogni minimo particolare”.
Riassumendo: dare al cliente la sensazione che casa sua sia unica, bellissima ed accessibile. È affidato a un unico referente che si occuperà della gestione dell’intero processo: penserà a tutto lui, dall’inizio alla fine della ristrutturazione, contratto chiaro e tutelante, tempistiche di esecuzione garantite, costi certi e lavorazioni a regola d’arte. Un pool di professionisti per aiutare il cliente nello svolgimento di tutte le pratiche burocratiche e amministrative. Alla svolta dei 50 anni Filippo Solari non è stanco di innovare. “È cruciale tenere il passo delle innovazioni, evolversi prima nella mentalità e poi nella pratica”. Insomma, la massima ‘chi si ferma è perduto’ fa parte del dna aziendale. Essere proattivi o non essere. Nell’epoca dell’effimero è bello ancorarsi a qualcosa di solido. Solari ti dà la stanza e pure il cielo senza bisogno di chiamare Gino Paoli.