di DANILO SANGUINETI
Una lunga marcia di avvicinamento ad un appuntamento che sarà di capitale importanza per la scherma ligure, quello degli Europei organizzati a Genova nel 2025, è composta di tante piccole soste e piccoli risultati raggiunti strada facendo. Uno di questi è stato ospitato recentemente dalla Chiavari Scherma, il club del presidente regionale della Fis, Giovanni Falcini.
La prima prova del Gran Premio Giovanissimi si è tenuta a fine del mese scorso al Palazzetto dello Sport di Chiavari. Una gara con tutte le armi impegnate – fioretto, spada, sciabola – dedicata alla linea verde di Liguria, Piemonte e Toscana. Una continua ricerca degli assi di domani e dopodomani. Il presidente Giovanni Falcini era presente: “Intanto siamo stati fortunati con il tempo in quanto le gare si sono svolte ‘svicolando’ tra una allerta arancione e l’altra. Sarebbe stato un peccato annullare una prova che ha visto gareggiare oltre cinquecento atleti provenienti da Liguria, Toscana e Piemonte. La fascia d’età è quella dai 10 ai 14 anni, cruciale nell’individuare i prossimi campioni da portare in Nazionale. Si spera che tra questi ragazzi ci siano i nuovi olimpionici. Va sottolineato come la Federazione Italiana Scherma continui ad essere una fucina di medaglie per l’Italia. Abbiamo visto nelle ultime manifestazioni importanti come i campionati del mondo assoluti a Milano che si sono svolti a luglio di quest’anno e con le ultime Paraolimpiadi a Terni“.
Suo figlio, il capo allenatore della Chiavari Scherma, Giacomo Falcini, riflette sugli ostacoli da superare. “Ogni stagione è impegnativa almeno quanto la precedente. Le gare da svolgere sono parecchie, proprio per riuscire in pratica ad a essere sempre competitivi a livello internazionale. La Federazione continua a proporre un calendario molto fitto. Diciamo che per le piccole società, come può essere la nostra di Chiavari si debbono affrontare spostamenti che vanno da Bolzano fino a Catania, quindi sono sicuramente difficili sotto l’aspetto logistico finanziario, ma anche ricche di soddisfazioni sia per quello che riguarda l’aspetto puramente sportivo sia per la possibilità che offre a questi ragazzi di conoscere molto meglio l’Italia e, si spera, anche l’estero se avranno la capacità di qualificarsi per la Coppa del Mondo”.
C’è anche una ricaduta più generale sulla città e la zona. “Una simile manifestazione ci permette di rendere visibile il nostro sport e nello stesso tempo far conoscere la nostra cittadina. Cinquecento partecipanti più tante famiglie al seguito provenienti da tre regioni è un grosso impegno dal punto di vista organizzativo e una occasione pubblicitaria unica”. Indispensabile il volontariato. “Debbo ringraziare tutti i genitori dei nostri atleti che sono un preziosissimo aiuto. Senza di loro non riusciremmo a gestire questi eventi”.