(r.p.l.) La tecnologia va avanti, il progresso la segue, i vecchi sistemi vengono messi in soffitta. È un paradigma sempre più consueto, applicato ormai ad ogni sfera umana. Ma quando si tratta di mobilità e trasporti, e in particolare di Trenitalia, questo tipo di percorso suscita sempre un’attenzione particolare, e si porta dietro le immancabili polemiche.
Succede che, nei giorni scorsi, il gestore delle ferrovie nel nostro Paese abbia comunicato, attraverso manifesti, che sono di prossima chiusura le biglietterie di quattro stazioni liguri. Tra queste, per quanto riguarda la Riviera di Levante, figura anche quella di Recco (nella foto in alto di Davide Papalini). Apriti cielo.
I primi ad accorgersene, ovviamente, sono stati i pendolari, poi i residenti della città, poi è intervenuta la politica locale, quindi quella regionale, e il dibattito si è fatto assai intenso. Succede spesso, anzi sempre, quando si tratta di servizi che vengono tagliati o ridotti.
Ora, il sindaco Carlo Gandolfo e l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Berrino, promettono massimo impegno per far ‘ragionare’ Trenitalia e cercar di riportare l’azienda indietro, rispetto a questa decisione. Sarà un tentativo di indurre la retromarcia assolutamente non facile, visto che Trenitalia fa valutazioni a livello nazionale e, in questi casi, prettamente numeriche.
Ci sono altri modi per procurarsi i biglietti? Questi vanno per la maggiore? Allora bisogna necessariamente rivalutare un certo tipo di offerta. Va detto che, in questi ultimi anni, l’automazione è diventata sempre più diffusa e sempre più efficiente: quasi in tutte le stazioni c’è una ‘macchinetta’ apposita, che consente di fare il biglietto per la propria tratta in pochi secondi, pagando sia in contanti (ricevendo il resto) che con le varie carte di credito o bancomat. In più, sempre nell’ambito del progresso che avanza, sono stati introdotti i servizi di bigliettazione online, attraverso il portale web e le app per gli smartphone. Anche in questo caso, si può pagare con le carte, oppure con il supporto di Paypal. Roba ultramoderna, si dirà, ormai però in uso ai più. E chi è negato con macchinette e tecnologie? Rimangono sempre i rivenditori ‘fisici’, presso le edicole e le tabaccherie.
Si capisce come, in questo quadro, la biglietteria tradizionale sia andata sempre più deserta, di qui la scelta da parte del gestore di rivalutare l’offerta complessiva. Forse il manifesto affisso in stazione poteva esser affiancato da un altro tipo di informativa, ma in fondo la sostanza non sarebbe cambiata più di tanto.
A seguito delle prime polemiche, comunque, Trenitalia ha spiegato la propria posizione attraverso una nota: “Trenitalia, in Liguria, ha previsto un piano di riorganizzazione delle biglietterie e di assunzioni di personale dedicato alla vendita e all’assistenza. Saranno potenziate, grazie all’assunzione di ventotto nuove risorse, le biglietterie della Liguria dove i flussi sono maggiormente concentrati. Altre undici persone sono state assunte e dedicate ai servizi di customer care per accogliere e fornire informazioni su orari, itinerari di viaggio ed eventuali variazioni di programma dei collegamenti regionali. I desk a supporto dei pendolari sono presenti anche a Torino Porta Nuova e Milano, ai binari dei collegamenti Milano – Genova. In Liguria la rete di assistenza è presente, in media, ogni quaranta chilometri. Ventuno punti vendita, nel 2020, saranno ristrutturati con 3,6 milioni di euro. Prosegue l’impegno di Trenitalia per fornire alle persone un’esperienza di viaggio sempre migliore, integrata, digitale e sostenibile”.
Fin qui le notizie ‘calde’. Poi quella ‘fredda’: “A fronte di questi investimenti, dal primo ottobre, è stata programmata in Liguria, al pari di altre regioni in Italia, la chiusura di cinque biglietterie, come già reso noto sul sito di Trenitalia e pubblicizzato attraverso i canali informativi”.
Si tratta per la precisione, oltre a Recco, anche di Pegli, Pietra Ligure, Arma di Taggia e Varazze. Nel motivare questo ‘taglio’, Trenitalia ricorda anche che “crescono del 70%, nei primi otto mesi del 2019, gli acquisti digitali sull’app di Trenitalia dei biglietti dei treni regionali in Liguria, una modalità sempre più gradita e utilizzata dalle persone. E aumentano gli addetti al customer care, il servizio di assistenza del Gruppo FS Italiane dedicato in esclusiva ai pendolari e ai viaggiatori che scelgono i collegamenti regionali per i loro spostamenti”.
Insomma, più che un taglio, viene descritto come uno spostamento di risorse verso una situazione più aggiornata. Tant’è, il moto per scongiurare la chiusura è partito ugualmente. Per primi, si sono mossi i pendolari. In una lettera aperta all’assessore Berrino, Comitato Pendolari del Levante Ligure, Comitato Difesa Trasporti Valle Stura e Orba, Comitato pendolari Savona-Genova, Comitato delle Cinque Terre e Wwf Italia Liguria dicono di aspettarsi “dalla Regione non solo interventi a difesa delle biglietterie coerenti con quanto dichiarato, ma la riscrittura delle regole alla base del Contratto di Servizio, che hanno tra le numerose conseguenze negative anche quella della chiusura delle biglietterie”.
Difatti i pendolari ricordano: “Se leggiamo il Contratto di Servizio stipulato peraltro per ‘soli’ quindici anni, troviamo quanto segue: ‘Allo scopo di rispondere in modo più efficace alle esigenze della clientela, nel corso degli anni 2018-2032 i diversi canali di vendita potranno subire successive modifiche/integrazioni’. E ancora: ‘Al riguardo si rappresenta che il Piano Economico Finanziario, posto a base del presente Contratto, prevede un progressivo efficientamento dei costi riferiti al reticolo di vendita diretta ed un potenziamento dei canali di vendita alternativi’. Questo – accusano i pendolari – è quanto è scritto nel Contratto che lei ha avallato, egregio assessore, in totale contraddizione, ci sembra, con quanto dichiara”.
Regione Liguria nel mirino, quindi. E contro Berrino si schierano anche le minoranze in Consiglio Regionale, con in testa Giovanni Lunardon del Partito Democratico. L’assessore della Giunta Toti prova a difendersi: “Il contratto prevede espressamente modifiche e integrazioni ai canali di vendita, è vero, e il perché è intuitivo: non si può pensare che in quindici anni i metodi di acquisto rimangano sempre gli stessi. Ma non prevede espressamente la chiusura delle biglietterie: non c’è scritto e non è una conseguenza necessaria. L’efficientamento dei costi relativi alla rete di vendita e il potenziamento dei canali alternativi possono essere realizzati in molti modi diversi, ma quello che è certo è che il contratto di servizio non contempla un automatismo sulla chiusura delle biglietterie. Ricordo inoltre che sul potenziamento dei canali alternativi di vendita è attiva anche Regione Liguria con un progetto sperimentale di bigliettazione elettronica, che entrerà in servizio dopo che Liguria Digitale avrà affidato la gara rimasta bloccata per un ricorso all’autorità giudiziaria”.
Il sindaco di Recco, Carlo Gandolfo, osserva: “L’assessore Berrino ha assicurato l’impegno di Regione Liguria per scongiurare la chiusura della biglietteria ferroviaria a Recco e in tutte le altre stazioni liguri che rischiano di restare senza il servizio. L’azienda ha fatto sapere che a Recco è presente un consistente numero di punti vendita dei biglietti – osserva il sindaco – La rete di vendita, però, non deve escludere e non è paragonabile all’assistenza che i viaggiatori ricevono grazie alla presenza di un operatore. La biglietteria non è solo uno sportello per l’acquisto dei biglietti, è un presidio contro l’abbandono”.
L’assessore Berrino, come ricorda il sindaco, oltre ad assicurare l’intervento presso i vertici di Trenitalia per scongiurare la soppressione del servizio, nella malaugurata ipotesi che l’azienda resti ferma nel suo proposito di chiusura, attraverso il suo ufficio contatterà i vertici dell’azienda per sottoporre la proposta che vorrebbe dare in gestione la biglietteria al Comune, attraverso i volontari della Pro Loco, “in modo da trasformare quello spazio in punto informativo, anche turistico, che sarà potenziato in alcuni periodi dell’anno, soprattutto durante l’estate e in occasione delle festività”.
Ma la decisione di Trenitalia sembra ormai presa e ogni tentativo rischia di rimanere vano e infruttuoso. Fare il biglietto… senza biglietteria: la nuova sfida che attende chi viaggia in treno da Recco.