di DANILO SANGUINETI
Non se la prendano le altre cittadine del Levante, alcune delle quali (Chiavari nel 2016 per esempio) in passato strapparono concessioni eguali o simili, ma il conferimento a Recco del titolo di ‘Comune Europeo dello Sport 2022’, suona come un atto dovuto.
Il riconoscimento assegnato da Aces – Association of City European of Sport che riguarda le città con meno di venticinquemila abitanti – è la certificazione di un rapporto privilegiato tra il comune del Golfo Paradiso e la pratica sportiva, intesa nel senso più ampio. Recco potrebbe essere soprannominata ‘Sportopoli’.
Fare la storia sportiva significa raccontare l’essenza di Recco; dici Pro Recco e sei nella leggenda. Certo il pensiero corre alla società di pallanuoto, all’epopea di Punta Sant’Anna che dura da oltre sessant’anni e che non accenna a spegnersi come testimoniano i successi internazionali ottenuti appena pochi mesi fa. Eppure sarebbe riduttivo perché ci sono il calcio e il volley, il rugby e le arti marziali.
Neppure diecimila abitanti (9683 certificati dal censimento 2018) e hai almeno un club, spesso più di uno per ogni sport di squadra e in tutte le principali specialità olimpiche. Una ricchezza invidiabile, sostenuta da una dotazione infrastrutturale e organizzativa che ha del miracoloso per un comune che sta al settimo posto nella classifica per densità abitativa della Città Metropolitana di Genova. Lo hanno potuto constatare con i loro occhi i delegati di Aces venuti a ‘ispezionare’ la città nel giugno scorso: un esame a 360 gradi, esaminarono i programmi del comune per il settore sportivo, incontrarono i rappresentanti delle associazioni sportive cittadine e verificarono gli impianti presenti sul territorio. I commissari esaminarono le varie attività, quelle in corso e quelle previste per il futuro, e le potenzialità del territorio che fa dello sport una risorsa importante a beneficio dell’intera comunità.
Come sia andata lo ha rivelato la lettera che il presidente di Aces Gian Francesco Lupattelli ha inviato al sindaco Carlo Gandolfo. L’associazione no profit con sede a Bruxelles dal 2001 consegna i riconoscimenti a quelle città che dimostrano un costante impegno nella promozione della pratica sportiva, secondo i principi di responsabilità e di etica, nella consapevolezza che lo sport è un fattore di integrazione nella società, che contribuisce al miglioramento della qualità della vita ed è cruciale per la salute di chi lo pratica.
La missiva al primo cittadino recchelino è un giudizio senza ombre: “La sua città è davvero un buon esempio di sport per tutti, inteso come strumento di salute, integrazione, educazione e rispetto. Lei ha anche sviluppato una politica sportiva esemplare con belle strutture, programmi e attività”.
Per un sindaco che era ed è uno sportivo ancor prima che un politico sono parole che sembrano medaglie e coppe da mettere in bacheca. Nella dichiarazione ufficiale sul premio ricevuto però l’interesse generale prevale sull’orgoglio individuale: “Il titolo di Comune europeo dello sport rappresenta una grande opportunità che siamo soddisfatti di aver conquistato. A Recco lo sport è parte integrante della sua identità. Vantiamo vere eccellenze, a cominciare dalla Pro Recco Waterpolo, e una grande qualità e cultura dell’attività sportiva”.
Un premio che deve suonare da sprone per il municipio e l’intera città: “Guarderemo sempre ai valori dello sport, in uno scenario ideale adatto a tanti giovani, e continueremo a lavorare per garantire e mettere a disposizione strutture sempre più all’avanguardia per consentire loro di cimentarsi nelle varie discipline”.
Si può affermare con tranquillità che non manchi la materia sulla quale impegnarsi. A Recco sono 29 le società riconosciute dal Comune, impegnate nelle più diverse discipline. Ci sono oltre 1600 atleti Under 18 tesserati per le stesse, e alcuni club sono ai vertici nazionali e pure internazionali. Restare al top è un’impresa.
Il consigliere delegato allo Sport Luigi Massone e quello alle strutture sportive Sara Restelli sono il braccio destro e sinistro di Gandolfo nella materia: “È un grande risultato per la nostra città e per tutte le realtà sportive del territorio ma anche un riconoscimento per il progetto benessere che l’amministrazione comunale sta portando avanti. Lo sport è salute, è benessere, è aggregazione sociale. Stiamo lavorando per far comprendere l’importanza del ruolo dello sport sulla salute fisica e psichica dei cittadini, con una proposta rivolta a tutti: giovani, anziani, persone con disabilità”.
Un messaggio semplice ma potente, lo stesso che porteranno a Bruxelles quando nel corso di una cerimonia, la città di Recco verrà premiata come uno dei ‘Comuni dello Sport 2022’. E il palmares di un paese vincente da decenni crescerà di un’altra… tacca.