di DANILO SANGUINETI
Girano le ruote delle bici e gira anche la ruota dell’esistenza. La seconda parte della carriera di Luca Raggio ha preso il via dopo un periodo di accurata preparazione. Si è concretizzato il progetto Team Più Sport Levante, la società sportiva creata per insegnare ciclismo di ogni tipo, da quello su strada alla mountain-bike, su bici da corsa e fuoristrada. Un club che opera in sinergia con Asd Freeride Tigullio, la società di un altro professionista delle due ruote ossia Alessandro Gennesi.
Il 2021 è stato dedicato a un’accurata preparazione e a diverse esibizioni e stage, prove pratiche che hanno offerto un riscontro soddisfacente, considerate le circostanze esterne, situazione pandemica in generale e sofferenze dello sport ad essa legate nel particolare.
C’è una sede a Lavagna, in piazza Torino, e un programma preciso per farsi conoscere e ritagliarsi uno spazio importante tra le scuole di ciclismo in questo 2022 che dovrebbe essere di rilancio e di partenza finalmente a pieno regime per gare, happening, meeting e, lo voglia il cielo, i gruppi di insegnamento. Perché Più Sport intende insegnare ciclismo, ai giovani, partendo da quelli in età prescolare che a stento si reggono sui pedali per arrivare a quelli vogliono migliorare la loro tecnica, il modo di stare in sella. E offre un servizio a 360 gradi: con le due società si possono avere tesseramenti sportivi, visite per il corretto posizionamento in bicicletta, una preparazione atletico-sportiva propedeutica all’uscita in bici, un servizio di massaggio e fisioterapia, assistenza tecnica al mezzo, con accessori e ricambi, fornitura di abbigliamento sportivo estivo e invernale. Le principali attività saranno: centri estivi per bambini dai 4 ai 14 anni; scuola di ciclismo per bambini dai 4 ai 14 anni, corsi e lezioni private, attività agonistica giovanile e amatoriale, organizzazione di pedalate di gruppo.
Luca Raggio ha trascorso questi mesi, quelli in teoria dedicati al riposo, meno propizi per le uscite in bicicletta, a mettere a punto i particolari. “L’estate scorsa e in generale nella stagione passata abbiamo avuto riscontri ottimi. Poi purtroppo sono arrivati guai e intoppi in serie quasi continua. Il luogo che avevamo trovato a Chiavari per installare la pista, nella spiaggia del Lido, abbiamo dovuto lasciarlo per i troppi contrattempi burocratici. Non potevamo neppure lasciare giù gli ostacoli e le segnalazioni per il percorso di apprendimento. Non aveva senso dover ricominciare a posizionare tutto daccapo a ogni lezione. E quindi ci siamo messi alla ricerca di un altro sito. Per fortuna che la parrocchia della Madonna del Ponte a Lavagna ci ha messo a disposizione l’area dove in estate tiene le feste parrocchiali, riparata e dove abbiamo allestito il campo di allenamento fisso”.
Una soluzione comunque provvisoria. “Certo. Siamo tornati a pieno regime con le lezioni nel nostro nuovo spazio – ogni giovedì dalle 16,30 e ogni sabato dalle 9 – ma non basta. Se vogliamo creare una squadra ci servono oltre che sponsor anche siti dove si possa lavorare con costanza e regolarità. Abbiamo interpellato le amministrazioni locali e poi ci siamo rivolti anche alla Regione. Per ora abbiamo solo avuto delle promesse di interessamento, niente di concreto…”.
La parte più dura tocca proprio all’ex Pro su strada. “I bambini sono attirati dalla Mtb, dal poter lanciarsi per discese e sentieri nei boschi e nei campi. Io e Alessandro però abbiamo concordato che tutti debbono fare anche lezioni su strada, pedalare con la bici da corsa”. Ce n’è estremo bisogno. “Abbiamo perso due stagioni per il Covid, e i danni fatti al nostro ciclismo potrebbero rivelarsi irrecuperabili per un lungo periodo se non ci sarà un’inversione di tendenza immediata e decisa”.
Poiché Luca è tipo da puntare su più tavoli per avere più opportunità e soprattutto avere più idee per promuovere il suo amato sport. Per due settimane nella parte finale di gennaio ha portato diverse decine di ‘praticanti’ alle Canarie nel primo training camp organizzato dalla associazione che ha fondato assieme ad altri ex pro, la Pro Training Lab. “È stato sfiancante, vi lascio immaginare le complicazioni organizzative, con tutta la parte burocratica e di sicurezza sanitaria diventata prioritaria e impegnativa. Nonostante o forse proprio per questo è stata un’esperienza unica appoggiata dal nostro team che continua a promuovere novità per tutti coloro che praticano ciclismo amatoriale. Siamo fieri del risultato di questa prima esperienza”.
La Gran Canaria Bike Week avrà un seguito. “Sono stati quindici giorni di ciclismo a tutto tondo con i nostri clienti seguiti al 100% in ogni dettaglio. Tante le cose nelle quali cercheremo di evolverci e affinare ma per noi aver realizzato tutto questo in questo periodo difficile è già un piccolo successo. Vogliamo dire grazie a tutti i partecipanti e abbiamo lo sguardo già puntato al 2023 per un altra bellissima esperienza a Gran Canaria. Il 2022 riserverà altre novità con un possibile training camp ad agosto in una località alpina italiana”.
Raggio e Gennesi sono tra quelli che non si rassegnano e continuano a fare opera di propaganda presso le generazioni future. C’è il concreto rischio che le imprese di un Nibali, le vittorie al Tour e al Giro diventino per i nostri under mitiche come quelle di Coppi e Bartali, perse nella nebbia del tempo.