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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Raccontateci la vita ai tempi del virus: l’Unicef pensa già al dopo

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(r.p.l.) Uno degli aspetti più difficili in una pandemia è quello, per chi rimane sano, ovviamente, di gestire le situazioni. Lavorative, familiari, interpersonali, psicologiche, economiche, scolastiche e di tutto un po’. Per chi ha dei figli piccoli, poi, l’impegno è doppio: occorre farsi vedere tranquilli, da una parte, ma dall’altra pure spiegare quello che sta accadendo. Ed è probabilmente la questione più difficile: più i bambini sono piccoli, più le informazioni vanno filtrate.

Ma è chiaro che questo periodo drammatico finirà per influire anche su di loro. Come vedono e come vedranno le future generazioni la didattica tra le mura domestiche, la mancanza degli amichetti, del pallone ai giardinetti, della bicicletta, del monopattino, della piscina, delle merende tutti insieme? Del cinema, del centro commerciale, del catechismo e di tutte le innumerevoli abitudini quotidiane?

È una domanda che si sono fatti alcuni personaggi liguri che hanno a che fare con bambini e con ragazzi per tutto l’anno, visto che è il loro preciso obiettivo statutario: il Comitato ligure dell’Unicef. Ed ecco allora che il suo storico presidente Franco Cirio, insieme al responsabile della comunicazione, Dino Frambati, hanno annunciato nei giorni scorsi un grande concorso riservato agli studenti delle scuole, a tema Coronavirus. L’indicazione è quella di realizzare scritti e disegni sul periodo trascorso a casa, e lontano dalle classi.

Il concorso verrà avviato tra fine gennaio e inizio febbraio 2021 (quando, si spera, questo periodo attuale sarà solamente un ricordo) e potranno partecipare tutte le scuole di ogni ordine e grado della Regione Liguria.

Il tema centrale sarà il racconto, da parte degli studenti, di questo particolare momento storico, dall’inizio dell’emergenza fino al termine: come lo hanno vissuto, dove hanno appreso le notizie (dai media, dalla famiglia, attraverso i social). Ed ancora: quali sono state le sensazioni, i timori, le speranze. Come sono riusciti a seguire le lezioni restando a casa, attraverso gli strumenti tecnologici. Qual è stato il loro rapporto con amici, compagni di scuola, ma anche con parenti, nonni, mediante i social e gli strumenti tecnologici e se li hanno trovati adeguati e sufficienti. Infine, come vedono ora il futuro.

I giovani potranno realizzare scritti e/o disegni, filmati, immagini, singolarmente oppure in gruppi o sezioni scolastiche, e istituti.

Un preciso bando di concorso, con tutti dettagli, verrà emesso entro fine 2020, insieme al termine di scadenza per la presentazione del materiale realizzato, che dovrà essere inviato o consegnato presso la sede Unicef Liguria, in piazza De Ferrari 7 rosso a Genova (presso il sottopasso della metropolitana), oppure inviato via mail a comitato.liguria@unicef.it.

Le opere saranno valutate da una giuria composta da Franco Cirio, presidente di Unicef Liguria; Giacomo Guerrera, past president di Unicef Italia e garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Genova; Dino Frambati, responsabile comunicazione di Unicef Liguria, oltre ad altri personaggi di cultura, che verranno nominati entro fine 2020. La cerimonia di premiazione avverrà entro Pasqua 2021.

Franco Cirio spiega: “Il messaggio chiave del Summit mondiale per l’infanzia e l’adolescenza dell’Onu è stato: ‘Il mondo sarà salvato dai bambini’. Sono parole che ci devono far riflettere, ci devono spronare a far qualcosa di concreto per loro. Eppure oggi, in questo annus horribilis, i bambini sono tornati a essere invisibili, praticamente in clausura. Sono tornati i cartelli di divieto a giocare. Riecheggiano le parole di Giovanni Paolo II sull’immenso peso di sofferenza e d’ingiustizia che grava sui bambini del mondo. È per questo che, con coraggio, diamo vita a questa raccolta di esperienze, di elaborati con scritti e disegni. Sarà un patrimonio unico nella storia, che esporremo in una grande mostra a Palazzo Ducale. Ancora una volta abbiamo piegato i bambini ai nostri desideri: quest’iniziativa dev’essere la loro riscossa. Vogliamo lanciare il messaggio che i bambini non sono soli e da adesso hanno una missione da compiere: fare sentire la propria voce, carica di sogni e speranze, ma anche di rabbia e delusione, e proporci il mondo che vorrebbero. Noi assicuriamo che possono fidarsi, che li ascolteremo e daremo loro eco attraverso tutti i mezzi possibili, sperando che da questo tempo di crisi nasca finalmente un mondo di bambini”.

Dino Frambati aggiunge: “Il nostro è forse il primo concreto gesto in assoluto che prova a superare questo drammatico momento di emergenza sanitaria e annuncia un’iniziativa reale e futura: quella che noi, come Unicef Liguria, abbiamo deciso di programmare quando ancora il Covid 19 sta mettendo in stand by la nostra vita e permane l’incertezza di come e quando usciremo dalla crisi. Unicef equivale a bambini e alla loro vita futura e per questo, con il presidente Franco Cirio, abbiamo pensato ad annunciare questo progetto per dimostrare la nostra ferma convinzione che supereremo questo momento: diventerà un ricordo ma anche un evento che ci ha dato l’opportunità di fare una grande esperienza. Un momento che faremo narrare ai bambini, la cui voce è stata troppo flebile in questo momento, in contrasto con il fatto che il futuro, il post Coronavirus, appartiene più a loro che a noi”.

Le otto regole per i genitori
Intanto, proprio l’Unicef, nei giorni scorsi, ha pubblicato una guida in otto punti su come affrontare il tema Coronavirus con i più piccoli.

  1. Fateli parlare e ascoltate – Invitate i vostri bambini a parlarne. Cercate di capire quanto già sappiano e assecondateli. Se sono molto piccoli e non sono al corrente dell’epidemia, non è il caso di allertarli, ma è piuttosto l’occasione per rammentare loro l’importanza del rispetto delle misure igieniche, senza introdurre nuove paure. Un ambiente sicuro dove permettere al vostro bimbo di parlare liberamente, disegni, storie e altre attività contribuiscono a mantenere aperta la comunicazione. È importante non minimizzare o ignorare le loro preoccupazioni, prendere atto dei loro stati d’animo e rassicurarli che è naturale sentirsi impauriti in questi casi. Dimostrate che li ascoltate prestando la massima attenzione e tranquillizzateli sul fatto che possono parlare a voi e ai loro insegnanti quando vogliono.
  2. Spiegategli le cose in modo comprensibile – I bambini hanno diritto a essere informati su ciò che avviene nel mondo e gli adulti hanno al tempo stesso la responsabilità di preservarli dall’inquietudine. Occorre dunque usare un linguaggio appropriato per l’età, osservarne le reazioni, essere sensibili al loro livello di ansia. Se non siete in grado di rispondere alle loro domande, non tirate a indovinare. Usate piuttosto questa opportunità per andare insieme alla ricerca di risposte. I siti web di organizzazioni internazionali come Unicef e World Health Organization rappresentano eccellenti fonti di informazione al riguardo. Spiegate loro che parte dell’informazione disponibile in rete non è accurata e che è pertanto meglio affidarsi agli esperti.
  3. Mostrategli come proteggere se stessi e i loro amici – Una delle migliori maniere di tenere i bambini al sicuro da malattie come Covid 19 e altre consiste nell’incoraggiarli a lavarsi regolarmente le mani. La conversazione non deve essere pesante. Esistono risorse, canzoni, animazioni e altro per imparare divertendosi. Potete inoltre mostrare loro come tossire o starnutire correttamente utilizzando la piega del gomito, spiegare che è meglio non essere vicino a persone che manifestino sintomi, e chiedere loro di essere avvisati immediatamente nel caso in cui sentano di avere febbre, tosse, o difficoltà a respirare.
  4. Rassicurateli – Le tante immagini angoscianti proposte da tv e Internet possono indurre la sensazione di trovarci in piena crisi. C’è il rischio che i bambini non siano in grado di distinguere tra immagini e realtà personale, e possano pertanto credere di essere in pericolo imminente. Potete aiutare i bambini ad affrontare lo stress creando loro occasioni di gioco e relax. Mantenete per quanto possibile routine e scadenze regolari, specialmente prima che vadano a letto, o createne di nuove in un nuovo ambiente. Se l’epidemia è nel vostro territorio, ricordate ai vostri bimbi che pressoché certamente non prenderanno la malattia, che molti di coloro infetti da Covid 19 si ammalano in maniera non preoccupante e che ci sono moltissimi adulti che stanno lottando per mantenere sana la vostra famiglia. Se vostro figlio non si sente bene, spiegategli che è bene che restino a casa/all’ospedale perché è più sicuro per se stessi e per i loro amici. Rassicurateli: sapete che è duro, talvolta preoccupante o magari noioso, ma seguire le regole aiuterà a mantenere tutti sani.
  5. La stigmatizzazione – Lo scoppio dell’epidemia ha comportato anche fenomeni di discriminazione razziale nel mondo. È quindi importante accertare che i vostri bambini non stiano sperimentando né alimentando questi processi. Spiegate che il Coronavirus non ha nulla a che vedere con apparenze, origini o lingue delle persone. Nel caso in cui siano stati bersaglio di bullismo o discriminazione, dovrebbero poterne parlare con adulti di loro fiducia. Ricordate loro che hanno tutti diritto a essere al sicuro a scuola. Il bullismo è sempre sbagliato e dobbiamo fare la nostra parte per incoraggiare al contrario gentilezza e sostegno reciproco.
  6. Chi lotta contro il virus – È importante che i bimbi sappiano che le persone si stanno aiutando reciprocamente con atti di generosità e cortesia. Condividete storie di operatori sanitari, scienziati, medici e giovani che stanno lavorando per mettere fine al contagio e mantenere al sicuro la comunità. Sapere che ci sono persone compassionevoli che agiscono può essere di grande sollievo.
  7. Prendete cura di voi stessi – Sarete in grado di aiutare meglio i vostri figli se voi stessi affrontate al meglio la crisi. I bambini reagiranno alle vostre stesse reazioni alle notizie. Li aiuterà dunque sapere che siete calmi e in controllo della situazione. Se vi sentite ansiosi o abbattuti, prendete del tempo per voi stessi e state in contatto con membri della famiglia, amici, persone di fiducia nella vostra comunità. Dedicate del tempo ad attività che vi facciano rilassare e recuperare.
  8. Cura e attenzione nel dialogo – È importante sapere che non lasciamo i bambini in uno stato di tensione. Valutate nella conversazione il loro livello di ansia osservando il linguaggio del corpo, il tono di voce e il respiro. Ricordate loro che potranno esserci altre simili difficili conversazioni in futuro e che voi siete attenti, ascoltate e siete disponibili ogni qualvolta si sentano inquieti e preoccupati.

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