di EMILIO CASTELLI *
Premesse: mettendo ordine tra le carte del padre, Gianluigi Barbero, sindaco di Lavagna dal 1975 al 1980, la figlia Chiara ha trovato alcuni prospetti ed una sezione del vecchio progetto di interramento della linea ferroviaria tra Lavagna e Cavi. Chiara, amica del sottoscritto fin dai tempi della scuola media, aveva letto l’editoriale di Antonio Gozzi di qualche mese fa dove questo progetto fu citato, quindi mi chiama e mi lascia le tavole progettuali per farle avere a Piazza Levante.
Dove nasce il progetto di interramento della linea ferroviaria?
Sin dal 1964 il sindaco di Lavagna, Berisso, chiedeva lo spostamento della linea ferroviaria verso l’entroterra in modo da creare una passeggiata a mare tra Lavagna, Cavi sino a S. Anna. Come leggiamo nell’articolo del ‘Secolo XIX’ del 1964 (tratto dal libro di Getto Viarengo “Foto Mariuccia”), Lavagna aveva inserito nel Piano Regolatore lo spostamento della linea ferroviaria, ma allora si oppose allo spostamento il sindaco di Chiavari, non considerandolo un problema prioritario… Ahimè, già allora non esisteva sinergia tra le città del Tigullio.
Dobbiamo poi saltare al 1976… la grande Mareggiata. Uso la lettera maiuscola perché fu senz’altro un evento tragico e memorabile. Durò diversi giorni, la passeggiata a mare di Lavagna sino al Casello 44, e la stessa linea ferroviaria furono spazzati via dalle onde, stabilimenti balneari distrutti così come il vecchio muro antisbarco della II guerra mondiale. Vi invito a vedere i filmati e le foto che sono su internet (ricordo che noi ragazzini, avevo allora 14 anni, passammo interi pomeriggi nella zona della stazione di Lavagna a guardare le onde gigantesche che arrivavano sino sull’Aurelia). Le Ferrovie dello Stato, per cercare di salvaguardare almeno un binario della linea, misero una serie di vagoni sul binario lato mare a protezione; tutto inutile, la linea a mare dei vagoni cedette e questi finirono sulla spiaggia spazzati dalle onde. La linea ferroviaria fu chiusa in quel tratto per molto tempo.
Ebbene, di fronte a questa tragedia la politica locale non si rassegnò e da qui nacque l’idea di interrare la linea ferroviaria e realizzare così una bellissima passeggiata a mare tra Lavagna e Cavi.
Non so a chi fu dato l’incarico della progettazione di massima (oggi lo chiameremmo Studio di Fattibilità), chi allora era impegnato nella politica locale può intervenire e ricostruire anche questi passaggi.
Le tavole giunte ai giorni nostri sono abbastanza schematiche, il disegno è realizzato su tecnigrafo, non esisteva ancora l’uso di autocad a computer o la ricostruzione fotografica del progetto con il cosiddetto rendering, però si capisce che l’interramento della linea è parziale, la passeggiata risulterebbe così rialzata di 1,5 m circa sulla strada, il progettista aveva previsto anche, lungo la passeggiata, “promenade” con costruzioni adibite a ristoranti sul mare o altre finalità turistiche.
I più che probabili alti costi e le difficoltà logistiche (il tratto ferroviario, collegamento fondamentale tra Genova e Roma, avrebbe dovuto restare chiuso per lungo tempo) hanno bloccato il successivo sviluppo del progetto, da iniziale di massima a progetto definitivo.
Se ai giorni nostri avessimo avuto un progetto già definitivo, chissà? Forse poteva essere inserito nei progetti del PNRR o finanziato insieme al tunnel portuale genovese quale compensazione del crollo Ponte Morandi….
Certamente non si può ragionare con i “se” o con i “ma”, resta il fatto che allora qualche amministratore locale almeno l’intenzione di pensare in grande l’ebbe avuta.
Apro il dibattito…



