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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Proroga Bolkestein, si naviga a vista: le ultime novità non soddisfano nessuno

Nel Golfo Paradiso le due località più interessate dal nuovo decreto legge sono Recco e Camogli. Gli operatori non sembrano gradire
Anche quest'anno Recco ha conseguito la Bandiera Blu
Anche quest'anno Recco ha conseguito la Bandiera Blu
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di ROSA CAPPATO

Dubbi e attesa nel Golfo Paradiso sulle concessioni balneari appena estese al 30 settembre 2027. La novità sulla proroga appena annunciata non pare soddisfare nessuno. Nel Golfo Paradiso le due località più interessate dal nuovo decreto legge sono Recco Camogli. Gli operatori non sembrano gradire. 

Nelle Modificazioni alla direttiva dell’Unione Europea 2006/123/CE, conosciuta come Direttiva Bolkestein, si legge, tra altro, al comma 1, che: “Al fine di consentire l’ordinata programmazione delle procedure di affidamento di cui all’articolo 4 e il loro svolgimento nel rispetto del diritto dell’Unione europea e secondo le modalità stabilite dal medesimo articolo 4, continuano ad avere efficacia fino al 30 settembre 2027”.

Massimiliano Bisso, ex consigliere comunale, a Recco svolge un’attività di rimessaggio imbarcazioni da diporto e ammette che questo delle concessioni sia un argomento controverso. “Però – chiosa – se ne riparla fra tre anni, quand’è che si vota?”. E aggiunge: “La gente purtroppo se si parla di questa legge pensa che si tratti solo di aumentare le spiagge libere, ma è solo un aspetto. Spesso, poi, prevale l’invidia o il piacere per le disgrazie altrui ma la Bolkestein è un’altra cosa. Molti non sanno e non si informano sul significato di ‘licenza’. Io l’ho comprata nel 2009, non ereditata, però oggi non si sa quali saranno le opportunità e sono anche diverse a livello nazionale, che si parli del litorale ligure, toscano, o di quello romano, o romagnolo. Non sarà assolutamente un grosso affare e ora si parla di indennizzo: è giusto, ma le persone non conoscono le cose e non sanno che alla fine il potente si aggiudicherà tutto. Inoltre c’è l’aspetto della ricaduta sulle amministrazioni, dopo che lo Stato ha detto ‘fate voi’ ed è questo che garantisce questi tre anni in più, anche perché alla fine gli amministratori comunali probabilmente si troveranno in difficoltà. Tante sono anche le incognite, come ad esempio dove hanno già fatto le gare come a Santa Margherita: come andrà a finire? Immagino con una miriade di ricorsi. E nel frattempo? Anche qui a Recco entro 30 settembre si aveva la possibilità di presentare un progetto, ma adesso cosa succede? Inoltre ogni regione è a sé”. 

Sul fronte dei ricorsi, al comma 2 delle modifiche si legge: “In presenza di ragioni oggettive che impediscono la conclusione della procedura selettiva, secondo le modalità stabilite dall’articolo 4, entro il 30 settembre 2027, connesse, a titolo esemplificativo, alla pendenza di un contenzioso o a difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa, l’autorità competente, con atto motivato, può differire il termine di scadenza delle concessioni in essere per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura e, comunque, non oltre il 31 marzo 2028”. Il comma 4, poi, è sostituito dal seguente: “Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti trasmette alle Camere, entro il 31 luglio 2027, una relazione concernente lo stato delle procedure selettive al 30 giugno 2027, evidenziando in particolare l’esito delle procedure concluse e, per quelle non concluse, le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione. Il medesimo Ministro trasmette altresì alle Camere, entro il 30 giugno 2028, una relazione finale relativa alla conclusione delle procedure selettive sul territorio nazionale”.

L’amministrazione di Recco aveva già avviato le procedure come da programma e procede nell’iter perché: “Le nuove regole del decreto vengono applicate a chi non l’aveva ancora avviato – spiega l’assessore Giuseppe Rotunno con delega, tra altre, al Demanio marittimo – ma a Recco siamo partiti nel mese di luglio, con le pratiche comparative e con i bandi. Non avevamo ancora ricevuto le proposte dirette ai concessionari, perchè in scadenza il 30 settembre. Invece per i concorrenti la scadenza era entro il 4 novembre”. Recco dunque va avanti come previsto prima della proroga.

Il Comune Camogli, invece, altro importante Comune del Golfo Paradiso coinvolto, ha già avviato una serie di incontri, soprattutto la parte politica, con i funzionari amministrativi e si sta esaminando a fondo questa novità: già esisteva una delibera di indirizzo da parte della giunta. Lorenzo Ghisoli, vicesindaco e delegato al Demanio, spiega che c’è ancora qualche incertezza. “Attendiamo qualche giorno – aggiunge il sindaco Giovanni Anelli – per prendere una decisione. Dobbiamo capire se prorogare di un anno oppure partire subito con le gare. La decisione sarà presa a breve, una volta avuti tutti gli elementi parte del governo, consapevoli della proroga sino al 2027”. Restano forti i dubbi tra gli operatori, come Stefano Maggiolo, socio dei bagni – ristorante ‘La rotonda’ di Camogli, che si stava preparando a presentare il proprio progetto: “Al momento non c’è ancora nulla di ben chiaro – riferisce – e, in generale, non ci stiamo capendo niente, io come altri colleghi, perchè scadenze e regole sono mutati tante volte. Sicuramente non intendo rinunciare alla mia attività, nella quale mi impegno da ben cinque anni e di mezzo ci sono stati i due del Covid. Adesso vedremo di incontrarci: ai primi di luglio la nostra categoria si era riunita per parlare di questa problematica e adesso, passata l’estate, torneremo a discutere per capire bene cosa ci aspetta”. 

Massimo Stasio, presidente del Sindacato Balneari per la provincia di Genova, vista la bozza del decreto, così commenta: “Lo riteniamo sbagliato, pasticciato e confuso. Dopo aver atteso anni per il quadro di riferimento su un settore che coinvolge centinaia di persone, pensano di cavarsela con quattro paginette mal scritte, che riempiono di dubbi. Hanno taciuto per anni, questo e il precedente governo per far contenta l’Europa e adesso pensano di cavarsela così, ma si sbagliano perché è contestato e criticato da tutti. Mi auguro che Mattarella non lo firmi, ma in ogni caso la richiesta è unanime: non firmare. Dopo 10 anni di un lunghissimo iter, oltre al fatto di aver detto che le proroghe non vanno bene, ecco che hanno partorito un topolino”. Stasio, inoltre pensa ai Comuni: “Cosa ne faranno di tutto il lavoro già svolto per i bandi? E non sono pochi se si pensa a Genova, Camogli, Santa Margherita. Ora si trovano di fronte a una situazione a dir poco ridicola e poi cosa succederà?. Se poi Mattarella firmasse ci sarebbero anche eventuali modifiche che dovrebbero passare, quindi se le camere dovessero apporle, si va ancora oltre 60 giorni, col risultato di non avere un testo, ma un percorso tutto in salita: una situazione inaudita, dove è il riordino? Ci auguriamo modifiche corpose in questi 60 giorni a venire e spero che tutte le forze politiche diano il loro contributo”. Nel frattempo il sindacato ha indetto due assemblee nazionali.

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