Metro e rotella? No, dimenticateli. Il futuro delle rilevazioni si chiama laser scanner 3D, tecnologia che rende la realtà digitalizzata. Marco Bertetta lo ha capito qualche anno fa, folgorato da questo strumento che permette molteplici campi di applicazione e dati certi.
Idea perfetta nella Chiavari di Wylab, sede di Progetto Digitale, startup che prende forma nel 2015, tra le prime in Italia a dotarsi di laser scanner 3D e farne uno strumento di uso comune. Investimento importante tra macchinario e software. Ci ha creduto il professor Antonio Gozzi che con Virtual affianca Bertetta – l’amministratore delegato – in questa avventura imprenditoriale che inizialmente ha visto la partecipazione del geometra Gianluca Leonelli.
L’esordio durante i lavori allo stadio dell’Entella e poi tanto impegno per far conoscere a tutti le potenzialità di uno strumento che cambia prospettive e metodi consolidati: “Dalla precisa conoscenza dello stato dei luoghi, deriva una buona progettazione – afferma Bertetta – C’è voluta tenacia per convincere i più scettici, ma oggi in molti stanno capendo l’importanza e l’aiuto che fornisce. Il laser scanner è una manna dal cielo, soprattutto per tutte quelle forme impossibili da rilevare come gli scafi di una nave o le guglie di una chiesa. Utilizzarlo è semplice, la differenza la fa l’operatore nel capire come e cosa rilevare”.
Lo strumento misura tutti gli oggetti attorno attraverso l’emissione di un fascio di luce laser, ovvero un segnale luminoso amplificato che ha la peculiarità di avere una frequenza molto stabile anche a grandi distanze e che viene emesso centinaia di migliaia di volte al secondo in ogni direzione.
Il risultato di uno scanning è un insieme numerosissimo di punti, chiamato ‘nuvola di punti’, che grazie alla sua densità rappresenta nel dettaglio l’oggetto rilevato. Grazie ai dati fotografici acquisiti si ottiene un modello virtuale totalmente fedele alla realtà.
Dal campo al computer, una base sicura su cui progettare e intervenire che, tradotto, significa risparmi e preventivi certi. Basti pensare alla chiesa che vuole dotarsi di un’illuminazione artistica: la ricostruzione in 3D permette di vedere l’effetto che fa senza prove sul campo, dispendiose in termini di tempo e denaro. Così è stato, per esempio, per l’Abbazia di Borzone, il cui rilievo è stato indispensabile nel successivo studio illuminotecnico in grado di valorizzare tutto il complesso. Tecnologia utilizzata anche nella ricostruzione di Notre Dame: lo studioso Andrew Tallon nel 2001 iniziò a scansionare la cattedrale parigina distrutta da un incendio nell’aprile scorso e oggi quei documenti sono i pilastri sui cui si appoggia la di ricostruzione.
Ma non solo: dalla ristrutturazione di una imbarcazione, alla fotografia precisa di una scena del crimine; dal monitoraggio di movimenti franosi, al più comune uso industriale: qui il laser scanner è perfetto per ridurre al minimo il fermo dell’impianto, per operare in spazi spesso ampi ed articolati, con macchinari in movimento e in assenza di documentazione tecnica aggiornata. L’industria è sicuramente uno dei settori dove si è vissuta una crescita nell’impiego e una maggiore evoluzione della tecnologia, visti i grandi vantaggi: in questo campo Progetto Digitale è riconosciuta come tra le più preparate.
Sconfinate opportunità di utilizzo. L’ultimo rilievo dell’azienda chiavarese, il più complicato, ha riguardato l’alveo del fiume Entella, e le aree golenali dello stesso, per tutta la sua percorrenza nel Comune di Carasco. Adesso Progetto Digitale punta a crescere in termini di occupazione e formazione: “Un aspetto centrale nella nostra idea di partenza, insegnare ai giovani chiavaresi questa tecnologia per non vederli emigrare da altre parti in cerca di lavoro”. Nel perfetto spirito di Wylab.
DANIELE RONCAGLIOLO