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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

A S. Margherita nasce il Premio Internazionale di Giornalismo, dedicato a quei cronisti che “ci guardano da fuori”. Lo promuove l’Associazione stampa estera

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di MATTEO MAINETTI

Due giorni di incontri e dibattiti per raccontare il lavoro dell’Associazione stampa estera, riflettere sull’evoluzione e sulle prospettive del giornalismo e del ruolo del corrispondente ma, soprattutto, per gettare le basi per l’istituzione di un riconoscimento di merito per i giornalisti esteri in Italia.

Si è chiusa con profitto la tavola rotonda organizzata dal Comune di Santa Margherita Ligure, che ha saputo mettere a frutto i rapporti creati post G20 con l’Associazione stampa estera in Italia, e che ha visto coinvolta ‘Piazza Levante’ in qualità di media partner: dal prossimo anno il comune ligure ospiterà il Primo Premio Internazionale di Giornalismo.

“Lo scopo è quello di recuperare una dimensione internazionale della città, anche dal punto di vista giornalistico. Fare insieme per raccontare il nostro territorio a 360 gradi”, spiega il sindaco Paolo Donadoni. “È stato un incontro preliminare, dal prossimo anno consolideremo questa iniziativa con un respiro su tutto il territorio. Selezioneremo alcuni giornalisti della stampa estera che hanno scritto di Liguria e verrà attribuito un premio all’articolo maggiormente significativo che ha saputo raccontare la realtà al di là delle apparenze”.

Realtà. È stata questa una delle parole ricorrenti nella due giorni sammargheritese. Per raccontare le cose come sono, e non come si vorrebbe che fossero, è necessario ascoltare e approfondire. Le nuove tecnologie, accelerando la comunicazione, hanno rimpicciolito il mondo, ma non tutto può essere descritto e catturato attraverso le mail, il telefono o la mediazione di uno schermo. Certe sfumature possono essere trasmesse soltanto se chi le racconta le ha vissute di persona. Ecco l’importanza di alzarsi dalle scrivanie e uscire dalle redazioni per incontrare le persone, camminare per le città, viverle. È questo il lavoro del corrispondente, un giornalista che trascorre anni in un Paese, che impara a conoscerlo piano piano. La presidente dell’Associazione stampa estera, Esma Cakir, descrive i corrispondenti come “gli occhi e le orecchie dall’Italia verso l’estero”.

È la stessa presidente a commentare con soddisfazione l’istituzione del premio: “Questo premio ha un forte significato per noi perché è il riconoscimento del grande lavoro che facciamo qui in Italia. Io mi occupo di politica e raccontare le vicende italiane, per noi giornalisti stranieri, è estremamente complesso. Ci sono repentini cambi di posizione da un giorno all’altro, ma è anche un grande laboratorio politico che suscita interesse all’estero. Quello che più apprezzo degli italiani è il legame che hanno con il loro paese, il forte rapporto con la sua storia e il rispetto per il proprio passato. Sono venuta in Italia per starci due anni e sono qui da venti”.

Filippo Paganini, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Liguria, si è soffermato sul ruolo fondamentale dei cronisti stranieri nel racconto del nostro paese: “Il contributo della stampa estera è molto importante, così come è importante il confronto tra noi giornalisti italiani e quelli esteri. Gli occhi di chi ci guarda da fuori sono occhi che, spesso, riescono a catturare cose che noi che ci siamo dentro non vediamo. Sottolineo il ruolo fondamentale dei media stranieri, ad esempio, nella promozione delle cinque terre come opportunità turistica”.

Santa Margherita Ligure vuole affermarsi come punto di riferimento del giornalismo di qualità. Una scommessa ambiziosa, ma altrettanto importante, che vede nell’istituzione del Premio Internazionale di giornalismo un ulteriore passo in avanti dopo la proficua collaborazione con l’Ordine Giornalisti della Liguria nella lotta contro le fake news.

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