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Giovedì 11 settembre 2025 - Numero 391

Pesistica Chiavari, Lorenzo Parma conquista il bronzo ai campionati italiani di Verona

Il giovane atleta ha la mentalità del campione. Si è presentato con un allenamento non ottimale ma non si è fatto smontare dai contrattempi
I Campionati Italiani Under 17 che si sono svolti a Verona
I Campionati Italiani Under 17 che si sono svolti a Verona
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di DANILO SANGUINETI

Forza e coraggio: quante società hanno usato questo binomio per etichettare l’impegno nella loro disciplina sportiva, una dichiarazione d’intenti, una professione di fede se preferite. In pochi casi è quanto realmente occorre a un atleta e il suo club per emergere, farsi strada in un mondo che richiede grandi sacrifici in cambio di pochissimi apprezzamenti, morali quanto materiali.

Un caso di scuola e sicuramente quello dei ragazzi della Pesistica Chiavari che si cimentano in uno sport duro quanto parco di soddisfazioni. L’uomo, anzi il ragazzo, considerata l’età media assai bassa del gruppo, di punta è senza alcun dubbio Lorenzo Parma, classe 2007, 16 anni appena compiuti, che nella sua ancora giovane carriera ha mostrato al meglio le caratteristiche sopra citate. Nato il 14 aprile 2007. Da sempre gareggia ‘sotto leva’ ossia confrontandosi con avversari più grandi. Anche se le categorie sono determinate dal peso, è chiaro che avere di fronte gente più esperta in uno sport nel quale la tecnica e la strategia fanno la differenza (la forza bruta serve ma molto meno di quanto si immagini) è un bell’handicap.

Sin da quando gareggiava negli Under 13 dava la paga a quelli che erano parecchio più alti. Negli Under diventò il migliore pesando 67 kg e sollevandone 166 (76 a strappo, 90 a slancio). Oggi è reduce dai campionati italiani Under 17, disputati a Verona alla fine del mese scorso. Il suo maestro e direttore tecnico della Pesistica Chiavari Fabio Cogorno parte dalle cifre per raccontare quella che è stata una vera e propria battaglia. “Lorenzo ha conquistato la medaglia di bronzo nella categoria al limite dei 67 kg, piazzandosi alle spalle di Gabriele La Barbera delle Fiamme Oro (in pratica un semi-professionista) e del friulano Emanuele Fogar. La gara di Lorenzo è stata sul filo della tensione. Sapeva di poter fare bene ma si è trovato di fronte concorrenti agguerriti. Nella prima prova, quella dello Strappo, i risultati degli altri erano più o meno simili ai suoi, si ballava attorno a due chili di differenza. E l’emozione era palpabile. Per Lorenzo una prima prova nulla, che secondo me era buona, ma le giurie a volte sono severissime, poi ha fatto 95 kg che teneva parecchi altri dietro ma di pochissimo ed era quarto nel parziale. Ci si giocava tutto nello slancio. Ed era un lavoro di strategia, decidere che misura fare e poi vedere se gli altri replicavano, se alzavano l’asticella o erano ‘intimoriti’. I primi due della classifica erano irraggiungibili ma alle sue spalle c’erano altri che potevano soffiargli il terzo posto e il podio. Ha alzato 125 ed ha chiuso il discorso”.

Poi incoraggiato dai commenti ‘captati’ dal tecnico della federazione che stava riprendendo le gare ha pensato di andare a prendere almeno l’argento. “Il commentatore diceva ‘ottima tecnica dell’atleta ligure, una presa e un movimento senza difetti’ ed allora abbiamo pensato di far vedere alla concorrenza di cosa era capace. Invece di salire di uno o due chili, ha chiesto i 130 kg. Che in allenamento aveva tirato su. In gara non ha replicato, lo ha forse tradito il pensiero che comunque era nei tre ed è subentrato un po’ di appagamento. Conservo la sensazione che Lorenzo abbia questa misura e un altro genere di medaglia, più pregiato, nelle sue possibilità. Perché, va rammentato ancora una volta, ha un anno meno di quelli che lo hanno preceduto e di diversi di quello che ha già sconfitto. Il prossimo anno, il terzo nella categoria, potrebbe essere quello giusto”.

Parma ha la mentalità del campione. Si è presentato agli italiani con un allenamento non ottimale ma non si è fatto smontare dai contrattempi. “Per venti giorni, quelli decisivi, ha lavorato a metà servizio: gli è venuta un’infiammazione strana in un muscolo della mano e per questo motivo non riusciva a stringere il peso con la giusta tecnica. In sintesi non poteva ‘fare la cravatta’ intorno al bilanciere, benissimo”. La cravatta? “In pratica il pollice va sotto la sbarra del bilanciere e le altre dita, indice, medio, anulare e mignolo si chiudono sopra il pollice, un blocco in modo che l’attrezzo non ti scivoli dalle mani”. Un modo di fare presa che cambia completamente se ci si dedica alla panca piana, ossia al sollevamento pesi fatto da sdraiati, tendendo in alto le braccia. Anche in questa specialità non olimpica la Pesistica Chiavari sta facendosi onore. “Sempre il mese scorso ad Albisola c’erano le qualificazioni per le finali di Coppa Italia. Daniele Fontanarossa, senior, con 160 kg, ed Omar Cogorno, junior, con 85 si sono ben piazzati”. Il campione e gli altri che si adeguano. Sulla pedana sei da solo eppure ci sono pochi sport come a Pesistica dove il gruppo conta, e conta parecchio.

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