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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Parco di Portofino, tornano vivi i confini allargati del Ministero. Ma Regione e Stato devono chiudere la battaglia legale e trovare un accordo bonario

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di ALBERTO BRUZZONE

Arriva un’altra puntata nell’annoso braccio di ferro tra Ministero dell’Ambiente e Regione Liguria in merito all’istituzione del Parco Nazionale di Portofino e, soprattutto, in merito ai suoi confini. Nei giorni scorsi, una nuova sentenza in appello del Consiglio di Stato ha rimandato al Tar della Liguria la battaglia legale sul futuro dell’area protetta, confermando l’accoglimento della tesi del Ministero dell’Ambiente sulle carenze di contraddittorio in primo grado riguardo al coinvolgimento dei membri del comitato di gestione.

La conferma che il procedimento giudiziario sia da rifare in primo grado viene evidenziata dalla sentenza sul ricorso al Consiglio di Stato presentato dall’associazione internazionale ambientalista ‘Amici del Monte di Portofino’ insieme a Verdi Ambiente e Società (Vas), con cui si ribadisce l’annullamento della sentenza del Tar della Liguria del 22 marzo 2022 che aveva bocciato la delimitazione provvisoria del Parco Nazionale di Portofino e le misure provvisorie di salvaguardia previste dal decreto ministeriale del 6 agosto 2021. Il Consiglio di Stato ha quindi rinviato gli atti al Tar della Liguria per una nuova pronuncia sulla battaglia legale riguardante i confini provvisori per l’istituzione del nuovo Parco Nazionale di Portofino. Attualmente il Parco di Portofino è area protetta regionale.

Che cosa significa tutto questo, in soldoni? Significa che tornano ‘vivi’ i confini del Parco Nazionale di Portofino come li avevano definiti l’allora ministro Roberto Cingolani e l’Ispra, ovvero l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale: undici comuni al suo interno, cioè Recco, Avegno, Uscio, Camogli, Santa Margherita, Portofino, Zoagli, Chiavari, Tribogna, Cicagna e Coreglia, per un totale di 5363 ettari.

Punto a favore del Ministero, insomma, ma la Regione non ci sta e l’assessore Alessandro Piana afferma: “Con tutte le sentenze depositate, a questo punto, si può sostenere che tornano efficaci gli effetti dei due decreti Cingolani, quello di perimetrazione del Parco Nazionale e quello di costituzione del comitato provvisorio di gestione tenuto conto che il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar della Liguria, che, a sua volta, aveva annullato i due atti ministeriali. Ora, applicando alla lettera le sentenze del Consiglio di Stato, si dovrà integrare il contraddittorio davanti al Tar Liguria nei confronti di tutti i componenti del comitato di gestione provvisorio del Parco Nazionale con un nuovo ricorso al Tar sempre della Liguria. Questo nelle more di valutazioni processuali e di merito o dell’intesa tra Regione e Ministero sull’estensione territoriale del Parco Nazionale”.

Ebbene, ci saranno finalmente queste intese tra Regione Liguria e Ministero dell’Ambiente? Se la soluzione a undici comuni pare eccessiva in un senso, quella a tre comuni pare eccessiva nell’altro, ed ecco tornare attuale l’ipotesi della perimetrazione a sette comuni, già lanciata dall’ex direttore del Parco di Portofino, Alberto Girani, e ripresa dalle associazioni ambientaliste.

A parlarne è anche Roberto Costa, presidente di Federparchi Liguria: “Da molto, troppo tempo ormai le vicende relative alla costituzione del Parco Nazionale di Portofino sono state lasciate alla gestione della magistratura, che viene chiamata a compiti che dovrebbero essere nelle mani delle istituzioni (Stato, Regione, Comuni). Federparchi sostiene, fin da quando la proposta è stata presentata, che l’istituzione del Parco Nazionale di Portofino rappresenti un vantaggio, per visibilità e risorse”.

Secondo Costa, “senza andare lontano, basta portare ad esempio il caso delle Cinque Terre, dove la presenza del Parco Nazionale nel corso degli anni ha consentito, accanto al primario compito istituzionale di conservazione dell’ambiente e dei valori paesaggistici, anche una miriade di attività a vantaggio dei comuni e di tutta la comunità, grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Ambiente. Federparchi ritiene che, di fatto costrette dalla sentenza del Consiglio di Stato, tutte le istituzioni interessate debbano ora cogliere l’opportunità di sedersi attorno a un tavolo per trovare una soluzione accettata da tutti”.

Proprio Federparchi aveva sostenuto l’ipotesi, individuata da Anci Liguria, “che prevedeva un parco con sette comuni, quelli che erano favorevoli al Parco Nazionale, lasciando fuori quei comuni che non lo volevano. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ripristina di fatto i confini del parco a undici comuni, ancora di più riteniamo che quella del parco a sette comuni possa rappresentare la soluzione più equa e sensata”.

Dello stesso parere anche il consigliere regionale del Partito Democratico, Luca Garibaldi: “Il Parco Nazionale di Portofino riparte dai confini indicati dal Ministero e torna attivo il comitato provvisorio di gestione. Le sentenze del Consiglio di Stato hanno riaperto la discussione e ora bisogna mettersi in moto per arrivare alla costituzione definitiva del Parco Nazionale, compresi i confini finali. Sono due i primi passi da fare: da un lato attivarsi affinché il comitato provvisorio di gestione abbia le risorse e il supporto necessario per farsi carico del lavoro amministrativo che comporta il ‘riavvio’ del Parco Nazionale come previsto dal ministro Cingolani nel primo decreto ministeriale; dall’altro la Regione deve accantonare la strada dello scontro perenne nelle aule di tribunale e lavorare attivamente per un’intesa definitiva, a partire dai sette comuni (Portofino, Camogli, Santa Margherita, Rapallo, Coreglia, Zoagli e Chiavari) che da tempo hanno dichiarato la propria disponibilità a far parte della nuova area protetta. Un percorso al quale potrebbero aggiungersi altre realtà che scelgono di diventare parte integrante del nuovo Parco di Portofino”. La soluzione mediana pare la più indicata, anche per mettere fine a uno scontro che dura ormai da troppo tempo.

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