di ALESSANDRA FONTANA
Chi fa il pendolare dalle valli alla costa conosce benissimo il problema delle strade dell’entroterra. Oltre alle curve, semafori e frane accompagnano gli automobilisti lungo il percorso. In questi anni l’entroterra ha cercato di puntare sul turismo ma i problemi di viabilità hanno spesso scoraggiato gli avventori.
Ora, almeno per quanto riguarda la statale 586 della Val d’Aveto, sembra poter cominciare una nuova era. È infatti al via un progetto di riqualificazione del valore complessivo di oltre 29 milioni di euro per la strada nel tratto tra Carasco e Santo Stefano d’Aveto.
A darne notizia il viceministro al Mit, Edoardo Rixi, che ha spiegato che il progetto è articolato in 31 interventi. I lavori di ripristino del cedimento della carreggiata al km 65+100, in località Carasco, sono stati completati il 21 febbraio 2025, consentendo il ripristino della circolazione a doppio senso di marcia. Analoghi interventi sono stati ultimati anche a Rezzoaglio (al chilometro 30) e Borzonasca (al 42 chilometro).
Ma al di là degli obiettivi raggiunti, sono attualmente in corso ulteriori opere, tra cui il consolidamento del corpo stradale a Borzonasca (km 56), il consolidamento di un ponte al km 46 – con ultimazione prevista entro la fine dell’anno – e la messa in sicurezza del piano viabile tra i km 41 e 60. Sono inoltre già programmati e in fase di progettazione sette interventi, per un importo complessivo di circa 12 milioni di euro, che riguarderanno principalmente il risanamento di ponti e viadotti, il consolidamento del corpo stradale e il ripristino della pavimentazione.
“La Val d’Aveto merita strade sicure e moderne, in grado di garantire collegamenti rapidi e affidabili tutto l’anno – ha sottolineato Rixi – Con questi interventi non solo risolviamo criticità storiche, ma investiamo sul futuro del territorio, sostenendo le comunità locali e le attività economiche che vi operano. Il nostro impegno è assicurare manutenzioni costanti e una viabilità all’altezza delle esigenze di cittadini e imprese”. In questi anni le parole sono state tante e i fatti sono arrivati ma sempre tanto lentamente rispetto alle esigenze dei cittadini.