Riprendono le iniziative di Officina Lavagnese rivolte alla cittadinanza. Sabato 17 dicembre, alle ore 17, presso il Circolo Pd ‘Massimo Boggiano’, si terrà l’evento ‘Il sogno di una cosa: Pasolini, intellettuale militante’.
Il relatore sarà il professor Daniele Lazzarin e coordineranno Aurora Pittau e Guido Stefani. “La scelta della figura di Pier Paolo Pasolini non è casuale. Si tratta di un autore attualissimo per il suo vissuto e per il suo impegno”, spiegano dall’associazione.
‘Il sogno di una cosa’ è la prima esperienza narrativa di Pasolini. Scritto tra il 1949 e il 1950, fu in realtà pubblicato nel 1962. È quindi un libro scritto negli anni della giovinezza, allorché Pasolini rientrò in Friuli da Bologna per insegnare, ma pubblicato in un periodo particolarmente importante della produzione poetica e cinematografica di Pasolini. Si tratta degli anni di gioventù vissuti da Pasolini a Casarsa, segnati dalle vicende della guerra e del dopoguerra, fondamentali per la sua presa di coscienza della realtà popolare e per il conseguente impegno di rinnovamento reso attuale dal crollo del fascismo.
È l’inizio di un percorso che, dall’empatia per il mondo contadino della ‘piccola patria’ friulana, giungerà a un’analisi lucida e appassionata delle trasformazioni antropologiche dell’Italia del consumismo, fino a ricercare nel Terzo Mondo una perduta autenticità popolare. La sua libertà di giudizio, estranea a ogni compromesso, porterà Pasolini a una visione radicalmente pessimistica, ancorché profetica del futuro, ma degli anni giovanili rimane vivo in lui, e ancor oggi per noi, quel ‘sogno di una cosa’ che ‘il mondo ha da lungo tempo’.
Sono parole che introducono e danno il senso e il titolo al suo romanzo che dapprima si era chiamato ‘La meglio gioventù’, titolo poi passato alla raccolta di poesie in lingua friulana.
Ed è questo che ancor oggi ci coinvolge: la proposta di un impegno costante nella concretezza della quotidianità e nell’empatia con gli altri esseri viventi, evitando ogni mistificazione.
