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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Cinzia Noziglia e Luca Bellini protagonisti alle World Games Series di Arco Nudo e Canoa Polo. Per l’atleta di Zoagli medaglia d’oro, il chiavarese è quarto

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di DANILO SANGUINETI

È tempo di olimpiadi per gli sport non olimpici. Le World Games Series sono questo e tanto altro ancora. Sono l’occasione unica per i praticanti e i professionisti di discipline e di specialità che per diverse ragioni – la maggior parte delle quali non legate alla diffusione o alla popolarità di esse, bensì a più opinabili ragioni politico-economiche – non hanno diritto di cittadinanza tra le federazioni accettate dal Cio oppure sono specialità neglette negli sport che il pass per le rassegne a cinque cerchi l’hanno in qualche maniera ottenuto.

Del primo gruppo fa parte la Canoa Polo, che a differenza di canoe, kayak e skateboard, ogni tipo di tavola e barca, resta fuori dalle Olimpiadi. Della seconda specie fa parte invece l’Arco Nudo snobbato rispetto al fratello maggiore, ricurvo, pieno zeppo di accessori per la stabilizzazione e il puntamento che si fregia appunto dell’aggettivo olimpico.

A Birmingham – quella negli Usa non quella inglese – alla edizione 2022 delle World Series due atleti notissimi del Tigullio, stracarichi di medaglie e di vittorie, inseguivano il coronamento della loro carriera. Luca Bellini, capitano del team azzurro di Canoa Polo, e Cinzia Noziglia, alfiere del team azzurro di Arco Nudo. La zoagliese ha raggiunto l’obiettivo ed è oramai la numero uno indiscussa, il chiavarese ha invece fallito l’assalto a quella che doveva essere l’ultima vittoria, l’ultimo traguardo centrato prima di passare nei quadri tecnici.

Cinzia Noziglia, arrivata alla ribalta nazionale con la maglia degli Arcieri del Tigullio e oggi tesserata Fiamme Oro, ha fatto fuoco e fiamme sin dalle prove preliminari. Voleva bissare il successo di 5 anni fa. Nel round eliminatorio prima con 312 punti, ben diciannove in più della finlandese Anne Vljanen, mentre al terzo posto c’è la slovena Tina Gutman con 288. L’azzurra grazie al primo posto in qualifica accedeva alla semifinale e doveva affrontare solo lo show match con la finlandese Anne Viljanen, vincendolo 72-70. Nella semifinale si è trovata di fronte la svedese Lina Bjorklund: ha prevalso per un punto, in una gara tiratissima, 51-50. Il suo carattere e la sua volontà di ferro hanno deciso la finale contro la padrona di casa Christina Lyons. Nel confronto con la statunitense, Noziglia va sotto dopo le prime tre frecce, 12-10, poi però rimonta con il 13-13 del secondo e l’accelerata nei successivi due set, vinti 14-9 e 11-10 che valgono il definitivo 48-44. Oro e ingresso nell’Olimpo delle più forti di ogni tempo nella specialità.

Racconta con estrema semplicità il bis iridato: “Nel 2017 ero alla prima partecipazione a questa manifestazione così importante, ero già contenta di essere solo stata convocata. Vissi la vittoria come un’avventura spensierata. Questa volta è stato emotivamente più impegnativo perché nel frattempo ci sono state delle altre medaglie, quindi le aspettative erano più alte e questo rende tutto più difficile da gestire. La gara però è andata bene, ho tirato al meglio soprattutto nelle fasi finali mentre in qualifica non ero del tutto soddisfatta nonostante avessi chiuso al primo posto. C’era molto caldo e questa è stata una difficoltà in più da superare”. Tipico dei fuoriclasse venire fuori da ogni situazione con l’identica mentalità vincente.

Luca Bellini invece prende con grande fair play un quarto posto nel torneo di Canoa Polo Maschile dopo aver sfiorato in semifinale e finale di consolazione il podio. ‘LB9’: il suo numero e il suo marchio di abbigliamento sono quelli di uno dei più grandi giocatori di canoa polo di ogni tempo, reputazione forgiata in oltre due decadi di competizioni e successi al più alto livello. Nella sua ricchissima bacheca c’era un posto proprio per questa competizione, l’unica di prestigio internazionale che gli fosse sempre sfuggita.

A 39 anni e al quinto tentativo pensava che fosse arrivato il momento giusto. La squadra maschile si è fermata al quarto posto, Luca e altri due atleti della Pro Scogli Chiavari hanno dovuto accontentarsi della medaglia di cartone. Il sorteggio e un po’ di manovre tattiche hanno messo di fronte in semifinale le due squadre più forti.

Lo stesso Luca, capitano del team azzurro, ammette: “È stata la finale anticipata e noi non ce l’abbiamo fatta per un soffio”. 2-1 Germania e finale per il terzo posto contro la Spagna. Partita tiratissima decisa da una rete di Gordo a un secondo dalla sirena: 4-3. La medaglia d’oro va alla Germania che ha battuto per 6-1 la Francia.

Il commiato di Luca suona come un arrivederci, non un addio: “Credo che i World Games sia il più bello e il più difficile dei tornei internazionali perché l’unico che veda in lizza i migliori atleti e le squadre migliori, il livello è altissimo e per questo è bellissimo provare a vincerlo. Mi sento fortunato ad aver partecipato a tutte le edizioni (cinque) da quando la Canoa Polo vi è stata ammessa. Mi mancava solo la medaglia d’oro qui (5 anni fu argento dietro la Germania, ndr), avendo vinto tutti i tipi di medaglie in Europei e Mondiali. A proposito, ora vado a Saint Omer in Francia per i campionati iridati”.

L’ultimissimo urrà? “Potrebbe essere il mio ultimo anno, sarà in ogni caso una mia scelta. Sono nel team azzurro da più di 20 anni, continuo a sentirmi bene e penso di poter fare la mia parte ma credo che sia arrivato il momento di dare spazio ai ragazzi più giovani. Sono stato fortunato, ho vinto tutto, o quasi, e se dovessi lasciare lo farei senza rimpianti”. Anche perché è pronta per lui una sedia prestigiosa: dovrebbe diventare il nuovo coach dell’Italia. “Parlerò con la Federazione, vedremo, certo sarebbe una nuova ed eccitante sfida”. E davanti a una sfida ‘LB9’ mai si è tirato indietro.

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