di DANILO SANGUINETI
La traiettoria del tuffatore, immortalata nel dipinto di Paestum, è una linea perfetta, un arco della mente che non ha né può avere interruzione. È ancora oggi il migliore racconto di cosa accade nella testa e nel corpo del subacqueo, quando decide di lasciare il mondo emerso, di cambiare ‘dimensione’, andare là dove la luce è fioca, il rumore varia, il peso evapora e la percezione di ciò che ci circonda va rimodulata.
Portofino Divers regala tutto questo e molto di più. Bruno e Susanna, che hanno aperto quasi vent’anni fa il centro immersioni a Santa Margherita Ligure, hanno allestito un team di professionisti dal curriculum impeccabile e assunto una mission possible: garantire escursioni sotto (nel senso della riserva marina), sopra (nel senso di escursioni sulla vetta) e pure dentro (nel senso di camminate) l’area protetta del Monte di Portofino.
Fare impresa in modalità eco-sostenibile ripensando al rapporto con la natura in generale e con il mare in particolare. Convinti propugnatori di un nuovo modo di fare turismo, hanno a poco a poco allargato il raggio delle loro offerte contestualmente al numero di persone coinvolte. In più c’hanno messo l’inventiva, un tocco di originalità: la capacità di coniugare il diving cioè l’immersione subacquea con o senza l’aiuto di respiratori artificiali, alla gita e alle visite mirate nei vari luoghi di interesse che sorgono accanto all’area marina protetta del Promontorio di Portofino.
In estrema e ingiusta sintesi (perché le ‘combo’ proposte da Portofino Divers sono numerose e variegate): un subacqueo che si affida al centro sammargheritese dopo la o le immersioni non si limita a raccogliere la sua attrezzatura e se ne torna da dov’è venuto, ma va a esplorare quanto c’è di interessante (e ce n’è parecchio, ca va sans dire) intorno alla macchia d’acqua prescelta.
La Portofino Divers ha la base a un tiro di schioppo dal porto di Santa: le tre vetrine si affacciano sulla viuzza parallela alla Provinciale 227, intitolata a Jacopo Ruffini, che ospita i negozi e le attività più radicate, le botteghe ‘sammargheritesi inside’.
Più vetrine per più proposte perché Portofino Divers ha ‘figliato’ Agridiving Portofino: la matrice è la stessa, la filosofia d’intervento pure. Sono sufficienti pochi minuti passati con il ‘comandante del bastimento’, Ariodante Borelli – per tutti Bruno, età nascosta meglio che il tesoro di Barbanera, in mare e sotto di esso dal 1989, ecologista convinto – per capire che non siamo in presenza del solito istruttore svogliato per fanatici del nuoto pinnato.
“Non sarei ancora qui – ammette – se non ci credessi sino in fondo. Portofino Divers nasce nel 2002 dal desiderio dei fondatori, il sottoscritto e Susanna Lupino, di offrire servizi di qualità e di soddisfare le richieste del subacqueo più esigente, quello cioè che voleva immergersi nei siti più affascinanti dell’area marina protetta di Portofino e sui relitti della Liguria e provare una esperienza all-inclusive. Per farlo abbiamo scelto istruttori e guide di primo livello, persone qualificate, con patenti e diplomi concessi da diversi istituti certificati in diverse parti del mondo”.
Oggi oltre a Bruno e Susanna, co-fondatrice e ancora sua assistente, ci sono la giovanissima Gaia Spaccamonti, istruttrice e guida, e il ‘free lance’ Niccolò Crespi, istruttore e skipper della barca appoggio. Tutti e quattro sono membri GUE, ossia Global Underwater Explorers. Bruno è diventato istruttore ricreativo nel 1997, istruttore tecnico nel 2000. Proprietario e manager di Portofino Divers, ne ha fatto anche un centro di sviluppo istruttori GUE. Quando non insegna o porta in giro i turisti, è profondamente coinvolto in progetti di conservazione e scientifici nella zona mesofotica (crepuscolare) mediterranea, la fascia sommersa tra i 60 e i 120 metri di profondità).
“L’importante è che crediamo in quello che facciamo. Questa è, secondo me, la differenza. Il nostro è un team di subacquei motivati e sostenitori delle pratiche per lo svolgimento più sicuro e più efficiente dell’attività subacquea per un maggior divertimento in immersione, tutti i membri del nostro staff non si dedicano esclusivamente all’insegnamento e alle immersioni guidate, ma sono costantemente coinvolti in progetti scientifici per l’esplorazione e la conservazione del Mar Mediterraneo. Questa è la filosofia del GUE”.
Una mentalità che ha preso sempre più piede e che ha fatto la fortuna di Portofino Divers. “Allo stesso tempo, ci abbiamo messo tanta passione e tanta dedizione, cosa che ci ha fruttato l’apprezzamento di centinaia di clienti provenienti da ogni parte del mondo”.
Perché Portofino Divers è cosmopolita. La denominazione inglese non è una patina di contemporaneità, è una necessità. “Noi lavoriamo solo, e sottolineo solo, con turisti. A quanto mi risulta, dopo 19 anni di centro, i liguri sono interessati zero virgola zero a un’esperienza di questo genere. Abbiamo avuto visitatori e clienti di ogni continente, negli anni abbiamo ospitato turisti americani, australiani, cinesi, russi. Il resto dei nostri incassi è sostenuto da lombardi, piemontesi, toscani, emiliani”.
Il che fa sospettare che nell’ultimo anno e mezzo siano stati dolori. “Beh, nella prima fase dell’emergenza Covid, diciamo sino a maggio 2020 è stato buio pesto. Ci siamo un po’ ripresi con l’estate naturalmente, il che non ha impedito di chiudere l’anno con un meno 50% di fatturato. Abbiamo resistito e speriamo che la nuova fase con aperture e permessi ci permetta la risalita”.
Che per un sub è importante quanto e più della discesa… “In questi anni abbiamo dovuto abbandonare qualche progetto, tipo il Diving Inn, ossia l’acquisizione e la gestione di appartamenti vacanze da offrire in un pacchetto residenza-esperienza ai nostri clienti. Non potevamo più permetterci l’affitto degli immobili. Abbiamo però chiuso una serie di accordi e continuiamo a proporre Agridiving”.
Che è una versione in salsa verde-blu, mare-monti, del pacchetto tutto compreso. Spiega Bruno: “AgriDiving è un’idea venuta al sottoscritto e Susanna. Offre ai propri ospiti un’avventura esclusiva tra terra e mare unica nel suo genere: trascorrere uno o più giorni immersi nella rigogliosa natura della Riserva Marina e Terrestre del Promontorio di Portofino, lontano da ogni tipo di inquinamento ambientale, in compagnia di un piccolo gruppo di amici con i quali condividere la passione per le immersioni subacquee e il desiderio di ritrovare e rafforzare il contatto con la natura e l’ambiente”.
Un esempio? “Il pacchetto Basic. Primo giorno, nel primo pomeriggio ritrovo presso la nostra base operativa, a Santa Margherita, si prepara l’attrezzatura, dalle 15 alle 18 due immersioni, a seconda della stagione. Rientro a Santa, doccia, aperitivo e cena al ‘Molino’”.
Questa dimora è raggiungibile solo a piedi, dista circa 20 minuti di cammino dal borgo di S. Fruttuoso, oppure un paio d’ore dalle località limitrofe di Portofino e Camogli. A conduzione familiare, può ospitare solo una decina di persone per notte suddivise in tre camere molto accoglienti. La prima colazione viene servita a picco sul mare ed è possibile cenare all’aperto o nella rustica sala da pranzo con forno a legna dove degustare la tipica cucina ligure, che comprende varietà di zuppe, torte di verdura, pasta e pane fatti in casa e conserve, il tutto preparato dai proprietari con ingredienti locali e genuini che loro stessi coltivano nell’orto adiacente al mulino.
“Il giorno seguente alle 9 dopo la colazione al ‘Molino’ si torna a Santa e con il nostro battello si torna a immergersi sino al pomeriggio nell’area marina”. Verrebbe voglia di salire immediatamente sul battello, anch’esso targato Portofino Divers. “Lo abbiamo voluto sicuro, comodo, veloce. Il mezzo nautico appositamente studiato per garantire il massimo comfort ai subacquei più esigenti. Veloce e stabile, dispone di comodi spazi per una facile vestizione e altrettanti agevoli movimenti a bordo. Sebbene la barca sia stata costruita e certificata per trasportare oltre 20 subacquei equipaggiati, la nostra filosofia è di limitare a 10 il numero massimo di subacquei per escursione al fine di garantire il massimo comfort e più sicurezza a tutti i partecipanti. E con le regole di prevenzione Covid naturalmente abbiamo ancora ridotto la capienza”.
Unica obiezione: bello, tutto molto bello ma per pochi, dato che stare là sotto non è cosa per chiunque. “Le immersioni con bombole richiedono allenamento ed esperienza. Noi però facciamo corsi per imparare, provare e provarsi. E per chi non ce la fa o non se la sente, non c’è l’obbligo di scendere in profondità. Si sceglie lo snorkeling, il nuotare con maschera e tubicino che permette di respirare galleggiando. Ve lo garantisco: basta stare un centimetro sotto il pelo dell’acqua e la sensazione di immersione, anche se non profonda, sarà totale”. Da lì veniamo, lì è bello ogni tanto tornare. Pesce un po’ goffo, ma in armonia, che pinneggia tra compagni espressivi sebbene silenti. Cosa chiedere di meglio?