di DANILO SANGUINETI
Quelli che oggigiorno indossano un pastrano e un tricorno possono appartenere a due categorie: i matti tipo barzelletta da Settimana Enigmistica oppure sono modellisti, appassionati di miniature e riproduzioni scrupolose in scale impeccabili di veicoli terrestri, marini, aerei, edifici, persone e nei casi più esaltanti (o preoccupanti, dipende da che angolazione si guarda) siti e raduni di personaggi spesso con intenzioni bellicose, in una parola battaglie e operazioni guerresche.
L’appassionato di ricostruzioni storiche come il costruttore di marchingegni che si rispetti non gioca, non fa finta, si immerge usando la stessa sospensione dell’incredulità richiesta a uno spettatore di un’opera, di un film di un fumetto. Affianca Napoleone e abbraccia con il suo sguardo d’aquila in versione sintetizzata ma fedele, spesso maniacalmente esatta, le colline di Waterloo o la piana di Marengo, e se è vero che alla fine si toglie gli stivali e si rimette le pantofole è altrettanto vero che per un’ora (quando va male) esce dalla noiosa realtà del 2021 e fa un volo lungo di duecento anni, magari cambia la storia. Anche quella con la esse minuscola.
A questo tipo di impallinati si rivolge con impeccabile professionalità e affettuosa complicità il negozio che sorge in piazza Innocenzo IV a Lavagna, Model Art. Il range dei clienti è ampio, la tipologia degli avventori è sorprendente. A dirla tutta anche la proprietà è fuori dei canoni. Ad accoglierti, dietro il bancone del fornitissimo negozio non trovi un occhialuto travet del traforo, c’è una sorridente signora. Sembra appena uscita dal programma ‘Cortesie per gli ospiti’.
Che ci fa a capo di una delle ultime aree protette del machismo Giovanna Dionici? “Seguo la mia passione. E non mi sono mai sentita fuori-posto nel regno appartato del modellismo, anzi. Lo aprii nel 2003, quando c’erano diversi negozi di modellismo e giocattoli in città e parecchi nel Tigullio. Oggi, 18 anni dopo, il mio è l’unico nel territorio che va tra Genova e Massa. Siamo una specie di riserva indiana e che a gestirlo sia una donna o un uomo fa poca differenza”.
I mutamenti sono stati sensibili e travolgenti senza che questo abbia gettato nello sconforto Giovanna (che però gli amici chiamano Mirella). “Non mi sento l’ultima dei Mohicani, l’importante è aver capito che i tempi stavano cambiando e che sia riuscita ad adeguarmi ad essi”.
E in questo la maggior duttilità femminile ha aiutato. “Non lo so. Onestamente noi modellisti non ragioniamo, certo su dieci dei miei clienti otto sono maschi, ma vi assicuro che i due che indossano la gonna sono competenti e valenti quanto i colleghi. Cambia forse la specializzazione: il genere dinamico, ossia i modelli che si muovono per mezzo di marchingegni motorizzati, va forte tra gli uomini, nel genere statico, ossia la miniaturizzazione di persone e cose, c’è una intera branca, quella della riproduzione di case, palazzi, sezione di architettura dove le ragazze hanno il sopravvento”.
Perché il negozio di piazza Innocenzo è la meta di persone che prendono molto seriamente il loro hobby, lo spazio per gli estemporanei è limitato. Sempre avendo ben presente la poesia di Aldo Palazzeschi: ‘Lasciatemi Divertire’, lasciateci tornare bambini oppure permetterci di dare ai bambini un modo intelligente per passare il tempo, qualcosa di più tangibile di uno schermo fosforescente, qualcosa di meno nevrotico della consultazione compulsiva delle pagine dei social. Più che la distinzione di genere sono le fasce di età a segmentare i collezionisti-modellisti-giocatori che si rivolgono a Mirella-Giovanna. “Model Art garantisce un vasto assortimento di accessori e legnami per il modellismo navale (imbarcazioni e velieri in legno). Abbiamo i Radiocomandati: Auto-aerei -elicotteri-droni ecc. Batterie e pacchi batteria. Materiali per il modellismo in generale. Resine e accessori. Modelli da collezionare (aerei-auto-moto-navi ecc.). Colori, colle, attrezzistica. Aquiloni. Puzzle normali e 3D. Modellismo ferroviario. Accessori per modellismo ferroviario. Materiali per realizzare plastici. Kit di montaggio di aerei-navi-carri armati, ecc.”.
E non è finita qui. Si va oltre il modellismo. “A disposizione tanto materiale di Giocoleria: frisbee, boomerang, yo-yo, aerei per il volo libero, lanterne volanti, lanterne da appendere, girelle, palloncini normali e luminosi, vasto assortimento di bolle di sapone”. Il paese della cuccagna per chi non ha intenzione di crescere come per chi non ha alcuna fretta di crescere. “Ancora una volta la specialità scelta è determinata dall’età. Ho gli studenti di architettura dell’Istituto d’arte che comprano per se stessi e per i colleghi di Genova. Le ricostruzioni al computer non bastano, i docenti vogliono che tocchino con mano la costruzione, sia pure in sedicesimo, da loro pensata e disegnata”. E all’altra parte della riva. “Ci sono attempati signori che costruiscono complicatissimi modelli ultra accessoriati di velieri storici, qui l’età sale mentre la passione è più o meno la stessa. Anche i ragazzi sono contenti di riappropriarsi della manualità”.
Model Art pare cavalcare con discreta agilità il cambiamento. Giovanna Mirella si è adeguata. “Il segreto è stato non fare la guerra, non bandire l’informatica, anzi sfruttare i grandi siti di e-commerce per sopravvivere. Ho tralasciato Amazon che impone condizioni economiche non vantaggiose per il mio settore, mi sono appoggiata a eBay all’inizio e adesso lavoro molto con Subito, la piazza commerciale virtuale di maggior successo soprattutto tra i giovani. Grazie alla vendita su Internet resto in contatto con gli acquirenti più distanti e vado a scovare nuovi clienti”.
In questo modo anche i mesi della pandemia sono stati messi alle spalle senza danni. “Sarei bugiarda se dicessi che sono tra i commercianti danneggiati dai lockdown. Al contrario, il giro di affari, soprattutto l’anno scorso, è cresciuto: perché avendo meno distrazioni esterne, il modellismo e i giochi da tavolo erano un’alternativa considerata valida alla tv e al pc”.
Il tocco di Mirella, che cura il negozio con lo stesso affetto che si riserva a una persona. “Nel tempo è diventato una parte di me, e con molti che mi vengono a far visita c’è amicizia e rispetto”. Il post che ha appena pubblicato sulla pagina Facebook per segnalare la conclusione di un’altra settimana di vendite è eloquente: “La chiusura cassa è fatta, chiuse anche le serrande delle vetrine, e voilà la settimana è conclusa. Uno sguardo agli articoli nuovi messi in vetrina, e qualche foto a luci spente prima di chiudere l’ultima serranda e uscire. Buon fine settimana”.
Negli anni Sessanta si urlava ‘Peace and love, Make love not war’. Con gli articoli di Model Art si fa la guerra (incruenta) con amore. I modellisti sono così, magari pochi, sicuramente buoni. E per favore si astengano sociologi d’accatto e psicologi da salotto televisivo: dietro a questa passione non ci sono latenti pulsioni distruttive, vietato ricorrere al trito stigma dei videogame che sarebbero propedeutici ai comportamenti violenti ignorando i meccanismi della sublimazione. Niente ‘Bowling a Columbine’, qui c’è ‘Modelling a Lavagna’. L’unico sangue è quello sparso usando maldestramente un seghetto o un taglierino, l’unico pianto è quello causato da uno spruzzo di colla vinilica. Il modellismo è una sana valvola di sfogo. Magari lo avessero scelto i tanti Piccoli Cesari e i Dottor Stranamore del secolo scorso.