di ALESSANDRA FONTANA
E anche i primi otto mesi del 2024 si concluderanno senza vedere la riapertura della Miniera di Gambatesa. Un calvario senza fine per il Parco dell’Aveto e per la Val Graveglia. Dopo la chiusura avvenuta ormai nel lontano 2020, la procedura di gara per affidare il sito è stata curata dalla Stazione Appaltante Unica Regionale per conto dell’Ente Parco.
L’offerta è arrivata ma non è così automatico procedere con l’affidamento (o con il rifiuto): è stata infatti nominata la commissione che dovrà valutare l’offerta ma in tutto il 2024 non si è ancora mosso nulla. “Sulla riapertura della Miniera di Gambatesa è ancora tutto fermo: la Regione non riesce neppure a far valere gli investimenti stanziati. La Val Graveglia e tutto il comprensorio del Tigullio attendono la riapertura di una attrazione economica e turistica come il Museo di Gambatesa da tanti, troppi anni, durante i quali si sono sempre susseguite date sempre smentite dai fatti” aveva tuonato Luca Garibaldi lo scorso anno in consiglio regionale.
I mesi però si sono accumulati e ora il Parco, presieduto da Tatiana Ostiensi, ha deciso di correre ai ripari. Le condizioni della miniera infatti sono peggiorate a causa delle condizioni meteo, il Parco ha scelto di avvalersi di una consulenza legale come si legge sull’albo pretorio: “Richiamato altresì il mandato ricevuto dal CDA del Parco in data 28 giugno circa l’opportunità di procedere ad informativa nei confronti della SUAR (la Stazione Appaltante Unica Regionale) circa le attuali condizioni della Miniera, in particolare a seguito di eventi meteo avversi straordinari e della necessità di interventi per la messa in sicurezza del complesso di particolare gravosità ed onerosità, con esigenze di spesa non presenti nel bilancio del Parco” , l’ente ha deciso di rivolgersi allo studio BG&A di Genova. L’unica offerta pervenuta è stata quella di Luigi Pessagno nel settembre 2022.
La Miniera di Gambatesa è una vera e propria ricchezza per l’entroterra dal punto di vista turistico, si trova a quota 550 metri in uno splendido anfiteatro di montagne nell’area del Parco dell’Aveto. Il sito oggi conta un reticolo di gallerie di quasi 25 chilometri complessivi, suddivisi in sette livelli principali e numerosi sottolivelli, tra loro comunicanti per mezzo di rimonte e discenderie, pozzi e fornelli. Una tappa d’obbligo per le famiglie che visitano il nostro entroterra. La miniera nel 2001 è diventata un museo e da allora, come già ricordato, ha affrontato diverse difficoltà, fino ad arrivare alle ultime: il museo, che è di proprietà del Parco dell’Aveto, era gestito dalla Ski Mine di Bergamo e prima dell’inizio della pandemia le visite e gli eventi hanno invaso Gambatesa. Durante i primi mesi di chiusura sono anche state ristrutturate, per aprirle al pubblico, nuove parti della miniera ma i cancelli non sono più stati riaperti e il trenino che tanto ha fatto sorridere grandi e piccini, è rimasto tragicamente immobile.