di DANILO SANGUINETI
La pallacanestro, che forse segna il passo in Riviera, trova nuove opportunità e insperati successi tra le montagne dell’Appennino ligure. Il torneo Tre contro tre di basket inserito nel programma della recente edizione delle Mini Olimpiadi di Santo Stefano d’Aveto è stato partecipatissimo e ha ottenuto un livello di soddisfazione e di risultati tecnici tali da sorprendere gli stessi organizzatori.
Era un torneo ospitato in un contesto più ampio e di gran successo: una vera e propria kermesse ludico-sportiva che con il passare degli anni e il migliorare del programma edizione dopo edizione, è diventato un appuntamento imprescindibile nell’estate non solo avetana. Il principale evento agostano a Santo Stefano d’Aveto è cosa ben diversa dal primo timido esperimento datato 1994.
Oggi copre tantissime discipline e giochi che incontrano il favore dei turisti, dei residenti e addirittura attira persone che arrivano da altre zone della Liguria appositamente per prendervi parte. Nessun limite neppure di età da tre a novantanove anni, c’è spazio e una chance per tutti.
Il torneo di basket Tre contro Tre, in particolare, ha superato ogni più rosea aspettativa: la competizione sabato 12 agosto ha richiamato nuovamente atleti appassionati da tutta la Liguria, ben trentotto, in un torneo aperto a tutte le età, ma che ha visto ben figurare anche qualche giocatore di ‘categoria’ superiore.
La formula del sorteggio giallo per le eliminatorie, costituite da sei partite, ha permesso che tutti potessero divertirsi, impedendo ai più deboli di uscire al primo scivolone. In questo modo infatti anche i cestisti meno talentuosi ed esperti, o un po’ troppo giovani o in là con gli anni – il torneo era aperto dai 13-14 anni in su – hanno potuto giocare con compagni più preparati, e avere una chance per mettersi in mostra.
Spiegano gli organizzatori: “Le compagini venivano infatti cambiate di partita in partita in base al caso. Chiaro che la sorte ha prodotto solo raramente scontri sbilanciati, dove formazioni ‘super’ affrontavano un roaster di rookie. Generalmente ci sono stati match equilibrati”.
Le partite erano agli undici punti, ed erano auto arbitrate. La correttezza ha regnato sovrana, così come lo spirito decoubertiano che caratterizza spesso tali rassegne estive. Semifinali e finali invece decise ai 15 punti.
La competizione è stata organizzata dal Comune di Santo Stefano d’Aveto sul campo dei giardini pubblici, accanto ai campi da tennis e al bocciodromo con la supervisione di un esperto del calibro di Alessandro Giacobbe, allenatore dell’Ardita Basket di Genova Nervi.
Finito il round giallo, i migliori 22 scelti in base al personal score vittorie-sconfitte hanno avuto accesso ai quarti di finale. Per determinare gli ultimi due qualificati è stato applicato un ulteriore correttivo ai capricci delle sorte. Tra i primi 22 c’è stato sicuramente qualcuno che ha sfruttato il continuo favore del sorteggio, finendo per accumulare punti solo per essere costantemente inserito nei team più forti.
“Allora si è deciso di selezionare tra coloro che avevano almeno ottenuto due vittorie quelli che riuscivano a siglare la più alta percentuale di tiri liberi su cinque tentativi dalla lunetta”. Nella fattispecie niente fortuna, solo una mano ‘calda’.
Una volta definiti gli otto team, un ultimo sorteggio ha definito le formazioni che dai quarti in avanti si sono disputate la gloria della vittoria e i gustosi premi enogastronomici offerti da ristoratori ed empori locali per i componenti dei primi quattro team classificati. Tutti soddisfatti dunque per una kermesse che ha fatto segnare il numero record di 410 partecipanti. Da segnalare che gli organizzatori hanno voluto attribuire come sempre il Premio Fair Play al partecipante che si è più distinto per correttezza e generosità: ha vinto Angela Berruti.