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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Mezzanego, addio al voltino tra le polemiche. Secondo i cittadini esistevano anche delle soluzioni alternative

La strada 586 per la Val d’Aveto potrebbe finalmente allagarsi in quel punto garantendo sicurezza e visibilità agli automobilisti che vi transitano. Ma non tutti sono favorevoli
Il voltino di Mezzanego dovrebbe essere demolito prossimamente
Il voltino di Mezzanego dovrebbe essere demolito prossimamente
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di ALESSANDRA FONTANA

Addio al voltino simbolo di Mezzanego? La direzione sembra ormai tracciata e irreversibile, è stato trovato l’accordo per la demolizione con Anas che si accollerà le spese. La strada 586 per la Val d’Aveto potrebbe finalmente allagarsi in quel punto garantendo sicurezza e visibilità agli automobilisti che vi transitano. Una buona notizia? Non proprio, o almeno non per Fabrizio Brignole: “Il gruppo Insieme per Mezzanego di cui sono capogruppo è l’unico ad aver approcciato il problema in ottica pubblica, dimostrando con una progettualità alternativa di poter proficuamente coniugare vantaggi per tutti i cittadini”.

Infatti subito dopo il crollo della scorsa estate, Brignole anche da queste colonne aveva proposto un bypass nella corte del Castello Rocca. I benefici sarebbero diversi: “Una circolazione più fluida e sicura, sdoppiando i sensi di circolazione nei due sensi di marcia, costi di realizzazione inferiori e lavori in gran parte realizzabili senza interruzione del traffico veicolare e disagio per gli automobilisti delle Valli”. Ma soprattutto, che è l’aspetto che sta a cuore a molti cittadini: “La conservazione in toto del Castello, della sua unicità e la ristrutturazione dell’immobile che da oltre un secolo è il simbolo di Mezzanego ritratto in molte cartoline e calendari storici”.

Brignole nella sua tesi sottolinea che i finanziamenti concessi ai privati per la ristrutturazione di immobili di interesse storico, e agli enti pubblici per la conservazione degli Antichi Borghi permetterebbero di operare più facilmente il ripristino della bellezza del luogo, trasformandolo addirittura nel fulcro di turismo e rievocazioni storiche collegate. “Le foto storiche del Castello in tutta la sua bellezza dimostrano che ripristinare sarebbe la migliore delle immagini del nostro territorio”.

Anas però non ha mai risposto alle istanze di Insieme per Mezzanego: “Non ha mai argomentato circa le motivazioni di tale scelta, lo stesso dicasi per tutte le altre Istituzioni”.

A rendere ancora più particolare la vicenda i due studi di fattibilità che Anas ha realizzato a marzo del 2023, ben prima dell’episodio estivo di distacco di intonaco. “In entrambi si prefigurano soluzioni che evitano l’abbattimento, ma si ipotizzano ampi bypass di difficile e costosissima realizzazione, uno dei quali con ingresso proprio in fregio del Castello come da noi proposto, ma che necessita di un viadotto. Queste soluzioni avrebbero aggirato anche il ponte che sorge vicino al Castello, mantenendo inalterato il problema della circolazione veicolare nell’abitato di Borgonovo. Con il semplice bypass da noi proposto si potrebbe lavorare anche in fregio al ponte sul torrente Magliana operando al contempo un suo rafforzamento. È evidente ad ognuno che lo percorra come lo stesso versi da tempo in uno stato manutentivo non ottimale cui il nostro progetto avrebbe consentito di operare migliorie”. Il capogruppo insiste sul fatto che in tutta Italia si cerchi di salvare le bellezze locali e di valorizzarle mettendole a frutto della collettività ma evidentemente non a Mezzanego: “Che nel nostro caso sia il Comune a farsi promotore dell’esatto contrario avendo facili alternative da percorrere appare quanto meno bizzarro. Noi stiamo certi di aver operato per il bene comune di tutto gli abitanti delle Valli oltre che per i nostri concittadini”.

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