Glocal… no social
Settimanale di attualità, economia e sport

Ultima edizione

Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Il mestiere del sindaco: questione di curriculum e competenze. La marcia in più di Silvia Garibaldi

Il centro storico di Chiavari con la Cittadella e il Comune in primo piano
Il centro storico di Chiavari con la Cittadella e il Comune in primo piano
Condividi su

di MARISA SPINA

Le elezioni comunali, soprattutto nei comuni di piccole e medie dimensioni ma non solo, servono a scegliere nel Sindaco una persona che abbia e garantisca capacità di gestione della cosa pubblica e dei suoi complessi meccanismi. Con la legge dell’elezione diretta, giusta o sbagliata che sia, sono i sindaci i domini delle civiche amministrazioni. I consigli comunali contano molto meno di prima.

L’orientamento politico e culturale non va nascosto, è uno degli elementi della scelta, ma non va neanche troppo enfatizzato. Spesso le cose da fare non sono né di destra né di sinistra ma soltanto necessarie, così come la sensibilità sociale può essere largamente patrimonio di tutti i candidati. Questo spiega l’orientamento sempre più civico dei candidati sindaci anche nelle grandi città.

Il profilo professionale, l’esperienza, il curriculum sono elementi essenziali ai fini della scelta. Nei sistemi democratici è offensivo ed ingiusto dire che solo avvocati e commercialisti possono fare il sindaco. Anche l’operaio e il salumiere possono farlo, ma tanto quanto i professionisti dovrebbero dimostrare di avere esperienza e competenza in tema di amministrazione pubblica.

Candidarsi a Sindaco di una città è un atto di impegno e di coraggio. Ci si mette la faccia, si fanno grandi sacrifici e si corrono anche dei rischi. Anche nella nostra città tutti dovremmo ringraziare chi si impegna per la cosa pubblica per la generosità che il gesto comporta e perché consente agli elettori di poter scegliere.

Detto ciò, bisogna ritornare al punto, che è: in base a che cosa si sceglie? Il profilo professionale e il curriculum del candidato garantiscono da salti nel buio e provano le sue capacità gestionali, manifestate anche in altri ambiti.

Da questo punto di vista il nostro sostegno a Silvia Garibaldi è convinto perché il suo profilo risponde ai requisiti necessari per governare Chiavari e rilanciarne il ruolo.

Due lauree, una in matematica e una in statistica, una lunga esperienza manageriale in grandi aziende, in cui Silvia, nella sua attività di project manager, ha dimostrato leadership, capacità di coordinamento, totale intensità e dedizione; una lunga esperienza (15 anni) di civica amministrazione in Consiglio Comunale a Chiavari, dove è stata sia in maggioranza che all’opposizione e dove ha pure ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale. Impegnata nel sociale da sempre, si è spesa in vari ambiti e su vari progetti per chi ha più bisogno, per i deboli, per i portatori di handicap, per le famiglie e per l’infanzia.

Figlia del macellaio con due lauree in materie scientifiche: che bell’esempio per le nostre bambine e ragazze.

Manager in aziende internazionali con ruoli di responsabilità: che bell’esempio per le nostre bambine e ragazze.

Candidato sindaco donna: che bell’esempio per le nostre bambine e ragazze.

Silvia Sindaca abbatterebbe tante barriere ancora presenti in questa società, il famigerato soffitto di cristallo prenderebbe un bel colpo.

Silvia per come la conosco è una persona vera, di grandi capacità e doti personali ed umane, accompagnata e sostenuta nella vita da un marito meraviglioso, che non molla MAI, fino a raggiungere gli obiettivi che si propone.

Ultimi video

Intervista a Simone Franceschi, vicesindaco della Città Metropolitana: “Nessun fermo ai lavori sull’argine dell’Entella"
"Ancora nessuna ufficialità sulle alternative al depuratore in colmata. Se Chiavari dispone di elementi utili, ce li comunichi”
Chiavari, la variante al Puc divide: opposizione all’attacco, depuratore ancora al centro del dibattito. Silvia Garibaldi abbandona l’aula
“Provvedimento 'illegittimo e irricevibile', errori marchiani che rendono fragile la posizione contraria alla costruzione del depuratore in colmata"

Altri articoli

Il vertice di Tianjin, la minaccia cinese e la necessità per l’Occidente di fare politiche di cooperazione al  di là di Trump, la linea giusta è quella del Piano Mattei

Lo sforzo “imperiale” della Cina, come ha detto il suo ministro degli esteri Wang Yi, è far sì che, entro dieci anni, nasca “un ordine internazionale multipolare contrapposto alla mentalità della guerra fredda, alla logica dei blocchi e al bullismo”

Il governo britannico del laburista Starmer sviluppa con coraggio l’industria della carbon capture 

La sinistra continentale invece non riesce a liberarsi dell’estremismo del green deal