di ROSA CAPPATO
A Camogli si storcono di nuovo i nasi, per l’ennesima scelta del dirigente scolastico. Già perché domattina, venerdì 5 aprile, dalle 9 alle 13, 30 le studentesse dell’Istituto Nautico di Camogli ‘Cristoforo Colombo’, insieme alle ‘sole’ colleghe dell’istituto di Genova, San Giorgio, affronteranno per la seconda volta, a pochi mesi di distanza, il tema del ‘patriarcato’, che pare divenuto oggetto privilegiato di discussione nelle classi degli adolescenti, anzi ‘delle adolescenti’.
L’Istituto Nautico si articola sul territorio della Città Metropolitana con la sede di Calata Darsena nel centro di Genova e le succursali di via Dino Col a Sampierdarena e la sede associata di Camogli, per un totale di circa 1.300 tra studenti maschi e femmine.
Il dirigente scolastico Paolo Fasce ha invitato tutte le studentesse a un incontro dal titolo: ‘Il pane e le rose’, che avrà luogo domattina, in Calata Darsena, nell’Auditorium del Nautico, che è in grado di ospitare un gran numero di persone, perciò le ragazze di Camogli si recheranno lì per ascoltare il dibattito. Saranno presenti quelle di ogni classe, ma solo le ragazze, perché l’incontro è aperto appunto solo a loro.
Ad accoglierle tre docenti relatori, due donne e un uomo, l’unico, Federico Croci che, insieme a Stefania Marcello e Anna Marsilii, proporranno una mattinata di riflessione sulla: “Cultura maschile a cui ognuno è sottoposto e a quel che comporta per le ragazze”. L’istituto prevede di fornire: “Alcuni spunti di riflessione da svilupparsi in un momento assembleare tra ragazze. Successivamente la discussione potrà ampliarsi nelle assemblee di ogni classe, con la partecipazione di tutti gli studenti”.
Fra i genitori questa comunicazione ha destato nuovamente perplessità, dubbi e malumori, alla luce del precedente analogo, che si è verificato in occasione delle celebrazioni della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne’. Il mese di novembre è stato dedicato da molte scuole e istituzioni a questo argomento, trattato in diversi Paesi. Per tanti genitori e allievi il modo di affrontare la tematica all’istituto Nautico è parso un vero e proprio scivolone, poiché nell’ambito di queste manifestazioni si è voluto sì discutere l’argomento, ma solamente con una trentina di ragazze del triennio del Nautico di Camogli.
La violenza sulle donne è stata celebrata con la visione del film di Paola Cortellesi, che illustra il patriarcato della seconda metà degli anni ’40. Le ragazze sono state accompagnate a Genova, al cinema Ariston, escludendo i maschi, che sono rimasti in classe, proprio come accadrà domattina, privati di nuovo della possibilità di confronto, che li vedrà coinvolti solo, e se, in un secondo momento, a riflessioni personali e pubbliche già avvenute e ragionamenti già formulanti, senza il dibattito alla pari, un confronto magari già ‘viziato’, perché privato dell’onesto contraddittorio, ascoltando invece una sola ‘campana’.
A novembre la scelta molto divisiva dell’istituto di Camogli fece scalpore e diversi genitori e ragazzi ne discussero apertamente anche sui social. Il dirigente scolastico si era giustificato spiegando che la scuola si muove in base ai progetti e che i docenti sono liberi di proporre iniziative, che vengono poi regolarmente adottate. Fasce spiegava che il Nautico è attivo con diverse insegnanti sul tema della parità di genere, con: “Un’utenza segmentata non per motivi ideologici: per i ragazzi si sono previste conferenze, mentre per le ragazze c’è il film”.
Ci si giustificava anche con la scarsa capienza del cinema di Genova. Eppure le mamme si dissociarono, osservando un passo indietro sia dal punto di vista del progresso, che dell’uguaglianza e i tanti discorsi sulle pari opportunità, indignate per una scelta considerata assai diseducativa, giunta proprio dalla scuola, culla, insieme alle famiglie, della formazione, soprattutto in tema di educazione al rispetto e alla condivisione. Maschi e femmine sono però ancora una volta separati domani mattina e sempre sullo stesso argomento.
Circa questa prassi la psicologa Claudia Bisso aveva parlato di un modus operandi che rischia di far giungere un messaggio errato agli studenti maschi, che potrebbero interpretare l’affrontare la violenza sulle donne come un argomento, appunto, solo ‘femminile’ e di cui non si debbano necessariamente occupare. Con l’incontro “Il pane e le rose” in Auditorium, per la seconda volta di carattere prettamente femminile, in Calata Darsena, si replica: prova evidente che il Nautico camoglino conferma la propria posizione sull’argomento e il tono dell’oggetto nell’invito spedito alle studentesse pare inequivocabile se si cita la: “Cultura maschile a cui ognuno è sottoposto e a quel che comporta per le ragazze”.
La sociologa Carla Costanzi invoca il buon senso e ricorda le disuguaglianze esistenti ancora oggi tra uomo e donna, ad esempio sul fronte pensionistico. Tuttavia: “Se prendere coscienza è la prima tappa – riferisce Costanzi – occorre il confronto, diversamente si esasperano le posizioni”. L’esperta ritiene inutile che le ragazze riflettano fra i due generi a livello culturale-antropologico, senza la presenza dei ragazzi: “Se si vuole cambiare qualcosa bisogna andare oltre e l’altro sesso è fondamentale, così come il ruolo delle famiglie e della scuola, ruolo educativo estremamente difficile oggi, perché le generazioni hanno abbandonato il modello educativo del passato, ma non si è trovata un’alternativa e sono ancora in corso varie sperimentazioni di cui non si conosce l’efficacia, poiché non c’è stato uno scambio di esperienze costruttivo. A Genova ad esempio esiste una ‘università dei genitori’ e questo spiega quanto sia difficile educare. Anche la scuola ha perso molto della sua mission. Permangono le disuguaglianze per le donne, ma bisogna mettersi a confronto: solo così si va avanti. Non ci si barrica su posizioni distinte, perché si cresce ascoltando l’altro. Dividere rigidamente costringe anche i maschi a barricarsi su posizioni rigide”.