“Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva”. Da queste parole del Vangelo di quel giorno è nata la riflessione pensando alla cara Luisa Moggia. Una persona che ha deciso di “perdere la propria vita”, cioè di donarla senza riserve. E ciò lo ha fatto intuendo nel corso degli anni quali erano i bisogni delle persone e come si poteva fare loro fronte. È stata una persona ‘creativa’: per fare del bene si è messa in gioco, si è spesa in prima persona con ciò che sapeva fare, poveramente. Questo ha permesso di creare una grande rete di legami e relazioni.
Don Andrea Buffoli ha ricordato così, Luisa Moggia, durante la Santa Messa, celebrata in suffragio a un mese dalla sua scomparsa. Don Andrea ha conosciuto e condiviso con Luisa l’impegno nelle opere della Parrocchia di San Giovanni, ma ricorda soprattutto l’entusiasmo e la tenacia della professoressa, fondatrice dei Corsi di Cultura di Chiavari. La loro era un’esperienza nata in San Giovanni a Chiavari, dove Luisa era impegnata nelle opere della Parrocchia.
Ricordarne la figura e la storia, era, ed è ancora, un desiderio di molti. Luisa si era ritirata a vivere con la nipote in Val di Vara e in città era rimasto il rimpianto di un saluto. Salutare una donna mite, solare, intelligente, dedita senza riserve al lavoro, al supporto delle persone. Univa alla competenza professionale e alla grande passione, la capacità tutta femminile di perseguire un obiettivo senza mollare mai, cercando continuamente il modo per arrivare a risultati concreti.
È su questo percorso che negli anni ’80 Luisa Moggia, sostenuta e affiancata dalle amiche di sempre, promuove e fonda l’associazione che darà vita ai corsi di cultura per terza età, e la biblioteca Francesco ed Elena Bono. Nel 1992 istituisce il premio don Lelio Podestà per la narrativa, composizione ed arte. E, a distanza di pochi mesi, il premio Donna dell’Anno Città di Chiavari, che le sarà conferito dalla stessa associazione nel 2012.
Ecco allora che forse l’Associazione, prima di essere un luogo, è l’insieme delle persone che lo hanno vissuto, lo vivono e lo vivranno: tra queste Luisa Moggia, che le ha dedicato gran parte della sua vita. Oggi a prima vista potrebbe sembrare un luogo come tanti in cui passano persone e accadono cose, invece questa è una realtà che è diventata importante perché Luisa aveva nel cuore un grande sogno e con generosità estrema lo ha donato alla città, intrecciando il suo nome alla sua storia.
Lo scorso ottobre, Luisa si è spenta, ma rimane vivo più che mai il suo sogno, l’abbraccio a tutti quelli che in questi 34 anni, ogni anno, beneficiano dei servizi del Centro Cultura, intraprendendo la strada che li porterà a un più armonico senso della vita, appagante e serena.
Il suo lavoro viene portato avanti dalle amiche e socie, che ogni anno si danno da fare per coltivare con impegno ed entusiasmo quel sogno che Luisa Moggia ha trasformato in sostegno concreto, che oggi si chiama Corsi di Cultura, ma che qualcuno già sta pensando potrebbe essere allargato come in un abbraccio accogliente unito al suo nome.
Da tutti noi, davvero grazie Luisa!
(r.p.l.)