di DANILO SANGUINETI
Tra gli animali più calunniati oltre alla montaliana upupa vi è sicuramente la gallina. Paradigma per segnalare persona, quasi sempre donna, senza cervello, colpita quindi da un downgrade sociale e allo stesso tempo in odore di sessismo della peggior specie. Lo stigma negativo impresso dalla dialettica sulla triade Gallina (scema), Pollo (ingenuo) e Pulcino (indifeso) è fortissimo: perché il gallo è uno che si dà da fare mentre la gallina è una preda facile facile, il pollo ci casca sempre e il pulcino è uno al massimo da coccolare.
Da secoli bistrattata, disintegrata nella cultura pop: oltre che essere poco intelligente, pure dallo sguardo opaco (“lo si capisce da come guarda la gente” by Cochi&Renato). Il Sansone che intende abbattere i pregiudizi sull’uccello non volatile più conosciuto e meno capito del mondo lo abbiamo qui nel Levante, per la precisione a Sorlana, nei pressi di Santa Giulia a Lavagna.
Flavio Andreoni creatore e conduttore di LucaHens. Allevatore di pollame che seleziona con cura quasi maniacale, che ha le capacità e la passione giuste per comprendere le risorse e le qualità, diverse delle quali insospettabili della regina dei cortili, anello da millenni indispensabile nella catena. Il non giovane ma ancora dinamico Flavio ha provato e trovato nuovi modi per sfondare nel commercio avicolo.
Se il come incuriosisce, il perché e il quando sono da lasciare a bocca aperta. Ci sono i presupposti per una sceneggiatura, uno script degno dei Fratelli Coen o per trarne una romantic comedy, in alternativa un commovente parto della Disney.
Flavio (nella foto a fianco), dagli amici conosciuto come ‘Luca’ – guarda caso ultima fatica della Disney, ambientato, guarda ancora più il caso, sulla Riviera Ligure – Andreoni, di Chiavari fino al 2020, a 49 anni suonati, ha fatto (e fa) il tecnico informatico. Una vita tranquilla, pure troppo. E poi la svolta, di quelle che neppure a vent’anni ci passi sopra con un’alzata di spalle. Finisce un legame, una compagna che se ne va, e uno specialista di computer e software, circuiti integrati e di impalpabili byte, è costretto a fare reset. Nel modo più drastico.
Esperto di computer con l’hobby dell’ortolano, il costante ritorno alla madre Terra è la sua valvola di sfogo. Ed àncora di salvezza. “Ho sempre avuto l’orto, più che il pollice verde avevo il pollice grigio perché mi piaceva zappare e potare, vangare e seminare. Un giorno ho visto su un sito le galline moroseta, me ne sono subito innamorato. La persona che avevo al fianco aveva acquistato alcuni esemplari, poi abbiamo separato le nostre strade e le ‘piccole’ sono rimaste da me. All’inizio dell’anno scorso trovai un terreno che mi permetteva di fare quello che mi piaceva, creare un orto, curarlo, fondare un allevamento di galline, curarlo”. Una mossa forse azzardata, non improvvisata.
Perché Flavio ‘Luca’ investe con oculatezza e soprattutto pianifica usando la stessa logica ferrea che è obbligatoria per il suo ‘primo’ lavoro. “Per prima cosa non ho creato un’azienda perché avrebbe comportato fondi e regole ai quali io, da solo come sono, non avrei potuto provvedere. Luca dal mio soprannome e Hens dall’inglese galline (chicken sarebbe, per la precisione, il pollo). Allevate a terra (ossia non in batteria e senza aiuti meccanici) con mangime bio, e verdura prodotta da me: lo scopo è la vendita di uova, uova feconde, pulcini e naturalmente galline in ogni parte d’Italia, per ora, e presto spero anche altrove nel mondo”.
Appena partito, ecco la pandemia. Che non lo tocca perché lavora isolato e vende soprattutto per corrispondenza, su siti specializzati, e per chi visita il suo sito. “Ecco, un vantaggio evidente rispetto agli altri allevatori è che io parto ‘informatizzato’ e ciò, oggi, con le problematiche legate al Covid mi fornisce un vantaggio innegabile”.
In seconda battuta c’è la sua maniacale cura dei suoi esemplari. “Mi sono preso un’incubatrice professionale dove custodisco i ‘rampolli’ delle cinque dinastie che sto seguendo”. Niente gallus domesticus per Luca, nel super-pollaio situato in via Sorlana (senza numero civico), comune di Lavagna, sono ospitate Marans, Araucana, Olive Egger, Brahma e Bresse. Unica eccezione, ‘le cugine’ palmipedi.
“Ho puntato sull’Anatra Muta, detta anche anatra muschiata (Cairina Moschata)”. Mister Andreoni si è documentato su ogni famiglia adottata: “La famiglia dal punto di vista zoologico è quella degli Anatidi, molto diffusa nel Sud America in particolar modo in Messico, Nicaragua, Guatemala e Costa Rica. Giunta in Europa nella varietà domestica, è rinomata particolarmente per la produzione delle carni”.
Identiche precisazioni sui cinque ‘clan’ di Gallus gallus domesticus che nel buen retiro sulla collina lavagnese zompettano dall’alba al tramonto. “L’Araucana è una antica e rara razza americana, originaria delle zone costiere dell’oceano Pacifico dell’America del Sud (Cile e Perù). Caratteristica singolare è il colore del guscio delle uova, blu-verdastro. La Brahma è una razza asiatica di origini controverse, forse originaria dell’India o della Cina. Molto probabilmente deriva da un incrocio fatto in India tra le razze Combattente Malese e Cocincina”.
Si va nel top del top quando arriviamo alle cugine di Oltralpe e agli incroci. Con risultati cromatici, nel piumaggio e nella foggia delle uova da lasciare a bocca aperta. “C’è la Bresse, antica razza francese (Bourg en Bresse è una cittadina a nord di Lione), le cui origini sono assai dibattute. Razza a duplice attitudine. Produce in un anno circa 250 uova a guscio bianco. Poi c’è la Marans, anch’essa proviente dalla Francia. Anche qui il nome mutuato dal villaggio di Marans, sull’Atlantico, vicino a La Rochelle. La razza delle galline ‘dalle uova d’oro’ è stata forgiata grazie agli scambi commerciali particolarmente ricchi nel porto sull’Atlantico”.
Al solito le migliori sono dovute alle alchimie genetiche, conferma che nel mescolare i geni si migliora di generazione in generazione (non fatelo sapere ai razzisti…). Le Olive Egger, ibridi di qualità superiore. “Ottenuta solitamente dall’incrocio tra papà gallo Marans e mamma gallina Araucana, o comunque tra razze che depongono uova a guscio marrone e razze che lo depongono di colore blu”.
La legge dei colori è ferrea: il suo uovo è verde oliva. Flavio ‘Luca’ è scientifico nel commento: “La tinta è il risultato di diverse combinazioni genetiche che vanno a incidere su quegli enzimi e pigmenti che determinano il colore del carbonato di calcio, cristallizzato sotto forma di calcite, che costituisce il guscio. Per fugare ogni possibile dubbio: la colorazione del guscio non influisce in alcun modo sulle proprietà nutritive dell’uovo e l’alimentazione delle galline non influisce a sua volta in alcun modo sul colore del guscio dell’uovo deposto (influisce però sul colore del tuorlo)”.
Un’enciclopedia di nozioni, Andreoni è in grado di parlare per ore di una sola razza, della quale conosce nei particolari dimensioni, colori, abitudini, qualità, difetti e, cosa che non deve fare sorridere, carattere e pensieri. Si comprende il perché il suo allevamento sia decollato da subito. Preparato, produttivo, avvincente. Ora che le restrizioni causa Covid 19 stanno allentandosi ha in progetto di far visitare la sua mini fattoria modello. E c’è ancora nonostante l’intoppo nel quale due settimane fa è incappato. Anche un programmatore esperto può contemplare molti imprevisti ma deve arrendersi davanti al fattore… animale.
Qualcuno per diversi giorni, anzi notti, aveva preparato il colpo. “È colpa mia. Nell’erigere le protezioni per i locali dove le galline sono ospitate avevo alzato e scavato difese per tenere fuori i ladri umani e gli ‘incursori’ animali più grossi, compresi i cinghiali. Avevo anche cintato il perimetro con fil di ferro per tenere lontane le volpi. Ostacoli sopra e sotto il terreno. Nel coprire i 4 lati mi sono dimenticato di un angolo, la barriera sotto il pavimento non era abbastanza profonda. Una faina lo ha scoperto, ha scavato notte dopo notte sino ad aprirsi una via verso le stie ed è stata una strage. 150 animali uccisi su 180. Un paio o forse tre se li è mangiati, li altri li ha giustiziati per pura ferocia”.
Una botta tremenda. Altri starebbero per mesi a stracciarsi le vesti. Flavio Andreoni alza le spalle, ‘Luca’ si è già rimesso in cammino. “Fatte le ordinazioni, sto riformando le batterie. Mi dispiace solo per la morte cruenta delle mie… protette”. Quasi si commuove, a dare forza alla citazione che ha messo a prologo del suo sito (www.lucahens.it). “Diamo per scontato che i cani vogliano far parte della nostra vita, ma forse questo vale anche per i polli e noi non abbiamo mai udito le loro richieste perché non siamo riusciti a capirne il loro linguaggio” (cit Jeffrey Moussaief Masson).
Da LucaHens le galline non saranno mai in fuga. Magari non riescono a farsi capire ma una cosa l’hanno capita: Luca oltre a razzolare predica pure bene.