A Portsmouth, in Inghilterra, la Victory di Lord Nelson è attrazione tra le più visitate; è un pezzo di storia diventato museo che richiama alla mente epiche battaglie navali come quella di Trafalgar. All’imbarcazione, e al suo condottiero, si è ispirato uno dei locali più conosciuti del Tigullio. Il bancone del bar con i cannoni in ottone riproduce la fiancata, il mess deck bar richiama gli arredi della cabina del Comandante, i tendaggi bianchi sembrano vele spiegate al vento. E poi il nome, a evocarne la grandezza: Lord Nelson.
Corso Valparaiso, lungomare di Chiavari, in questo ristorante – che è anche pub e dispone pure di cinque suite al primo piano – si fondono gli elementi del mare e quelli dell’Inghilterra. Così ha voluto Angelo Molinari, barman sulle navi da crociera. È proprio su uno di questi giganti del mare che conosce la sua futura moglie: è inglese, si chiama Birt Valerie – per tutti Ruth – e insieme a lei, nel lontano 17 aprile 1969, apre il Lord Nelson. Lo fa progettare a un architetto inglese e realizzare agli zii, la famiglia Podestà, che danno il tocco dell’artigianato ligure a questo locale in cui convivono l’imponenza della Victory e l’atmosfera british del pub nella sua accezione più elegante.
Qui, solo per citarne alcuni, hanno mangiato Ranieri di Monaco, Elton John, Paolo Conte, Uto Ughi, Nicola Abbagnano, Massimo Ranieri. Grandi nomi per una tradizione di famiglia tramandata fin da piccoli: “Per il mio settimo compleanno chiesi un piccolo smoking, proprio come quello che indossavano i camerieri”, racconta Alex Molinari che insieme alla mamma, Ruth, tiene ben saldo il timone dell’azienda dopo la scomparsa di papà Angelo avvenuta dodici anni fa. Senza dimenticare Helena, la figlia maggiore, che è cresciuta in questa ‘Victory chiavarese’, ma si è laureata in Lettere ed è scrittrice e speaker radiofonica: “Ho ricordi bellissimi di quegli anni d’infanzia, il locale sempre pieno, ad ogni ora, un punto di riferimento per chiavaresi e turisti. Oggi, seppur impegnata in un altro settore, sono sempre a disposizione per dare una mano a mia mamma e mio fratello”.
Nel 1978 il Lord Nelson vede anche una delle prime stelle Michelin cadute sulla Liguria; un punto di forza, tramandato di padre in figlio, è la cantina, con migliaia di etichette pronte a soddisfare i gusti dei clienti. Già, si mangia e si beve bene: Alex è sommelier di caratura internazionale, uno dei due in servizio alla cena offerta dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione del G8 di Genova e presente pure al momento conviviale privato di Papa Benedetto XVI al Santuario della Guardia: “Una persona speciale, capace di mettermi in soggezione come mai nessuna prima. Fu una grande emozione, anche se non ebbi l’onore di versargli il vino perché, come era solito fare, quella sera bevve spremuta d’arancia”.
Presidente ligure dell’Associazione italiana sommelier, ‘nebbiolista’ convinto, ha le idee chiare sul vino che non dovrebbe mai mancare sulle tavole di un ristorante del Tigullio: “Quello ligure, senza dubbio. Ha fatto passi da gigante e non è secondo a nessun’altra regione italiana”.
Anche in cucina il successo è rimasto immutato. La ricetta vincente è semplice: “Personalizzare la tradizione, rispettarla ma valorizzarla rielaborandola differentemente – risponde Helena – E se qualche cliente nostalgico ci chiede un piatto del passato, come il risotto allo champagne o il filetto alla voronoff, lo accontentiamo”.
Pochi giorni ai 50 anni – qualche dipendente qui lavora da oltre 40 – e una storia ancora tutta da scrivere. E tra qualche decennio, come sarà il Lord Nelson? “Le attività come la nostra stanno soffrendo, inutile negarlo, ma noi continueremo a traghettare la nave al meglio delle nostre possibilità, mantenendo qualità e servizio. Senza, per questo, essere chiusi a possibili cambiamenti”. Buon vento, Lord Nelson.
DANIELE RONCAGLIOLO